SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI SEC  

Comunicato SLAI COBAS su fallimento SEC
Slai Cobas Coord. Prov. Lucca

Vogliamo esprimere la nostra massima solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici della SEC che dopo il fallimento decretato dal tribunale vivono momenti di grande preoccupazione. Ci attiveremo fattivamente per raccogliere la solidarietà concreta anche di altri lavoratori perché il fallimento della SEC può portare allo smantellamento del cantiere e alla perdita di molti posti di lavoro, cosa che costituirebbe un altro durissimo colpo per la Versilia e la provincia di Lucca già segnata da numerose chiusure, ristrutturazioni, licenziamenti.

Ma la doverosa solidarietà non basta. Bisogna dire qualcosa di più.

La vicenda SEC dimostra che l’atteggiamento rinunciatario del sindacato non salva i lavoratori ed anzi li porta alla sfiducia e alla passività, quindi alla debolezza. Il sindacato non ha mai voluto che i lavoratori uscissero fuori dai cancelli della fabbrica a lottare (se non durante le campagne elettorali) ed anzi hanno cercato in tutti i modi di occultare la reale situazione per non “spaventare” le banche che dovevano erogare i finanziamenti a Pozzo.

Questo lo dicono i lavoratori stessi della SEC.
Pozzo ha goduto a Viareggio di ogni sorta di privilegio, è stato trattato come un salvatore, ma in realtà ha portato solo disoccupazione e disperazione.

Le istituzioni hanno fatto ben poco in questi anni a causa di certi “noti” legami.

In questo modo, non solo si è bloccata la possibilità di lottare alla SEC, concorrendo a determinare la situazione attuale, ma si è anche impedito alla città - e soprattutto al resto dei lavoratori delle darsene - di conoscere fino in fondo la situazione e di imparare dalla vicenda SEC per meglio difendersi in eventuali altre situazioni analoghe.

Siamo arrivati al paradosso che nello stesso momento i lavoratori del San Lorenzo scioperavano e quelli della SEC fermavano la produzione in attesa degli stipendi arretrati, ma né gli uni né gli altri erano a conoscenza del comune stato di agitazione. E’ questo il tipo di “unità” che serve ai lavoratori ?
Senza contare le bordate pesantissime che la Fiom ha distribuito a chiunque abbia osato in questi anni criticarne l’operato. Dei Cobas è stato detto di tutto e certamente si dirà di tutto. Ci siamo abituati.

Ma quando il sindacato attacca con violenza i suoi stessi iscritti e attivisti che cosa vuol dire ?

Lo scorso anno, per fare un esempio, alcuni lavoratori riuniti in un “coordinamento per il lavoro” che comprendeva lavoratori e delegati della Cgil e dei Cobas, ha portato un messaggio di solidarietà ai lavoratori della SEC che stavano prendendo un prestito (con garanzia del Tfr) per coprire il mancato pagamento degli stipendi; il messaggio conteneva anche una critica all’operato del sindacato (critica proveniente dunque anche da settori al suo interno). Questi lavoratori e delegati di molte realtà produttive sono stati accusati addirittura di sciacallaggio solo perché osavano criticare la Fiom.

Al recente Consiglio Comunale straordinario alla SEC addirittura un delegato RSU si è permesso di dire che chi dissentiva con la linea sindacale poteva anche alzarsi ed andarsene !!

Cosa che vuol dire: i miei amici di partito, politicanti e della direzione SEC, possono restare perché sono d’accordo con me; quei lavoratori della SEC che invece non sono d’accordo se ne devono andare. E dove ?

Davvero una bella dimostrazione di democrazia sindacale e, diciamo pure, di rispetto verso i lavoratori.

Il bubbone sindacale prima o poi esploderà anche a Viareggio come è già esploso in molte altre situazioni.

Tanti lavoratori non sono più disposti a turarsi il naso e a rimanere in un sindacato che ormai si occupa solo di rastrellare fondi pensione integrativi, prendere soldi dagli enti locali per organizzare i corsi di formazione, attaccare il diritto di sciopero, promuovere maggiore flessibilità e precarizzazione…

Insomma, fare da “cinghia di trasmissione” dei propri amici al governo.

Naturalmente, non ci sono soluzioni magiche ai problemi del mondo del lavoro.

Dopo decenni di devastazione dei diritti sarebbe davvero troppo pretendere che esista una bacchetta magica con cui cambiare la situazione. In realtà solo i lavoratori possono cambiarla: per loro stessi, che sempre di più vengono risucchiati nel processo di smantellamento di tutte le conquiste e, soprattutto, per i loro figli, che non devono vivere in un mondo del lavoro fatto di precarietà selvaggia e di continui ricatti e umiliazioni.

Viareggio 3 dicembre 2000

Slai Cobas - Coord. Provinciale Lucca
RSU Slai Cobas Cantieri Azimut
RSU Slai Cobas Provincia di Lucca

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