LA SEC FALLISCE MA LA LOTTA PROSEGUE |
Volantino del
Laboratorio Marxista del 26 novembre 2000
Il
fallimento della Società Esercizio Cantieri (SEC) di Viareggio costituisce la
drammatica conclusione di un calvario durato anni, ulteriormente peggiorato
negli ultimi due a causa alla direzione sciagurata di Pozzo e scagnozzi.
I giudici, dichiarando il fallimento, aprono la strada alla liquidazione del
cantiere e alla speculazione sulle sue aree, speculazione che porterà al
definitivo smantellamento della produzione mercantile, al passaggio al solo
diporto e alla drastica riduzione del numero dei lavoratori.
Finalmente, tutti quegli avvoltoi che da tempo volano intorno alla SEC potranno
avere quello che volevano.
Da oggi, oltre 200 lavoratori interni più molti lavoratori delle ditte
sub-appaltatrici, con tutte le loro famiglie, devono fare i conti con lo spettro
della perdita del posto di lavoro in una situazione generale in cui il lavoro
diminuisce costantemente e diventa sempre più precario e flessibile, cioè
ricattato.
Dopo la chiusura della Sin a Pietrasanta, della Fervet a Viareggio, della Imeg a
Montramito ora il fallimento della SEC è un altro duro colpo al mondo del
lavoro versiliese.
Negli ultimi anni migliaia di posti di lavoro si sono bruciati, nel marmo come
nella cantieristica, come in altri settori produttivi.
I lavoratori della SEC che occupano la fabbrica devono trovare la massima
solidarietà attiva di tutta la cittadinanza. Anche quelle forze politiche che
in questi anni hanno governato la città favorendo in sostanza solo Pozzo e i
suoi scagnozzi devono darsi una mossa.
I lavoratori SEC non si possono fare, tuttavia, molte illusioni da chi in questi
anni ha fatto poco o niente per salvare il mercantile a Viareggio, cioè per
salvare posti di lavoro, e ha già da tempo attuato e progettato operazioni
urbanistiche per agevolare il passaggio completo al diporto. I lavoratori devono
contare principalmente su loro stessi. Nessuno meglio degli operai può
tutelare gli interessi degli operai.
In un primo tempo tutti faranno a gara a mettersi sotto i riflettori per
esprimere la propria “solidarietà” ai lavoratori della SEC; ma poi, quando
i riflettori saranno spenti e la lotta andrà avanti, vedremo chi resterà a
sostenerli realmente. Noi siamo disponibili a farlo anche economicamente - per
quanto possano le nostre magre forze - perché ci potrebbe essere bisogno anche
di questo.
I lavoratori della SEC devono ricevere la massima solidarietà soprattutto dagli
altri lavoratori: oggi, per creare le condizioni dell’ottenimento della
cassa integrazione che darebbe un po’ di respiro; domani, per rafforzare la
lotta per evitare l’espulsione dal cantiere.
Eventuali acquirenti delle aree SEC devono impegnarsi a mantenere almeno
inalterati gli attuali livelli occupazionali e salariali: questo è il nuovo
fronte di lotta.
Ognuno deve fare la sua parte. Che tutta la città e gli altri lavoratori si
mobilitino per sostenere l’occupazione in corso e la lotta dei lavoratori
della SEC.
Dobbiamo impedire che il lavoro nelle darsene si trasformi definitivamente in
una giungla in cui i diritti, la sicurezza, l’ambiente, il salario…
siano ad appannaggio delle decisioni scellerate dei padroni.
I lavoratori devono riprendere forza e dignità.
I giudici svendono i lavoratori e si lavano le mani della loro sorte. Ma era
facilmente prevedibile perché i giudici sono da sempre amici dei ricchi e dei
potenti, non della classe operaia. Pozzo e i suoi scagnozzi hanno soldi a
sufficienza per campare bene anche con la SEC chiusa. Ma dei lavoratori e delle
loro famiglie che cosa sarà ?
Sosteniamo con la
massima forza l’occupazione e la lotta in corso alla SEC !
Lottiamo assieme ai lavoratori della SEC per il mantenimento degli attuali
livelli occupazionali !
Quello che è successo alla SEC può accadere in altre fabbriche e in altri
cantieri: impariamo la lezione !
Unità, organizzazione, lotta di classe sono le armi dei lavoratori contro il
padronato e i suoi scagnozzi !
Viareggio 26
novembre 2000
Laboratorio Marxista