L’autogestione fa sempre notizia. A livello di Consiglio comunale la questione è di stretta attualità, a seguito della petizione – firmata da Paolo Sanvido ( PPD) e Umberto Marra ( UDC) – che chiede un voto consultivo dei cittadini della Nuova Lugano sulla permanenza in territorio luganese di un centro autogestito ( vedi riquadro). E proprio in questa manovra politica il Molino legge un tentativo di destabilizzazione degli accordi presi.
La situazione è stata riassunta ieri da rappresentanti degli autogestiti, del Gruppo di sostegno, nonché dai granconsiglieri Bill Arigoni e Giorgio Canonica. Il 30 novembre, dunque, scade l’ennesima convenzione con la Città, che stabilisce la liceità della permanenza degli autonomi all’ex Macello fino a che non verrà trovata una soluzione permanente. Ed è proprio la precarietà, il provvisorio, che il centro sociale denuncia, poiché limita l’attività del gruppo. Che rivendica con insistenza un luogo – « ideale l’ex Macello » – nel quale si possa svolgere l’attività per un minimo di 5 anni.
« Quello di chiedere una votazione consultiva è un tentativo non solo di affossare l’esperienza del Molino, ma anche di cancellare l’accordo preso con la Città ( ossia un luogo alternativo quale conditio sine qua non all’eventuale sgombero dello stabile), nonché il riconoscimento del valore sociale dell’autogestione ( valore confermato anche da uno studio commissionato dal Cantone) » . Ma perché la parola ai cittadini spaventa tanto? Decreterebbe inesorabilmente la fine dell’esperienza? « Se la questione è posta nei termini negativi con cui pare la si voglia porre, sicuramente sì – spiegano i sostenitori del Molino – Per dare la possibilità alla gente di capire di cosa si tratta, occorre sottolineare i 7 anni di seria attività socioculturale. Le oltre 200’ 000 mila presenze; i 65’ 000 pasti serviti; i 3’ 000 spettacoli teatrali e musicali presentati » . Senza tralasciare l’accurato progetto per il nuovo ex Macello « sede sociale » presentato dagli autonomi. Su cui intende promuovere un confronto serio il Gruppo ticinese di sostegno, nato due mesi fa e composto da persone esterne al Molino. E continua intanto la raccolta firme promossa dagli autonomi, che ha già raggiunto 3’ 000 sottoscrizioni. Mentre a livello politico – cantonale e confederale – i sostenitori dell’esperienza aumentano. Parola ora alla Città. ( FM)

si discuterà in CC dell’ex Macello?
C’è maretta tra i consiglieri comunali

Una settimana fa c’è stata la richiesta d’urgenza dei consiglieri comunali Sanvido, Marra, Borradori e Fornara di discutere e prendere una decisione sulla permanenza o no dei “ molinari” ( ultima scadenza della convenzione il 30 novembre) nella prossima seduta del Legislativo, previo cambiamento dell’ordine del giorno. Un’azione finalizzata, ovviamente, a forzare la mano al Municipio. Ed è stata subito una dose supplementare di maretta tra i rappresentanti del popolo. I quattro nel frattempo sono stati invitati a posticipare la loro iniziativa. « Lo faremo – hanno replicato – solo se i capigruppo si impegneranno pubblicamente ( sottoscrivendo un comunicato alla stampa) che la cosa si farà nella sessione di dicembre del CC » . Finora tutto tace. E se non succederà nulla? Fermo restando che Sanvido, Marra, Borradori e Fornara non recederanno di un centimetro, lunedì se ne vedranno delle belle e si potrà comunque capire che cosa vogliono i consiglieri. Che ognuno si assuma le sue belle responsabilità!

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