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SUPPLEMENTO LAVORO A CONTROVENTO |
Con questo numero Controvento si arricchisce (anche se non necessariamente in modo sistematico) di un supplemento “lavoro” al cui interno riportiamo una prima inchiesta sul mondo del lavoro nella zona apuo-versiliese; in questo supplemento intendiamo soprattutto raccogliere il punto di vista di lavoratori del territorio, ma anche a livello nazionale e internazionale, tanto per non dimenticare che la classe operaia è una classe internazionale così come è internazionale la lotta che la oppone alla sua controparte padronale.
Il lavoro di inchiesta è un lavoro indispensabile per avere una visione più scientifica del territorio, ma non si tratta di una indagine sociologica, cioè orientata a realizzare la fotografia del mondo del lavoro (nel nostro caso, apuo-versiliese). Per realizzare questa fotografia si dovrebbero adottare altri strumenti di analisi e altre tipologie di dati (reperibili più dalle camere di commercio, dalle associazioni degli industriali, dagli istituti statistici e di ricerca, dai sindacati... che non dai lavoratori stessi). Quello che ci interessa(va) è ragionare assieme ai lavoratori su una serie di questioni del lavoro o della politica.
Oggi chi va dai lavoratori a sentire la loro opinione su queste questioni ?
Ogni tanto i lavoratori vengono intervistati da qualche istituto di sondaggi oppure vengono chiamati ad esprimere il loro orientamento politico alle elezioni, tramite il voto. La comunicazione tra politica e lavoratori è fondamentalmente unidirezionale ed esercitata attraverso televisione o giornali rispetto ai quali i lavoratori - ma naturalmente non solo loro - sono terminali passivi e con i quali non possono inter-agire).
Questa impossibilità di interazione è particolarmente evidente per quella fascia - spesso maggioritaria - di lavoratori che non sono impegnati sindacalmente e politicamente, vuoi per mancanza di fiducia verso i partiti e i sindacati tradizionali, vuoi perché sottoposti a particolari condizioni di ricatto sociale, vuoi perché abituati a rapportarsi passivamente ai loro stessi interessi.
Questi lavoratori costituiscono invece una parte molto importante della quale non è possibile, in un’ottica di classe, non tenere conto.
A noi interessa recuperare un rapporto bi-direzionale, andando tra i lavoratori a raccoglierne l’opinione, confrontandola con la nostra esperienza di lavoratori per poi trasformarla in “materiale politico” (all’interno di un foglio come Controvento, ad esempio) ed infine tornare dai lavoratori, sia quelli di cui tratta l’inchiesta sia gli altri, per veicolare le esperienze e stimolare un confronto orizzontale tra lavoratori di diversi territori, di diversi orientamenti politico-sindacali, di diversi settori produttivi, di diverse condizioni socio-economiche… in un’ottica di ricomposizione di classe (o di segmenti di classe) senza la quale non è possibile immaginare alcuna autonomia della classe stessa e quindi nessuna sua possibilità di essere soggettività politica.
Riprendiamo, modificandolo, un vecchio nostro lavoro (che a suo tempo si era concretizzato nel foglio “l'Inchiesta” - 8 numeri dal 1998 al 2000 - in cui avevamo riportato l’esperienza di lotta dei lavoratori di alcune fabbriche e cantieri colpiti da ristrutturazioni o impegnati in battaglie sindacali), ma intendiamo anche riprendere altre esperienze - sia nel passato, sia odierne - che si pongono sullo stesso piano sul quale intendiamo porci noi.
Ci auguriamo di dare un utile contributo .