A seguito delle perquisizioni del 30 aprile '04: l'inchiesta repressiva continua…

L'inchiesta ebbe inizio con 14 perquisizioni avvenute il 30 aprile '04 nei confronti di compagni e compagne di Viareggio e di Pietrasanta.
I fatti contestati, che si riferiscono al 1° e 2 febbraio '04, sono seguiti agli incendi, avvenuti all'alba del 1° febbraio, contro il Centro sociale "S.A.R.S." e contro un box a 200 m. di distanza dal Centro sociale dove alloggiavano due immigrati, che hanno rischiato di morire bruciati o per soffocamento.
Gli incendi furono l'epilogo di una campagna reazionaria e xenofoba orchestrata da forze politiche locali (quali A.N. e F.I. in testa). Quanto accaduto all'alba del 1° febbraio avrebbe dovuto essere motivo di una vera inchiesta che, invece, è stata abbandonata con la ridicola versione che si sarebbe trattato di "corti circuiti e candete accese" (!?).
Il Pubblico ministero (Pm) Origlio ne ha, invece, avviato un'altra e dopo un anno d'inchiesta ha esercitato l'azione penale nei confronti dei/lle 14 compagni/e per i reati del 2 febbraio "minaccia nei confronti del Consiglio Comunale di Viareggio e turbamento della seduta del Consiglio Comunale" e verso 3 anche per i reati del 1° febbraio "danneggiamento aggravato ed imbrattamento delle sedi delle redazioni locali dei quotidiani "La Nazione" ed "Il Tirreno", in concorso tra di loro e con altre persone allo stato ignote" come dal "Decreto di perquisizione personale e locale" del 23 aprile 2004.
L'accusa di "partecipazione ad associazione sovversiva" (art. 270 del C.p.) è miseramente decaduta, ma senza quella, però, il Pm non avrebbe potuto prorogare le indagni all'insaputa degli stessi interessati e svolgere, come è stato fatto, l'inchiesta attraverso accurate schedature sull'attività politica dei compagni indagati.

Il 270 è stato, ancora una volta, un pretesto utile che non si nega proprio a nessuno!

Fu chiaro, fin da subito, che l'utilizzo dell'art. 270 del Codice penale fascista "Rocco" aveva lo scopo di intimidire e scoraggiare i compagni dall'impegno politico e soprattutto che era una pezza d'appoggio "credibile" per mappare esaurientemente la loro attività politica. Infatti notevole è stato l'interesse per volantini, scritti, documenti, ecc., scaricati dai computer sequestrati e poi dissequestrati dopo alcuni mesi e riconsegnati ad ottobre. Questo dato conferma il carattere prettamente politico dell'inchiesta.

Per quanto riguarda, invece, i reati del 1° e 2 febbraio la loro consistenza è a dir poco ridicola. Addirittura, per i fatti del 2 febbraio, la maggioranza del Consiglio comunale di Viareggio, come conferma lo stesso rapporto del poliziotto di turno, ha dichiarato (anche attraverso un documento pubblico dell'8 maggio '04) che quella sera non avvenne alcunché, a differenza delle versioni di consiglieri di minoranza e di politicanti tra cui Baldini M., Giannini G., Unti U., Neri P., Fantoni V., Bucciarelli R., Lazzareschi U. (alcuni neppure presenti la sera stessa). Inoltre il consigliere Lazzareschi di A.N. nel proprio "rapportino di polizia" ha persino fatto nomi di persone presenti in Consiglio comunale, come se la presenza costituisse reato (!?).
Quindi, le contrastanti versioni su quanto accaduto appaiono più come uno "scontro" tra maggioranza e minoranza in Consiglio comunale che altro perché altro (i reati contestati) non sussiste. Con l'aggravante che il Pm, signor Origlio, è risultato sordo a quanto sostenuto da una parte del Consiglio ed ha, invece, drizzato le orecchie su quanto dichiarato dall'altra parte.

Denunciamo l'azione repressiva contro i compagni colpiti perché impegnati nelle lotte sociali e per lo sviluppo di aggregazioni giovanili ed esprimiamo nei loro confronti la nostra solidarietà.

- Comitato locale aderente alla "Campagna contro il 270 e i reati associativi"
- Comitato contro la repressione di Viareggio e Versilia
- Centro sociale S.A.R.S. (Spazio Antagonista di Resistenza Sociale)
- Gruppo anarchico versiliese
- Linearossa-ANA di Viareggio e Massa
- Gruppo autonomo Viareggio
- Rsu Cobas Scuola Versilia


fotoc. in propr. 20 luglio 2005
4° anniversario dell'assassinio di Carlo Giuliani