L'art. 41bis a 7 appartenenti alle Br

E' notizia di questi giorni, l'applicazione del 41bis ad alcuni prigionieri politici.
Questo articolo prevede un peggioramento delle condizioni carcerarie, già precarie e in non pochi casi disumane come testimoniano le denunce, le proteste e le lotte degli ultimi tempi nelle carceri italiane.
Il 41bis prevede l'abolizione delle telefonate; la riduzione ad una sola ora di colloquio al mese con i familiari con vetri, citofoni, microfoni e telecamere; un solo pacco al mese; l'aria ridotta al massimo a due ore al giorno; l'isolamento in cella singola; la partecipazione ai processi in video-conferenza. Nella sostanza è un ritorno ai "braccetti della morte" ed al vecchio art. 90, riveduto e corretto in senso peggiorativo.
Dopo la provocazione del Ministro Castelli contro i detenuti della Sezione Speciale (S.S.) del carcere di Biella che riduceva a tre i libri da poter tenere in cella (provvedimento che provocò l'iniziativa "un libro in più di Castelli" e la manifestazione di 1.000 compagni/e a Biella il 6 febbraio scorso) ecco una provocazione ancora più pesante: l'applicazione dell'art. 41bis nei confronti di 7 prigionieri politici.
Questo nuovo fatto giunge a seguito della recente "legge Pisanu", legge esplicitamente contro i movimenti rivoluzionari e le loro avanguardie, i movimenti sociali e sindacali, che viene, però, strumentalmente contrabbandata (al pari di altre) come "legge antiterrorismo".
Non possiamo, quindi, che sottolineare l'accelerazione di misure liberticide che ampliano i poteri della polizia ed aumentano le sopraffazioni nelle carceri.
Dobbiamo, quindi, denunciare gli assassini, le torture, gli abusi e qualsiasi attacco alla dignità dei prigionieri rivoluzionari, come abbiamo fatto in questi anni per quanti sequestrati e rinchiusi nelle carceri di tutto il mondo: da Guantanamo all'Iraq, dagli Stati Uniti alla Turchia, dal Paese Basco all'Entità Sionista, all'America Latina, ecc.; smascherare la natura ed il ruolo di (questo) Stato che da una parte attacca la solidarietà di classe e le condizioni di vita dei prigionieri rivoluzionari e dall'altra istituzionalizza assoluzioni, prescrizioni, depenalizzazioni, premi e promozioni, fino all'approvazione di leggi ad hoc per quanti sono, in tutto e per tutto, con lo Stato, con i suoi organismi ed i suoi apparati.

Comitato Promotore della "Campagna contro il 270 e i reati associativi"

10 ottobre 2005