Ieri mattina, un gruppo di persone si è infatti introdotto nell’albergo Pestalozzi e ha devastato la sala dove avrebbe dovuto tenersi la conferenza. Stando a informazioni di polizia, gli autori di questo atto incivile hanno eseguito una scritta su un muro con un esplicito ‘Pinera fascista’ ed hanno imbrattato suppellettili e mobili con escrementi di animali. L’identità degli appartenenti al gruppo è per il momento sconosciuta anche se gli organizzatori della serata, senza lanciare per altro accuse specifiche, pensano si possa trattare di frange vicino alla sinistra più estrema. E a questo proposito il partito comunista ticinese, che nei giorni scorsi aveva chiesto al Ministero pubblico della Confederazione di verificare se su Pinera ci fossero casi aperti in Svizzera, subito dopo gli atti incresciosi di ieri ha diramato un comunicato stampa in cui «condanna severamente quanto avvenuto per mano di persone incivili che usano mezzi di comunicazione assolutamente incivili».

Per il momento c’è una denuncia per danneggiamento. «Faremo il possibile – ci ha detto il capitano della Polcantonale Luca Bieri, ieri ufficiale di picchetto – per risalire al più presto agli o all’autore degli atti di vandalismo». La cancellazione della conferenza ha avuto come conseguenza anche l’annullamento della manifestazione di protesta del Molino e della comunità cilena in Ticino, il rappresentante della quale Orlando Sanhuez, ha avuto parole dure contro i vandali: «Questo è un atto di grande inciviltà che noi condanniamo senza indugi. Se qualcuno voleva protestare contro l’ex ministro di Pinochet, lo doveva fare con i mezzi democratici, senza ricorrere alla violenza. Detto questo, rimango comunque dell’opinione che un personaggio dal passato di Pinera non avrebbe mai dovuto essere invitato ad una conferenza: questo signore ha fatto parte di un governo che ha insanguinato il Cile per decenni. In questo senso, crediamo che la decisione degli organizzatori sia stata quanto meno irresponsabile».

Veemente la reazione degli organizzatori. A partire dal presidente dell’Associazione dei liberisti Gabriele Lafranchi: «Sono profondamente deluso da quanto successo. Purtroppo non c’erano le condizioni per tenere la conferenza e così d’accordo con la direzione dell’albergo abbiamo deciso di annullarla. Certo se avessimo immaginato una situazione del genere, ci saremmo attrezzati in modo diverso dal punto di vista della sicurezza. È incredibile che tutto ciò sia avvenuto in Ticino. La libertà d’espressione tanto invocata è venuta meno».

Sulla stessa linea Rivo Cortonesi, uno dei promotori della serata:«Sono molto amareggiato ma spero che in futuro, anche con questi ragazzi che si macchiano di certi fatti, si possa avere un dialogo civile». E poi va giù duro. «Evidentemente aveva ragione l’editorialista italiano Leonardo Facco quando nel video pubblicato su youtube aveva parlato di ‘squallidi personaggi”, ‘luridi squadristi comunisti’ e ‘personaggi che grondano di sangue’».

Alla serata avrebbe dovuto partecipare anche la politologa milanese Monica C.: «Sono rimasta di stucco quando mi sono sentita dire dalla segretaria dell’albergo che la conferenza era stata annullata e che la mia riservazione della stanza cancellata. Non mi aspettavo certo finisse così e sono molto rammaricata perché c’è modo e modo di contestare. Se qualcuno lo voleva fare, avrebbe dovuto semplicemente porre delle domande al signor Pinera. Agendo così questi teppisti ci hanno privato della possibilità di ascoltare una voce del continente sudamericano».

E l’ex ministro della dittatura cilena Jose Pinera? Ha lasciato immediatamente Lugano per Parigi subito dopo la cancellazione della sua conferenza. Nella capitale francese terrà infatti nei prossimi giorni un altro incontro sul tema delle pensioni in Cile. All’ex collaboratore di Augusto Pinochet non mancano di certo gli estimatori.

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