H 12:30 Puliamo e Pranziamo tutti insieme
Dalle H 13.30 Live Painting con Jam Hip-Hop + ILL GERME + SHIVER + PIPPO HH.
Il live painting sarà aperto a tutti! Porta i pennelli e le vernici le portiamo noi. [ma porta anche quelle che si sa mai...]
Mostra fotografica su Toselli
Mostra anti-militarista
H 16:00 Presentazione del progetto RIBELLARTI e del libro "Mahatma, storia di un intoccabile" con gli autori
H 17:30 Reading teatrale, intorno alla figura di alcuni briganti
H 18.00 Progetto poetico-musicale con presentazione del libro "Radici Scalene"
H 20.00 Cena
H 21.30
H 01.59
LIVE SET - DJ SET TEKNO/ELECTRO
PSYCOTIK CREW
Divieti, norme e limiti sono mattoni che costituiscono un muro che ci separa da noi stessi, dagli altri, dalla realtà. Un muro, una barriera che cerca di arrestare la nostra voglia di organizzarci e di vivere come vogliamo.
Se è vero che talvolta picchiare contro un muro serve solo a farsi male è anche vero che talaltra gli atti di rivolta, un segno, un'incrinatura, una crepa, la lasciano.
Per noi l'occupazione di via Toselli rappresentava proprio questo. Una incrinatura, una crepa aperta in questa società autoritaria che con ogni mezzo prova ad isolarci. Una casa ma anche uno spazio aperto, dove attraverso la ciclofficina, il laboratorio d'arte e le tante iniziative si condividevano insieme esperienze ed emozioni.Il 4 Agosto lo sgombero. Uno sgombero violento che ha determinato una risposta forte e unita. La rabbia verso lo stato e la sua violenza, l'amore per i nostri sogni, il desiderio di difendere il posto che ci eravamo conquistati, la gioia di lottare insieme sono i sentimenti e le emozioni che si respiravano durante quelle giornate.
Il 9 dicembre dodici di noi verranno processati per questo atto di resistenza. Lo stato teme e punisce chi pensa e agisce liberamente, chi non si fa intimidire, chi come noi resiste e lotta perché sa quanto contagiosa e affascinante possa essere la ribellione.
Quel 4 Agosto non ci ha intimidito la celere con le sue armi e i suoi arresti, e tanto meno ci riusciranno i giudici con le sentenze. Quattro mesi sono passati e siamo pronti ad aprire una nuova crepa in questa normalità che ci appiattisce. Una zona d'ombra nel dispositivo di controllo cittadino, uno squarcio liberato nella metropoli, una finestra su altre forme di esistenza.
Il 10 dicembre occuperemo uno spazio vuoto e abbandonato, gli daremo nuova vita e lo apriremo temporaneamente all'autogestione, all'arte, alla musica, a forme nuove di espressione, di rifiuto e resistenza. Quel giorno sarà una grande festa e ci troverete a brindare per tutte le crepe che ogni spazio liberato sarà in grado di generare.