Il sindaco di Lugano risponde a quattro interpellanze sulla notte tra il 29 e il 30 maggio. Il Municipio ha ora avuto accesso agli atti dell’inchiesta

di Guido Grilli / La Regione 8 febbraio 2022

La notte tra il 29 e il 30 maggio della demolizione parziale dell’ex Macello, sede dell’autogestione, è stata, questa sera, il “piatto forte” della seconda seduta di Consiglio comunale di Lugano: con la risposta a quattro interpellanze (complessivamente 40 domande, molte simili) presentate allora da Ps, Forum Alternativo e Più Donne, invero perlopiù superate dagli eventi ma che, dal momento che la maggioranza del Municipio era stata interrogata nell’inchiesta contro ignoti e le indagini non erano concluse, trovano solo ora possibile l’intervento dell’Esecutivo. Da giovedì scorso – si apprende ora – i municipali hanno ottenuto l’accesso agli atti dell’inchiesta penale. E il sindaco, Michele Foletti, si è incaricato di rispondere punto per punto alle numerose domande dei consiglieri comunali – senza però annunciare novità di rilievo, ripercorrendo sostanzialmente il decreto di abbandono del Pg Andrea Pagani (contro il quale è tuttora pendente un ricorso davanti alla Crp dopo l’istanza del legale degli autogestiti, Costantino Castelli, ndr.).

«L’inchiesta prosegue anche con un certo accanimento» – ha esordito Foletti. Che poi, punto per punto, domanda per domanda, ha deciso di rispondere, ripercorrendo quanto in realtà già è emerso ampiamente da mesi. Dal marzo 2021 il Municipio aveva chiesto collaborazione alla polizia cantonale. Lo sgombero è stato deciso in Municipio a maggioranza: nullaosta allo sgombero, solo nell’eventualità in cui la manifestazione del 29 maggio in centro fosse degenerata. L’allora sindaco Borradori e Karin Valenzano Rossi hanno tenuto i contatti. Il nullaosta dello sgombero è stato deciso il 29 maggio, dopo l’occupazione dell’ex Istituto Vanoni che ha sporto denuncia. Ma quanto è costato l’intervento di polizia? Nei conti consuntivi saranno indicati i costi – ha informato il sindaco, che ha insistito: mai è stata prospettata la demolizione dell’ex Macello. Le imprese sono giunte sul posto nella tarda notte. I costi edilizi? Circa 170 mila franchi. I municipali non erano informati della demolizione, lo erano invece i servizi cittadini informati dallo Stato maggiore.

Ma come può proseguire il dialogo con l’autogestione dopo la violenza della demolizione dell’ex Macello? «La demolizione non è stata né voluta né ordinata dal Municipio, come ha stabilito l’inchiesta penale. Per il resto, il Municipio intende cercare soluzioni condivise» – ha ribadito Foletti. Altre domande, altre risposte. «Se alcuni locali dell’ex Macello erano stati messi a disposizione gratuitamente agli autogestiti, altri sono stati presi abusivamente. Il contributo del Cantone all’autogestione? Cinquantamila franchi all’anno. Si saprà nel corso di febbraio se e quanto verserà la stessa somma anche quest’anno». Le spese per sorvegliare le macerie? Di 208 mila franchi per tre mesi.

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