A corto- medio termine gli spazi all’ex macello cittadino restano in mano agli autogestiti. Rispondendo, anche con ironia, a una interpellanza del gruppo PS, Giuliano Bignasca ha anzitutto escluso uno sgombero forzato. Il tema, dopo mesi e mesi di silenzio, è tornato in auge con le parole della municipale Giovanna Masoni, che a margine di un convegno sul teatro in città aveva annunciato che il tempo dei molinari all’ex macello era oramai agli sgoccioli. Presa di posizione personale, s’è detto ieri sera in Consiglio Comunale. In realtà, benché la convenzione sottoscritta tra Municipio e autogestiti nel dicembre 2002 sia scaduta ( Bignasca dixit), la maggioranza del Municipio vuole continuare a garantire gli spazi lungo il Cassarate. Domanda posta dal PS: il Municipio condivide che il centro sociale rappresenta una frangia non irrilevante di popolazione? Risposta di Bignasca: « Io noto che in settimana al centro non c’è nessuno e il weekend sono in troppi. Basta per un riconoscimento politico e sociale dell’esperienza? Mah… Io penso che la maggioranza dei giovani non ci riconosce nel Molino e i vecchi autogestiti non trovano nuove leve. Personalmente sono 8 anni che mi occupo della questione e gli interlocutori sono sempre gli stessi, oramai quasi miei coetanei… » . Dall’ex Macello non si esce essenzialmente perché non ci sono alternative, e buttare un gruppo di giovani sulla strada può essere un rischio. « Loro volevano l’ex Campari e l’autorimessa ACT, noi abbiamo proposto l’ex centro recalcitranti e l’hanno rifiutato. Oggi il Molino ha e causa problemi, ma non è in programma nessuno sgombero. Però dobbiamo iniziare a pensare a dove metterlo e non sarebbe elegante scegliere un nuovo quartiere… » . A lungo termine, infatti, qualcosa cambierà, perché il Municipio sta davvero pensando a un progetto nuovo, la “ Città dei bambini”. « Ci stanno lavorando tre dicasteri – ha concluso Bignasca – e sarà in sinergia con gli Istituti scolastici. Prevediamo laboratori e atelier, sale per conferenze e assemblee, la biblioteca civica e un settore multimediale, sale prove e una mensa » .

Casa anziani a Pregassona –
Che fine ha fatto lo studio sulla casa anziani a Pregassona, prevista nella revisione di Piano Regolatore dell’ex Comune e inserita nelle trattative per l’aggregazione? « Stiamo valutando di inserirla nell’area di Viarnetto – ha puntualizzato il vice- sindaco Erasmo Pelli rispondendo a un’interpellanza di Angelo Jelmini e Michel Tricarico ( PPD) – Se tutto va bene prevediamo di iniziare i lavori nel 2008 e concluderli nel 2011 » .

Nomine nelle SA –
La seduta si era aperta con un fitto dibattito – solo in parte legato alle polemiche di lunedì all’assemblea del Casinò – sulla designazione del rappresentante dei pacchetti azionari per le assemblee ordinarie e straordinarie nel 2005 delle società anonime a partecipazione pubblica. In sostanza: Verzasca, TPL, AIL, Avilù e Casinò. Martino Rossi ( PS) ha proposto che il rappresentante fosse un consigliere comunale. Malgrado l’idea fosse più o meno sostenuta da un manipolo di colleghi, si va avanti come finora, cioè con il rappresentante scelto tra i cinque municipali, il segretario comunale, il direttore o il vice dei servizi giuridici della città. L’ultima parola spetta comunque al CC, che ieri sera ha preferito optare ( 39 favorevoli, 10 astenuti e 2 contrari) per lo status- quo.
( R. G.)

Polemica PPD- PS

La sezione cittadina del PS non ha gradito l’articolo firmato dal consigliere comunale Paolo Sanvido sull’ultimo numero del periodico “ Nuova Lugano Azzurra informa”. In sostanza Sanvido attacca la municipale socialista Nicoletta Mariolini. Da un lato ricorda come alcune competenze siano state tolte alla municipale PS « per continue difficoltà create dal nulla su pretesti di definizione di competenze » . Scrive Sanvido: « Nulla da eccepire, perché se qualcuno non è in grado di effettuare il proprio compito è giusto che sia ridimensionato » . A Sanvido non piace però che non si sia registrata una corrispondente diminuzione del budget a disposizione di Nicoletta Mariolini. Il PS risponde: « Il PPD adotta lo strumento della menzogna. Il Municipio di Lugano è intervenuto per rimettere ordine nel Dicastero Integrazione e Informazione Sociale non per incapacità di Nicoletta Mariolini, ma perché ha leggermente rivisto le competenze del Dicastero stesso. Giusto non ridurre il budget » .

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