di Patrizia Barbuiani

Come persona che si occupa di cultura e soprattutto come cittadina di Lugano mi vergogno per gli accadimenti avvenuti al Macello di Lugano. Credo che ci sia un’unica soluzione, una volta appurati i fatti, che le persone responsabili di questo atto ignobile e da regime totalitario si dimettano dalla carica alla quale sono stati eletti democraticamente. Dobbiamo dire BASTA a soprusi che certe persone politiche si arrogano il diritto di eseguire contro la comunità, al di sopra delle leggi, contro la città che li ha eletti.

E si avvantaggiano del loro ruolo per appropriarsi indebitamente di stendardi della città a scopi partitici e malversano la democrazia attraverso atti subdoli e che vanno contro la legge.

Coloro che sono responsabili a livello municipale di qualsiasi partito di questo atto ignobile, dovrebbero compiere l’unico passo possibile, quello di riconoscere il proprio errore e dimettersi.

Sono i cittadini a dover dire di no a questo accaparrarsi il potere da parte di persone non qualificate a fare politica, che per primi ostacolano la democrazia di cui dovrebbero farsi portavoce e vanno contro le leggi democratiche di un paese, quelle stesse leggi che dovrebbero fare rispettare anziché oltraggiare.

L’azione della distruzione del Macello è un atto vandalico che ricorda totalitarismi di destra come di sinistra, è arroganza ed egomania di taluni che credono di poter decidere per tutti, che si avvalgono delle forze dell’ordine ordinando e permettendo azioni distruttrici che vanno contro la comunità.

La polizia deve essere al servizio del cittadino e non contro il cittadino. Che bella figura un esercito di poliziotti schierati come nei regimi dittatoriali a terrorizzare un manipolo di ragazzi, per scacciarli e schiacciarli poi rasando al suolo un sedime comunale.

Partecipare insieme a altre migliaia di persone alla manifestazione di ieri è un atto civico, non è una questione pro o contro i Molinari, è dire un chiaro no come cittadini a operazioni che tentano di travalicare la democrazia.

Chi ha scelto la democrazia non ci sta!

Abbiamo scelto la democrazia, la democrazia va rispettata e accudita.

Luganeshenko? No grazie!

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