Comunicato stampa

Il presidio in solidarietà ai due compagni turchi tuttora detenuti in Italia per associazione sovversiva (art. 270 bis) a seguito di una provocatoria inchiesta politica, previsto per venerdì 16 giugno in occasione dell'udienza del processo attualmente in corso presso il Tribunale di Perugia, è stato rimandato a data da destinarsi.
Questa decisione è stata presa in quanto abbiamo saputo che l'udienza del 16 sarà in realtà una seduta molto breve, nella quale verrà solo ufficializzato il rinvio del processo ad una nuova data, probabilmente nel mese di settembre, e in cui sarebbe praticamente impossibile incontrare gli stessi compagni detenuti.
La decisione di convocare il presidio era emersa durante l'Assemblea nazionale contro la repressione e per il bilancio politico della "Campagna 270" promossa dal Comitato Promotore tenutasi a Firenze il 20/05.
Da diversi interventi e nelle proposte conclusive era emersa la volontà di denunciare il tentativo di criminalizzazione del lavoro politico dei compagni turchi, che secondo le nuove legislazioni antiterroristiche elaborate in Europa, è definito terroristico benché il loro unico "crimine" consista nell'esprimere un punto di vista critico sulla feroce repressione condotta dallo Stato turco contro le minoranze egli oppositori al regime.
Oltre al presidio, era stata evidenziata la necessità di denunciare anche con urgenza la situazione del compagno Bahar, membro dell'Ufficio informazioni del DHKC e attualmente detenuto in Olanda, e su cui pende il rischio di estradizione in Turchia. A lui, come agli altri compagni inquisiti, va la nostra massima solidarietà.

Il Comitato Promotore si impegna fin d'ora a rilanciare la proposta di un presidio sotto il Tribunale di Perugia, non appena avremo notizie certe sul calendario processuale.

Mercoledì, 14 giugno 06

Il Comitato promotore della Campagna 270