Albert e Allen Hughues, USA, 1999, di

American Pimp è un documentario che tratta, come dichiara senza mezze parole il titolo, la figura del magnaccia americano.
I gemelli Hughes, al loro primo documentario dopo i successi di Menace II Society e Dead Presidents, danno loro la parola lasciandoli parlare del loro stile di vita, delle loro scelte, delle motivazioni e, non ultimo dei guadagni derivanti dalla loro attività e hanno l’abilità di lasciare loro totale libertà nell’esprimersi, cosa che permette il passaggio dalla glorificazione iniziale della professione (delle professioni: parlano anche alcune protette) all’aspetto truce dell’attività, con le inevitabili storie di violenza e sfruttamento.
Diviso in capitoli, tra cui Origins of the Pimp, l’esilarante Pimp Style (sulle motivazioni commerciali e sociali dell’abbigliamento chiassoso per cui sono noti), The Turn Out, Pimp-Ho (Whore), intervallati da scene di film Blaxploitation degli anni ’70 in cui la figura professionale è centrale o quantomeno presente come The Mack (1973, di Michael Campus), Dolemite (1975, di D’Urville Martin), Slaughter’s Big Rip-Off (1973, di Gordon Douglas) e il capolavoro del genere Foxy Brown (1974, di Jack Hill), American Pimp è una fiera di monili d’oro, abiti costosi quanto chiassosi e automobili di lusso, insomma di uno stile di vita proposto dai suoi fautori come vincente ma non tarda a mostrare la professione per quella che realmente è: un gioco violento di manipolazione psicologica e fisica.
Le poche prostitute intervistate (5 in totale e quasi nessuna al fianco del protettore), confermano e chi tra loro è propensa a equiparare la figura del suo protettore a quella di un manager con conoscenze finanziarie, presto cede anche all’ammissione della schiavitù fisica e psicologica.
Praticamente tutti i protettori che compaiono nel film sono afro-americani, come i registi, che sono figli di un afro-americano e di un’armena, eccezione fatta per il gestore del bordello legale Bunny Ranch, in Nevada.
I fratelli Hughes evitano ogni giudizio morale limitandosi a riprendere le persone, e producono un documentario che giunge alla verità sulla (seconda) professione più antica del mondo lasciando la parola ai protagonisti.
American Pimp è un ottimo, difficile ma spesso molto divertente, documentario che smonta gli stereotipi più triti sul mondo di cui parla e non trascura di parlare di giochi di potere, differenze tra i sessi e del concetto di sfruttamento nella nostra cultura.

In collaborazione con Cinemino
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CineMolino
Ore 20.30 – entrata libera

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