GIRP - Giornata Internazionale del Rivoluzionario Prigioniero
Firenze, 19 giugno 2005



INTERVENTO DEL COLLETTIVO DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI DELLA SANITA'

Il Collettivo dei Lavoratori e delle Lavoratrici della Sanità porta il suo saluto a questa Assemblea di bilancio e sviluppo della campagna contro l'articolo 270 e tutti i reati associativi.
Oggi chi lotta con coerenza, con coscienza contro la borghesia non può non tener conto degli aspetti repressivi e della necessità di sviluppare solidarietà di classe.
Il Collettivo vuole appoggiare e partecipare a questa campagna perché attraverso il 270 e i suoi successivi sviluppi la borghesia imperialista ( che tramite lo stato detiene il potere) attua la repressione come strumento principale per contrastare la lotta di classe,sia al proprio interno, che a livello internazionale.Quello che lo stato si propone di ottenere è la criminalizzazione e la delegittimazione delle esperienze di lotta radicali che hanno percorso, che percorrono e che vivono nella classe.Lo stato stabilisce la compatibilità e i limiti della conflittualità; chi non accetta questa pace, questo patto sociale, questa concertazione, chi travalica i limiti di lotta tollerati dal sistema, subisce la repressione: fermi, arresti, processi,condanne,carcere speciale,ecc…,si viene separati, allontanati,isolati.In questa fase di profonda e continua ristrutturazione economico-politico-militare, di attacco alle condizioni di vita e di agibilità dei lavoratori,di modificazioni strutturali dell'assetto politico-giudiziario dello stato borghese,di criminalizzazione preventiva e progressiva è importante lottare contro questo progetto di appiattimento e di resa sia nella società che nelle carceri.La crisi che attraversano i paesi capitalisti con il continuo taglio di salari, ai servizi sociali e sanitari, la privatizzazione e la flessibilità portate fino all'estremo, l'aumento dei disoccupati ed emarginati, le ampie fasce di persone ai margini della legalità producono crescenti settori di classe in antagonismo e parallelamente una maggiore necessità di controllo e di repressione da parte della borghesia.
In questo contesto è importante analizzare, individuare le modificazioni dell'intervento repressivo, le conseguenze che ne derivano e le lotte che la classe deve sviluppare. Bisogna costruire strumenti per porre un freno all'insieme di queste leggi liberticide.
Il 270, ci viene come eredità dal fascismo, i vari bis, ter, allargano il tiro e lo aggiustano ai soggetti individuati come pericolosi, ne rappresentano una continuità ( del 270), vengono dati in maniera spregiudicata . Sono quasi sempre presenti nelle criminalizzazioni dell'antagonismo e costituiscono un' arma formidabile degli apparati repressivi.
Condividiamo il percorso avviato dal Comitato promotore, per sviluppare la Campagna (materiale di autodifesa, un circuito di legali , mappatura delle azioni repressive ), la costituzione dei Comitati Cittadini o di zona, la controinformazione, la denuncia, l'agitazione e propaganda a livello di massa, la trasformazione in Coordinamento nazionale fino ad arrivare ad un impegno più complesso.
Lo scorso anno , l'articolo 270 e tutte le sue varianti è stato usato per reprimere la resistenza sociale che si è sviluppata come reazione all'attuale situazione di sfruttamento, precarizzazione ed insicurezza lavorativa, resa ancora più acuta dalla costante riduzione degli ammortizzatori sociali che consentivano allo stato di attenuare i danni dello sfruttamento selvaggio, contenendo anche le lotte ed i movimenti di massa . Quindi, davanti al crescere della resistenza, si è sviluppata una repressione che è arrivata a colpire numerosi soggetti come : gli operai di Melfi, molti rappresentanti del sindacalismo di base, i lavoratori dell'ATM di Milano, i cittadini che protestavano contro la costruzione di varie discariche in Campania e tanti altri.
Un'eco di questa repressione si trova anche nei contratti di lavoro; nell'ultimo contratto della sanità, ( per esempio ) sono inaspriti fino al licenziamento i provvedimenti disciplinari per i lavoratori e le lavoratrici che non si adeguano alle politiche aziendali, ispirate sempre di più dall'uso del lavoro flessibile e precario e alla precarizzazione al supersfruttamento degli stessi dipendenti assunti a tempo determinato.
Come collettivo vogliamo contribuire a questa campagna, agendo per quanto ci compete a sensibilizzare il maggior numero di persone su questi temi e per rompere l'isolamento verso chi è colpito da questi reati, contribuendo a costruire una rete di solidarietà e di sostegno.
Il Collettivo darà, all'interno del Foglio di informazione, propaganda e agitazione sulla sanità che pubblichiamo periodicamente, spazio alle tematiche della Campagna , alle iniziative locali e darà solidarietà e sostegno a chi è colpito dalla repressione. Questo Foglio che circola fra compagni e lavoratori della sanità, può dare un utile contributo di informazione e sostegno.
Valutando le nostre forze, ci potremmo rendere in futuro disponibili per un sostegno più concreto da un punto di vista socio-sanitario, a chi , in seguito ad incriminazione,si trovi in condizioni di bisogno sia fuori che dentro il carcere.
Per esempio può aver bisogno di cure specialistiche, che spesso vengono negate: si può attivare anche con l'aiuto anche di altri compagni che lavorano nella sanità, un gruppo di persone che si mobilita su queste tematiche, occupandosi di volta in volta di casi che si possono presentare.