Anarchici e attivisti di sinistra riuniti davanti al Tribunale Federale di Bellinzona, durante il processo a Andrea Stauffacher

BELLINZONA – Qualche schiaffo, un po’ di spinte, diversi striscioni appesi ai muri e tanti slogan. Il gruppo degli anarchici e degli attivisti dei centri sociali anche questa volta, puntuale, ha voluto dire la sua sul processo in corso al Tribunale federale di Bellinzona, a carico di Andi Stauffacher, la 61enne attivista di sinistra zurighese accusata per cinque attentati dinamitardi contro immobili compiuti a Zurigo e Berna (fra il 2002 e il 2007).

Nel corso della protesta non sono mancati pochi ma significativi momenti di tensione, con qualche scontro e qualche schiaffo volato dal gruppo dei ragazzi sui poliziotti. In particolare una ragazza ha colpito un’agente con uno schiaffo, ottenendo in reazione un calcio a vuoto. La Polizia tuttavia ha reagito con pacatezza, facendo indietreggiare il gruppo sul marciapiedi e invitando gli attivisti alla calma.
Tanti gli slogan e gli striscioni in italiano, tedesco e francese, da quelli classici come “L’unica giustizia è quella proletaria” a mini slogan anticapitalisti e poi i volantini distribuiti nel corso della giornata ai passanti.

“Quello contro Andi, compagna del Soccorso Rosso e del Revolutionärer Aufbau di Zurigo, accusata d’attacchi pirotecnichi contro Stato e Capitale è l’ennesima volontà di punire severamente il dissenso e la ribellione, andando a colpire chi da sempre si batte in prima persona, senza nessun compromesso”. In poche righe il senso della protesta che chiede di liberare l’attivista 61enne.

Presenti sul posto diverse sigle dei movimenti, dal CSOA Molino, a Scintilla, da Anarchici Ticinesi,ai Compagne/i per la costruzione del Soccorso Rosso in Italia, fino a Revolutionärer Aufbau Schweiz. “Da parte nostra ribadiamo la nostra solidarietà a tutte/i coloro che nel mondo, in direzione ostinata e contraria, dal basso a sinistra, esistono e resistono al di fuori dalle logiche capitaliste. E ancora una volta non ci aspetteremo nulla da una giustizia che, come recentemente dimostrato nel processo-farsa del militare assolto per la ginocchiata a una fotografa francese durante le giornate dell’esercito di Lugano, si definirà come paladina di uno Stato di cose volto a imporre la guerra, il saccheggio, l’esproprio, l’accumulo e la dominazione come forma di vita unica e incontestabile” dicono gli anarchici che ricordano anche il recente processo a Silvia, Costa e Billy.

Intanto questa sera a Bellinzona in Piazza Collegiata in attesa del processo e in solidarietà di Andi si terranno diverse manifestazioni che comprendono concerti hip-hop e punk rock e videoproiezioni.

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