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ANTIPROIBIZIONISMO e dintorni:dibattito,cena,proiezione, Ven 9/12/11, Vag61, Bologna

ANTIPROIBIZIONISMO e DINTORNI

Un evento inserito nella rassegna:
LA BELLA ITALIA
Un viaggio tra luci e ombre, restrizioni e resistenze

Venerdì 9 dicembre

h 17 Aperitivo musicale + dj set Reggae

h 18.30 Dibattito VIAGGIARE INFORMATI con Beatrice Bassini (dottoressa SERT), attivisti ed avvocati del Laboratorio Antiproibizionista di Bologna – LAB57 –

h 20.30 VegeTiAmo – Cena sociale a base di vegetali di stagione

h 21.30 Proiezione di “L’ebra proibita – tutto quello che avreste voluto sapere sulla marijuana”


Vag61 Spazio Libero autogestito

Via Paolo Fabbri 110
Bologna

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EuroHRN: 1a Conferenza Europea sulla riduzione del danno, 6-7 ottobre, Marsiglia

Il 6-7 ottobre il Lab57 ha partecipato ai lavori  della
Prima Conferenza Europea sulla riduzione del danno
a Marsiglia (EuroHRN – European Harm Reduction Network)
su invito del nostro partner europeo Médecins du Monde – Marsiglia, che ringraziamo sentitamente per averci offerto questa nuova opportunita’, sostenendo le spese di viaggio, come gia’ lo scorso anno quando abbiamo preso parte alla  conferenza
3èmes Rencontres Nationales de la Réduction des Risques (14-15 ottobre 2010, Parigi).
A Marsiglia il Lab57 ha portato in questa nuova rete europea la propria esperienza di lavoro sia nazionale che regionale all’interno del Coordinamento regionale delle Unità di Strada Emilia Romagna sottolineando l’ importanza del presenza attiva dei consumatori nel lavoro sulle sostanze, a questo proposito abbiamo aderito con entusiasmo alla neonata INPUD (Rete Internazionale di Consumatori di Sostanze).

Per un parziale bilancio della conferenza di Marsiglia vi consigliamo la lettura di questo articolo pubblicato nella rubrica di Fuoriluogo sul Manifesto del 12 ottobre 2011 da Susanna Ronconi (Forum Droghe), che ha partecipato al meeting.

Droghe, “riformatori” in rete
L’Europa è la culla della riduzione del danno, la strategia che da oltre vent’anni  sfida la fallimentare guerra globale alle droghe. E in Europa sta oggi nascendo una rete organizzata tra associazioni, servizi, operatori (EuroHrn) che a Marsiglia (il 6 e il 7 ottobre) ha mosso i primi passi.

Due giorni affollati e appassionati, ma anche estremamente lucidi, perché nella geografia diseguale della riduzione del danno nella UE,  vi sono sfide che si sono rivelate  urgenti e comuni. Il rapporto con la politica, per esempio, con i governi, con la UE, con le agenzie internazionali. Che si tratti della avanzate situazioni olandese o svizzera, dove la riduzione del danno è politica sociale e di salute pubblica che nessuno si sognerebbe di mettere in discussione, o dell’Italia e della Francia, dove allo sviluppo dei servizi  e delle politiche a livello locale fa eco  una costante sordità o ostilità governativa, la politica si mostra muta  e spesso imbelle: come far entrare nell’agenda della politica il tema della riforma sulle droghe – che sia la depenalizzazione piena o la legalizzazione o la decriminalizzazione, a seconda delle situazioni nazionali – è stato il tema che ha percorso ogni sessione e ogni gruppo di lavoro.

I linguaggi dell’evidenza, ovunque ricchi di fatti, cifre, storie, paiono non scalfire una politica aggrappata alla retorica e alla paura della pubblica opinione e stretta nei vincoli di relazioni internazionali imbalsamate. Ma non è solo lì, la sfida.  Si è discusso molto del dominio dell’approccio medico e della patologizzazione dell’uso, di un processo di medicalizzazione che minaccia e  indebolisce la  stessa riduzione del danno, che non solo è politica sociale ma anche approccio che valorizza le capacità dei consumatori come soggetti di scelta, apprendimento e strategie. Medicalizzare vuol  dire molte cose:  in Svizzera un eccesso di professionalizzazione che depotenzia contesti e pratiche “naturali”, in Italia la negazione della possibilità stessa di convivere con le droghe con minor rischio e danno, tanto da cancellare il nome stesso di riduzione del danno e passare a una “prevenzione delle patologie e dei comportamenti devianti correlati”, che da sé dice tutto. Medicalizzare l’uso vuol dire rinunciare a “normalizzare” e non è da meno che criminalizzare.  La nascente rete europea ne è consapevole e ne fa uno dei suoi punti cruciali. Tanto che consumatori e operatori “pari” erano in gran numero, a Marsiglia, con i loro gruppi, le loro associazioni e la loro partecipazione a servizi e politiche.  Tanti, e non solo dal Nord Europa, tradizionalmente vivace sotto questo aspetto, ma anche dal Sud e dall’Est.  Tanti perché non c’è  riduzione del danno senza il loro protagonismo, ma nemmeno un movimento di riforma delle politiche se loro, i destinatari, non vi prendono parte e parola.

Pochi i consumatori e gli operatori peer  italiani, qualcuno da Torino e da Bologna. Una vecchia storia: non ce la facciamo proprio a uscire dal paternalismo di provincia, e a riconoscere  diritti  e competenze in modo concreto e meno ipocrita.  In buon numero, invece gli operatori “professionisti”  italiani, ma quasi tutti dell’associazionismo, per gli operatori dei Sert le dita di una mano erano anche troppe. Peccato, avrebbero scambiato idee con un mondo che non pare proprio affascinato dai “cervelli a colori” cari al neobiologismo del nostro Dipartimento antidroga.  Ci saranno nuove occasioni, nella prospettiva di una rete italiana.
>>Vai al sito della conferenza
>>Vedi tutte le foto…

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RAVE IS NOT A CRIME

Dopo il pestaggio di due carabinieri nella provincia di Grosseto, associato per fare notizia al Pasquatek di Sorano da quasi tutti i media, abbiamo cercato di fare chiarezza chiedendo al Fatto Quotidiano di pubblicare una rettifica ragionata dei fatti:
Dopo il massacro dei carabinieri il popolo  del rave si ribella: “Non è solo sballo e droga”

Il Lab57 stava intervenendo al contemporeo Pasquatek a Spoleto, che si è svolto senza nessun probelma, sia per la gestione dell’evento, la sicurezza sanitaria e il rapporto con forze dell’ordine che sono arrivati in forze(14 volanti!!!) il 25 mattina, senza che nessuno sapesse nulla dell’ aggressione in toscana.
E’ andato tutto bene per il lavoro degli organizzatori e la piena collaborazione col Lab57, garantendo sia il rispetto che la pulizia del prato montano che ospitava l’evento attraverso rimborsi al bar per chi puliva tutta l’area.

Inoltre pubblichiamo volentieri l’articolo Il «rave» come capro espiatorio , pubblicato per la rubrica di Fuoriluogo sul Manifesto del 4 maggio 2011, di Stefano Bertoletti, del Progetto Extreme, un servizio di riduzione dei rischi che è intervenuto al Pasquatek toscano proprio grazie ad un nostro contatto con alcuni degli organizzatori.

Stefano Bertoletti commenta per la rubrica di Fuoriluogo sul Manifesto del 4 maggio 2011 la vicenda dell’aggressione ai carabinieri a Grosseto.

Fonte: Il Manifesto, di Stefano Bertoletti 04/05/2011

Due carabinieri sono stati massacrati a bastonate per un ritiro di  patente che stavano effettuando dopo l’alcoltest: l’aggressione barbara avvenuta a Manciano, vicino a Grosseto, da parte di quattro ragazzi (tre minorenni) ad un posto di blocco colpisce per il grado di violenza e per la dimensione di rabbia folle che rivela.
E’ però sbagliata  l’associazione fatta dai media (e da politici importanti come il presidente della Regione Toscana) con la presenza di un rave party nella zona, come se questo fosse il vero responsabile dell’episodio.
Ero presente a quel rave come operatore del Progetto Extreme, che, insieme ad altri servizi di riduzione dei rischi sul territorio nazionale, riesce ancora a raggiungere questo tipo di eventi divenuti sempre più rari e nascosti: il “Pasquatek”, un technival storico quest’anno alla sua prima edizione in Toscana, è iniziato sotto la pioggia nella serata del 23 Aprile per durare fino al 25 in un’area privata concessa agli organizzatori, una radura piuttosto ampia circondata da boschi.
Partecipavano 500 persone, progressivamente in aumento: una situazione complessivamente tranquilla e gestibile, con una presenza di forze dell’ordine efficiente ma discreta e non scoraggiante per chi voleva vivere l’evento.
Quanto all’aggressione ai carabinieri, si è scoperto che i ragazzi autori del fatto erano sì diretti al rave provenienti da una discoteca fiorentina, ma non l’hanno mai raggiunto. Un aspetto che non cambia assolutamente la gravità dell’episodio, ma rende insensata la rappresentazione fornita da tutti giornali: il rave è stato messo sul banco degli accusati, indicato come l’origine dell’episodio criminale.
Non vi è invece relazione tra l’aggressione e il rave e, su un piano più generale, ci appare semplicistico e rischioso considerare i rave, insieme ad altri ambienti del divertimento, come un problema da risolvere, banalmente, proibendo. Il che non toglie che si debba riflettere seriamente sulla crescita degli episodi di violenza negli ultimi anni sia negli ambienti del divertimento che in altri ambienti pubblici, piazze, stadi: sembra diffondersi (anche) tra gli adolescenti un sentimento di rabbia che spesso sfocia in violenze a volte dure e imprevedibili, insieme a una incapacità di riconoscere limiti, leggi o di rispettare coloro che li devono tutelare. Senza affrontare questi temi non è possibile garantire seriamente sicurezza ai cittadini e alle forze dell’ordine quotidianamente impegnate in strada.
Anche per i rave e le feste autorganizzate qualcosa si può fare.
La maggioranza sia degli organizzatori di eventi che dei frequentatori è disponibile –penso-  a collaborare per modificare gli aspetti maggiormente rischiosi che possono compromettere l’andamento delle attività e della vita quotidiana. Per questo pare una buona idea quella suggerita dal Presidente della Regione Toscana, di varare leggi regionali che possano regolare in modo più preciso eventi e manifestazioni come i rave party: a patto che questo significhi pensare a come rendere accessibili spazi pubblici o privati per svolgere questo tipo di manifestazioni rispettando regole precise riguardo alla gestione dello spazio con i servizi necessari per la loro sicurezza.
Attualmente questo non accade, perché le leggi vigenti e le attuali politiche di divieto rendono praticamente impossibili i rave: tanto da aver creato la progressiva fuga nel “sommerso”degli eventi, che avvengono ormai in situazioni di totale occultamento e in assenza di ogni criterio di sicurezza. In altri casi, come a Manciano, i rave si tengono in spazi privati presi in affitto, al pari di altri eventi che però non subiscono gli stessi processi di stigmatizzazione.  Seguendo questa strada, le Regioni interessate potrebbero, come si è detto, avere la sorpresa di trovare una disponibilità anche da parte di chi organizza questo tipo di eventi e la comprensione da parte di coloro che li frequentano, non più costretti a nascondersi.
Sarebbero ben disponibili anche gli operatori dei servizi di riduzione dei rischi, che ormai da più di un decennio lavorano concretamente per garantire la salute pubblica. Anche in quei contesti del divertimento dove a qualcuno sembra inutile intervenire, preferendo la (assai pericolosa) scorciatoia della proibizione.

 

Dopo il massacro dei carabinieri il popolo  del rave si ribella: “Non è solo sballo e droga”

Cronaca | di Lorenzo Galeazzi

28 aprile 2011, Il Fatto Quotidiano

Nonostante i protagonisti del pestaggio non stessero tornando da un rave ma da una dscoteca, il caso riporta d’attualità questo tipo di feste che nell’accezione comune richiamano solo all’abuso di droghe. Un fenomeno che, almeno nelle origini, al contrario voleva coniugare musica elettronica e culture giovanili, danza e protesta politica

Il caso di cronaca avvenuto durante il ponte pasquale a Sorano, in provincia di Grosseto, ha riacceso i riflettori sul fenomeno dei rave party. Poco importa la scoperta che i giovani protagonisti del pestaggio non stessero tornando da un rave, ma da una serata brava in discoteca.…

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MILLION MARIJUANA MARCH XI, ROMA – 7 MAGGIO 2011

Prossimo intervento Lab57 – Alchemica:
MILLION MARIJUANA MARCH XI
ROMA – 7 MAGGIO 2011 –
ore 16.00 – partenza da Piazza dei Partigiani
ore 23.30 – arrivo a Piazza Bocca della Verità
>>Leggi il comunicato
>>Vai al sito:http://www.millionmarijuanamarch.info/

NELLO STESSO GIORNO A ROMA E IN ALTRE 420 CITTA’ NEL MONDO PER ESIGERE:
1) LA FINE DELLE PERSECUZIONI PER I CONSUMATORI.
2) ACCESSO IMMEDIATO ALL’USO TERAPEUTICO PER I PAZIENTI.
3) DIRITTO A COLTIVARE LIBERAMENTE LA CANNABIS, PATRIMONIO DELL’UMANITA’.

SABATO 7 MAGGIO 2011, UNDICESIMA EDIZIONE ITALIANA M.M.M. 100% REGGAE.

DEDICATA A TUTTE LE VITTIME DEL PROIBIZIONISMO, MASSACRATE DI BOTTE IN GALERA O ANCORA PRIMA DI ARRIVARCI.

0RE 16, DA PIAZZA DEI PARTIGIANI A PIAZZA BOCCA DELLA VERITA’ FINO ALLE 23.30.

attenzione: non saranno ammesse bandiere e striscioni di partito, di nessun partito, ne’ saranno ammessi camion non preautorizzati con musica diversa dal REGGAE) per ciclofficine, murghe e bande musicali che apriranno la marcia, l’appuntamento e’ sul viale sotto il palazzo ACEA.

SUL CAMION UFFICIALE M.M.M. SI ALTERNERANNO:

ONE LOVE HP
SOUL ROOTS
MR LATER
VILLA ADA SOUND
DABADUB
BABABOOM TIME
MARIO DREAD
POWAFLOWA (Varese)
MA DE KE (Roma’s Castles)
MR MAD (Frosinone)
LOVE MASSIVE
NOCE – RUDE VIBES – (Arezzo)
BIZZARRI FAMILY – LION D (Modena)
ROOTS REALITY HI-FI (Bari)

 

Europa sud orientale, penisola mediterranea denominata ‘Italia’, secondo anno del secondo decennio nel secondo millennio, 411 anni dopo il rogo con cui l’inquisizione arse vivo Giordano Bruno in Piazza Campo dei fiori a Roma, la barbarie e l’arroganza del potere che si autoassolve e’ preminente sull’evoluzione della specie.
Gli interessi economici di pochi criminali valgono piu’ dei diritti di moltissimi esseri umani che vengono rinchiusi in galera perche inosservanti della tassa sul consumo di sostanze, affidata in regime di monopolio alle narcomafie, decidono di auto produrre il proprio consumo coltivando un pezzo del patrimonio botanico del pianeta che appartiene all’ umanita’: la Cannabis.
Incredibile ma purtroppo drammaticamente vero, si finisce in galera anche per una sola pianta e a volte purtroppo non se ne esce vivi.
Aldo Bianzino, ebanista quarantenne, viveva isolato dal mondo in una casa sui monti vicino Perugia, era la persona piu’ pacifica del mondo, scendeva in citta’ raramente e solo per vendere i suoi mobili, coloro che lo conoscevano raccontano che mai, nemmeno una volta, gli avevano visto alzare la voce.
Aldo, arrestato per la coltivazione di alcune piante di Cannabis nel suo orto, moriva misteriosamente in carcere dopo poco piu’ di un giorno di galera il 14 ottobre 2007, gli amici, i figli e i parenti aspettano ancora giustizia.
Pianeta terra, stesso periodo temporale, assurdo ma vero: e’ possibile costruire legalmente centrali nucleari, mettendo a repentaglio la futura vivibilita’ del pianeta, ponendo una seria ipoteca sull’esistenza di future generazioni. Centrali che se va tutto bene senza incidenti creano comunque un consistente livello di radioattivita’ nelle zone limitrofe, producono come scarto di esercizio scorie altamente radioattive che vanno poi stoccate in depositi radio isolati in attesa che venga inventata una tecnologia, al momento inesistente, in grado di renderle inoffensive.
Centrali che se invece, come e’ gia’ piu’ volte accaduto, vanno in avaria, contaminano irreversibilmente intere aree del pianeta, producendo milioni di morti per leucemia e cancro anche a distanza di anni.
Basti pensare che se alcuni componenti del combustibile usato nei reattori hanno un tempo di dimezzamento breve come lo IODIO 131 che ha un’emivita di soli 138 giorni o relativamente breve come il CESIO 137 che si dimezza dopo trenta anni, altri anno un’emivita molto piu’ lunga del tempo trascorso dalla comparsa del genere umano sul pianeta Terra.
Il PLUTONIO 239 e’ letale per l’umano alla dose di un milionesimo di grammo, ossia un solo grammo puo’ uccidere un milione di persone e ha un tempo di dimezzamento di 24.200 anni, l’URANIO 238 si dimezza dopo 4,51 miliardi di anni e l’URANIO 234 si dimezzera’ dopo 247.000 anni.
Parte delle scorie radioattive vengono smaltite trasformandole in proiettili all’uranio ‘impoverito’ da spargere in territorio ‘nemico’ nell’immancabile guerra di turno.
Attila in confronto era un benefattore altro che barbaro, in fondo spargeva solo del sale nei territori conquistati.
E tutto cio’, ovviamente, senza che mai nessuno paghi per i gravissimi disastri prodotti nonostante questi siano crimini oltre che contro l’Umanita’ anche contro il Pianeta tutto, nessuna specie animale e vegetale esclusa.
Il nucleare è inoltre una tecnologia costosa e sorpassata, come obsoleti sono i combustibili fossili, ma continueranno a estrarli e a trasformarli nonostante tutto perchè sono gli unici monopolizzabili.

>>Guarda come potrebbero essere alimentati i motori e il boicottaggio sistematico delle alternative al petrolio)

Apparentemente dopo il disastro dei quattro reattori Giapponesi sono tutti o quasi contro il nucleare, ma leggetevi, grazie a Wikileaks che li ha divulgati, che genere di accordi sulla cooperazione nucleare tra Italia e Usa firmava assieme al Segretario dell’Energia degli Stati Uniti d’America Bodman nel dicembre del 2007 l’allora Ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani, in un cable firmato dall’ex Amabasciatore Usa a Roma Ronald Spogli
>>versione in italiano
>>versione originale in inglese
Bersani era stato eletto nel maggio 2006 nel secondo governo Prodi che restò in carica 722 giorni, nel programma di governo con cui chiesero il voto ai cittadini c’era anche la cancellazione della legge 49/2006, tristemente nota come legge Fini/Giovanardi fatta furbescamente passare negli ultimi mesi del precedente Governo Berlusconi nel decreto per le olimpiadi di Torino.
Ovviamente nulla fecero una volta eletti nonostante molto si spesero nel contrastarne il varo per fini antiberlusconiani e preelettorali, assicurando che l’ avrebbero cancellata appena fossero stati eletti. Cosi’ come Bersani ha fatto un’ inversione di marcia a 180 gradi sul nucleare dopo aver visto i sondaggi successivi a Fukushima, sicuramente farebbero altrettanto se gli capitasse un sondaggio sulle reali proporzioni del fenomeno del consumo di Cannabis, ma noi non ci facciamo ingannare, fumiamo Ganja ma non siamo cojoni autolesionisti, i movimenti ricordano, un esempio? Chiedete all’ex governatrice del Piemonte, Mercedes Bresso se gli e’ convenuto tradire la fiducia del movimento NO TAV.…

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Marjuana: una guerra infinita. Pisa 8 Aprile

Inizia il percorso di iniziative, eventi e dibattiti che ci porteranno alla
11^ streetparade antiproibizionista
.
Il CANAPISA il 28 maggio 2011 invaderà le strade di Pisa

– per una libera e consapevole cultura dell’uso di sostanze psicoattive
– contro ogni forma di criminalizzazione, contro la persecuzione di massa innescata dalla Legge Fini-Giovanardi e le successive riforme securitarie!!

LIBERI di DISSENTIRE, LIBERI di MANIFESTARE……
LIBERI dal PROIBIZIONISMO!

Venerdì 8 Aprile ore 16.30 – POLO CARMIGNANI – Pisa
MARJUANA: UNA GUERRA INFINITA – dibattito

interverranno :
LEGALIZZIAMO LA CANAPA.ORG TEAM
MASSIMO LORENZANI – LAB57 ALCHEMICA (Bo)
FRANCO D’AGATA – INFOSHOCK -CSOA GABRIO (To)
FEDERICO GIUSTI – RSU COBAS – COMUNE PISA

CANAPISA BEGINS NOW!!!!!
INIZIA LA PRIMAVERA ANTIPROIBIZIONISTA a Pisa… IMPOSSIBILE MANCARE!!
Ovviamente sarà presente la nostra unità mobile LAB57, il camper che ha vissuto più streetparades d’Italia!!!

>>Vedi il manifesto del dibattito

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Intervento Lab57 5/02: KICK DA BASS!! ESASPERATEK/BRUTAL TOYS-MILANO!!!

Intervento Lab57 di sab 5 Febbraio:

Pyramid-Head, Esasperatek crew and Brutal toys crew
presentano il primo di una lunga serie di eventi
underground che continuerà tutto l’anno!

KICK DA BASS TEKNO PARTY!
…25 kw ESAPERATEK/BRUTAL TOYS

from 19:00 to 06:00

@EX BLOW, via TOFFETTI 75/B
MILANO

LINE UP:

-KILLANATION
Tekno-punk from MIlano

-CEPPO Hardek live set
Esasperatek sound system

-KAMO NOISE Hardek live set
Esasperatek sound system

-SQUARE WAVE Hardek live set
Esasperatek sound system

-DJ LIAR Hardtek dj set
Esasperatek sound system

-DJ RYPE Hardtek dj set
Esasperatek sound system

-PROTOPLASM Hardtek live set
Pyramid-Head Music

-LELE Hardtek live set
Brutal toys Sound system

-PANCIO Hardtek live set
Brutal toys Sound system

-MEK Hardtek live set
Brutal toys Sound system

-ZIMO Break Beat dj set
Noise squad Sound system

@EX BLOW, via TOFFETTI 75/B
MILANO

ingresso 5 euro con tessera ACSI
10 euro senza tessera
valida anche la tessera ANCOS 2010!

Bar a prezzi popolari:
BIRRA 2 EURO
COCKTAILS 3 EURO

Solo gente presa bene che si sa divertire e gestire!!!
Respetta il posto, gli altri e te stesso!

Come arrivare:

IN AUTO: da qualsiasi direzione autostradale,
tangienziale est uscita Corvetto, quando avete la stazione Rogoredo sulla destra, prima semaforo a destra poi sempre dritto 500 metri sulla destra a fianco della concessionaria Volvo.

IN TRENO: scendere alla stazione di Milano rogoredo,fuori dalla stazione prima via destra sulla destra poi sempre dritto 500 metri sulla destra a fianco della concessionaria Volvo.

IN METRO:fermata Porto di Mare, seconda via a sinistra poi sempre dritto 200 metri sulla destra a fianco della concessionaria Volvo.…

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ILLEGAL SHOW BUILDERZ: Benefit Party for LAB57 & INFOSHOCK-Gabrio

Sabato 15 gennaio alle ore 23.00
CSOA GABRIO
ZONA SAN PAOLO ANTIRAZZISTA

2 STAGEs:
FROM TEKNO TO BREAKBEAT N’ ELECTRO

NO HARDCORE FRENCHCORE MUSIC!!

DJ AND LIVE FROM ISB FAMILY-LAB57-GABRIO & more..

ENTRY 5 EURO
BENFIT for :
MANUALE CONTRO LA REPRESSIONE SOCIALE,  LAB57 & ILLEGAL SHOW BUILDERZ

ILLEGAL SHOW BUILDERZ è la tribe nata dall’unione di REVOLT99 e LABIRINZ, due Soundsystem della scena Rave già da tempo attivi sul territorio nazionale e internazionale. Questa crew ha sempre supportato iniziative volte ad un uso consapevole delle sostanze psicoattive, tra i quali Neutravel, Infoshock (CSOA Gabrio) e Lab57-Alchemica.

Da sempre il CSOA Gabrio si è distinto tanto nella lotta al proibizionismo e alla repressione sociale, quanto nell’informazione su uso e abuso delle sostanze psicotrope, dando così vita al progetto Infoshock. Recentemente nelle fucine di questo progetto è stato concepito il “Manuale contro la repressione sociale”, che appunto raccoglie il frutto delle esperienze raccolte negli anni dal Centro.…

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