Campagna nazionale di denuncia politica e di mobilitazione
di massa contro il "Codice Rocco" e l'art. 270

E' iniziata a livello nazionale, una grande campagna di mobilitazione contro il Codice Rocco ed i reati associativi. Il Codice Rocco, applicato per la prima volta sotto il ventennio fascista, fu utilizzato per reprimere e condannare tutti gli oppositori al regime. Finirono in galera e vennero in molti casi uccisi, centinaia di persone appartenenti a diverse realtà politiche, principalmente comunisti ed anarchici. Nel corso degli anni queste leggi hanno subito modifiche secondo il contesto politico nazionale ed internazionale. Nel 1980 nella fase di cosiddetta "unità nazionale" entrò in vigore il 270 bis. Il regime DC ritenne, infatti, insufficiente il 270 che puniva "...associazioni dirette a stabilire violentemente la dittatura di una classe sociale sulle altre..." (reclusione da 5 a 12 anni) ed inserì nel Codice Penale il 270 bis che puniva "...associazioni che si propongono il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordinamento democratico..." (7 a 15 anni) mettendo per la prima volta in campo l'aspetto preventivo. Ventuno anni dopo, successivamente agli avvenimenti del 11 settembre 2001, i quali accelerano quel processo repressivo già da tempo avviato a livello internazionale contro i movimenti rivoluzionari e di liberazione, vengono formulate le "liste nere", il mandato di cattura europeo e le rogatorie internazionale, ed in Italia entra in vigore il 270ter che punisce non solo "chiunque promuove, costituisce, organizza, dirige o finanzia associazioni..." ma anche "chi dà rifugio o fornisce vitto, ospitalità, mezzi di trasporto, strumenti di comunicazione a talune delle persone che partecipano alle associazioni indicate negli artt. 270 e 270 bis...".

Risulta per tanto evidente che la repressione praticata negli ultimi 70 di storia italiana, abbia un filo comune imprescindibile, ovvero quello di criminalizzare e punire chiunque si faccia carico di opporsi al sistema politico dominante.

E' importante tuttavia collocare questa Campagna Nazionale in un contesto più ampio. La repressione è purtroppo un aspetto endemico del nostro quotidiano, ogni giorno sui posti di lavoro vediamo aggravarsi anche le condizioni più basilari sulla sicurezza (vedi ferrovie, cantieri edili, stabilimenti petrolchimici), mentre nelle buste paga lo stipendio è assolutamente inadeguato all'aumento del costo della vita. Di fronte a questa situazione, resa ancora più difficile dalla latitanza dei sindacati confederati, i lavoratori si trovano nella condizione di poter incidere politicamente soltanto attraverso forme di auto-organizzazione sindacale. E' uno storico passo indietro nella lotta dei lavoratori, perché senza copertura sindacale, purtroppo diventa quotidiano subire costantemente attacchi politici e polizieschi, fino ad arrivare perfino alla precettazione quando vengono proclamati scioperi non concertati fra sindacati e prefettura. Il mondo del lavoro è solo un esempio che abbiamo voluto riportare, poiché coinvolge la maggioranza della popolazione, ma si possono analizzare altre situazioni molto discriminate, come quelle degli immigrati o delle minoranze sessuali, per arrivare ai diritti spesso negati d'adolescenti ed anziani. Come gruppo di militanti di Ferrara e della provincia di Bologna abbiamo deciso di aderire alla Campagna Nazionale contro i reati associativi per creare uno spazio d'agibilità politica sui temi della repressione, per scardinare quelle dinamiche, spesso presenti nel nostro territorio, di passività od ancor peggio estraneità all'argomento. Domenica 13 febbraio siamo andati a Firenze dove si è tenuta la 1^ Riunione nazionale (a seguito dell'Assemblea del 23/01) del Comitato Promotore aperta a coloro che erano interessati allo sviluppo della Campagna nazionale. Dopo il confronto su questioni di carattere generale, la Riunione è proseguita formalizzando 2 Gruppi di lavoro: uno che coordina le iniziative sul piano nazionale, organizza e definisce la stesura dei materiali d'informazione ed approfondimento utili allo sviluppo della Campagna e che articola e sviluppa l'attività di propaganda e di autofinanziamento; mentre l'altro che persegue specificamente la realizzazione della "mappatura" a livello nazionale delle inchieste in materia di reati associativi, di un manuale di autodifesa politica e legale ed il coinvolgimento di compagni avocati fino ad una struttura di coordinamento a livello nazionale.
La presentazione del comitato territoriale contro la repressione di Ferrara e provincia averrà durante l'iniziativa dell'8 aprile che si terrà in via Muzzina presso la sala CIES alle ore 21.

Comitato territoriale contro la repressione.

PER INFO: comitatoanti270@yahoo.it

SITO DELLA CAMPAGNA:
http://www.inventati.org/reati_associativi/

SITO DEL RIBELLE DI FERRARA: www.ecn.org/foglioribelle