VERSO UNA MOBILITAZIONE POPOLARE PER FERMARE CEMENTO E ASFALTO

Si è svolta ieri sera al Folletto25603 una nuova assemblea dei cittadini e delle cittadine in opposizione alla volontà di Essedue, BCS e giunta Nai di realizzare un Centro Commerciale, quarantamila mq di cemento, 20 capannoni prefabbricati, case, box e parcheggi, sull’area del Pagiannunz e per fermare la Tangenziale Magenta-Vigevano.
Un’assemblea partecipata, variopinta, consapevole e competente, che ha visto la presenza di volti storici, di volti nuovi, di giornalisti locali, di figure politiche e istituzionali della città.
Come prospettato l’assemblea ha voluto essere attuativa, concreta; si è concentrata il più possibile sulle pratiche da mettere in atto e sui tempi di esecuzione. 
La necessità comune è di rendersi visibili, attraversare le strade di Abbiategrasso e farsi ascoltare.
È emerso palese il desiderio di far sentire la propria voce, forte e in prima persona, di mettere in primo piano parere e opinioni di cittadini e cittadine stanchi di vedere calpestato, per gli interessi di privati, il proprio diritto all’abitare come lo si desidera, in una città che ha ancora le sue specificità positive, le sue oasi verdi naturali e agricole, la propria umanità, patrimonio raro di questi tempi e che questi progetti, insani, vetusti, fuori dal tempo seppelliranno sotto metri cubi di asfalto e cemento. Indiscutibilmente.

Quello che oggi c’è sul piatto ad Abbiategrasso e dintorni è un bivio da cui non si torna indietro.
Lo stiamo già saggiando. O si preserva il panorama naturale, umano e agricolo di questo territorio (e che sia anche economico per noi è scontato) o si sceglie la morte delle specificità di queste terre. C’è poco altro da aggiungere. Non ci sono mitigazioni alternative che tengano.
Dovesse succedere, dovesse comparire l’ennesimo centro commerciale, circondato da bretelle stradali, svincoli, tornanti e capannoni, dovesse vincere la lottizzazione di questo pregiata porzione naturale e agricola di Lombardia toccherà fare i conti prima di tutto con se stessi.
Intombati i canali, asfaltati i prati, espropriati i campi, ci sarà da dire addio a quello che oggi conosciamo, ai tramonti rossi sui campi di riso e di mais, ai voli di astori sulle nostre teste, agli scambi di sguardi con gli aironi sui cigli della strada, addio alla convivialità che tanto amiamo raccontare in giro, al Ticino e al suo tesoro, alle cascine all’orizzonte. Se passeranno centro commerciale e tangenziale tutto questo non ci sarà più, non potrà più esserci, rimarremo solo noi cittadini brutalizzati, circondati da asfalto e cemento, macchine e capannoni in una città di passaggio tale e quale a mille altre periferie di metropoli, disumane, svuotate d’ogni sentimento; rimarranno sospiri e rimorsi, panorami di cittadine di provincia lontane da invidiare sulle pagine dei social network che preferite.

L’assemblea di ieri si ritroverà a breve, ancora, per avviare i lavori di preparazione al corteo cittadino che intende convocare.
La data e il luogo verranno comunicati non appena saranno definiti.

NO TANGENZIALE – IL PAGIANNUNZ NON SI TOCCA!

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