LA CARCERAZIONE SPECIALE IN SPAGNA (I MODULI F.I.E.S.)

 Durante gli anni ’70 e ’80 in molte carceri della Spagna vi furono diverse sommosse caratterizzate da vere e proprie rivolte, scioperi della fame e dei laboratori di lavoro e parecchi morti e feriti tra i prigionieri e tra i carcerieri.

Alla fine di Gennaio del 1977 esce pubblicamente il “Manifesto dei prigionieri sociali di Carabanchel”, che ò il risultato dello studio delle cause della loro situazione e la sua possibile soluzione.

Si forma il coordinamento dei prigionieri in lotta (COPEL) che rivendica miglioramenti concreti nelle carceri, un’amnistia totale, e l’abbattimento delle leggi e delle strutture ereditate dal franchismo. A questa situazione lo Stato rispose con una forte repressione, che comportò l’indebolimento e la successiva scomparsa del COPEL.

Nel 1991, mentre in Italia veniva istituito il 41bis, in Spagna vengono instaurati i regimi speciali per i prigionieri F.I.E.S. (archivio di interni in speciale osservazione), su richiesta dell’esponente del partito socialista spagnolo (P.S.O.E.), Antoni Ansuncion.

Nel 1994 il Tribunale Costituzionale accordò di sospendere questo regime FIES fino a quando si trasmise a questo Tribunale il ricorso di tutela di diritti presentato da alcuni detenuti.

Dopo la promulgazione del nuovo regolamento penitenziario, la filosofia della circolare del 2/8/91 che regola il regime al quale sono sottoposti i prigionieri FIES, continua ad esistere.

Questo regime, la cui durata è a tempo indeterminato, prevede un isolamento pressoché totale; i piccoli cortili per l’ora d’aria sono coperti da reti metalliche; vengono effettuate perquisizioni integrali; esposizioni arbitrarie ai raggi X; torture fisiche; trattamenti farmacologici con psicofarmaci e letti di contenzione.

I moduli sono progettati e suddivisi in cinque sezioni e vi sono rinchiusi individui catalogati in base alla loro pericolosità sociale:

FIES  I   – rinchiude individui protagonisti di rivolte, azioni contro il sistema e le autorità, tentativi di evasione.

FIES  II  -  racchiude indiziati per traffico di droga e riciclaggio.

FIES  III -  racchiude presunti appartenenti ad organizzazioni rivoluzionarie.

FIES  IV -  raggruppa appartenenti alle forze di sicurezza dello Stato per proteggerne l’integrità.

FIES  V  -  vi sono collocati gli antimilitaristi e coloro che destano allarme sociale.

Dal ’94 in poi le lotte contro le condizioni carcerarie e il carcere stesso continuarono dentro e fuori, nonostante l’istituzione del regime speciale.

Di particolare rilievo fu un episodio del 1977, quando diverse persone e collettivi si rinchiusero nella cattedrale dell’Almudena per protestare ed esigere la chiusura dei moduli FIES.

Dal 1999 ad oggi I prigionieri FIES continuano la lotta che si manifesta con continui scioperi della fame, rifiuto dell’ora d’aria, di effettuare le pulizie, spesso si scontrano con le guardie, devastano le celle e rendono inagibili le sezioni. All’esterno vi sono state varie manifestazioni di solidarietà che sono spaziate dai cortei ai presidi sotto le carceri, dalla controinformazione alle azioni dirette contro strutture  legate all’istituzione carcere, contro giornalisti e banche. Solidarietà che si è espressa sia in Spagna sia in altri paesi europei, Italia compresa.

Attualmente i prigionieri nei moduli F.I.E.S. esigono:
la scarcerazione dei detenuti con malattie terminali;
la cessazione della dispersione dei detenuti;

la cessazione dell’isolamento e l’abolizione dell’archivio f.i.e.s..