Indipendenza e Socialismo
EUSKAL HERRIA
PASSO DOPO PASSO
Servizio informativo di ASKAPENA
Nº 95


La tregua di ETA in Catalogna

Il 18 Febbraio ETA diffonde un video nel quale due portavoce dell’organizzazione annunciano la sospensione delle sue attività armate in Catalogna. Questo è il riassunto del comunicato:

"ETA vuole fare conoscere ad Euskal Herria ed al Popolo Catalano la riflessione che ha fatto e la decisione che ha assunto.

ETA decise, negli anni 80, di attaccare gli interessi spagnoli anche in Catalogna, come stava facendo in altri territori. Quella decisione dipese dall’analisi di congiuntura realizzata dall’organizzazione. Una revisione di quella analisi ha dato origine alla decisione che annunciamo.

Benché ve ne siano molti altri, due sono i principali nessi e somiglianze fra Catalogna ed Euskal Herria:

Due popoli sottomessi e divisi fra gli Stati spagnolo e francese.
La secolare oppressione che subiscono entrambi i popoli ha rafforzato e stretto i vincoli di solidarietà fra i due popoli.

ETA assume l’attuale decisione tenendo conto dei cambiamenti politici che si sono verificati in Catalogna, in Euskal Herria e nello Stato. Lo Stato spagnolo ha inventato lo Stato delle Autonomie per mantenere il suo centralismo e l’imposizione. Oggi è sempre più evidente la crisi dell’attuale ambito politico. I principali cunei nello Stato spagnolo sono Euskal Herria e la Catalogna. Alla base di questa crisi vanno individuate la decisione e la lotta che si stanno sviluppando, con le rispettive specificità, sia in Euskal Herria, sia in Catalogna, per ottenere la sovranità.

ETA non dimentica le differenti letture che hanno avuto le sue azioni armate in Catalogna da parte delle forze indipendentiste di questo Paese. Si sono rafforzate le basi per relazioni corrette fra i popoli:

Soprattutto nel caso dei popoli oppressi, le relazioni devono basarsi sul mutuo rispetto e sulla non ingerenza.
Solidarietà fra i popoli oppressi. Riconosce la solidarietà inestimabile, disinteressata, nobile ed attiva che Euskal Herria ha ricevuto da parte del Popolo della Catalogna.

Tenendo conto di quanto sopra e con il desiderio che i legami fra i nostri popoli si stringano in base ai principi di non ingerenza, rispetto e solidarietà, comunichiamo la decisione assunta:

ETA sospende qualsiasi attività armata in Catalogna a partire dal 1 gennaio 2004.

Un saluto rivoluzionario a tutti gli indipendentisti catalani. Viva Euskal Herria Libera. Viva la Catalogna Libera. Viva Jon Felix . Viva Joan Carles (Si tratta dei due militanti indipendentisti catalani entrati in ETA e morti per mano della Guardia Civil il 30 maggio 1991).

Alcune chiavi per decifrare la tempesta

È anche troppo conosciuta la tendenza del nazionalismo basco riformista a minare qualsiasi iniziativa di distensione nella quale ETA abbia una presenza significativa. Eugenio Etxebeste "Antxon", membro della delegazione di ETA ai colloqui di Algeri del 1989, ha rivelato pochi giorni fa che questi colloqui con il Governo spagnolo furono sabotati dal Partito Nazionalista Basco (PNV).

Rispetto all’attuale dichiarazione di tregua di ETA, si viene via via a conoscenza di dati significativi nello stesso senso. Nella serata di martedì 17, la televisione basca aveva già ricevuto il video-comunicato. Quella sera stessa, il direttore dell’ente comunicava la notizia al lehendakari (Presidente del Governo Autonomo Basco, N.d.T.) Ibarretxe, affinché ne fosse informato e decidesse la strategia da seguire.

La mattina di mercoledì 18, Ibarretxe ed i suoi Consiglieri decisero il modo di travisare l’iniziativa e di preparare, in questo senso, l’animo dei suoi destinatari. Si sono suddivisi i compiti. Lo stesso lehendakari ha chiamato il Presidente catalano Maragall ed il partito Convergencia i Unió per comunicare loro la notizia della tregua e la valutazione che ne dava il Governo Basco. Al Consigliere alla Giustizia, Azkarraga, toccava comunicare la stessa notizia a Carod Rovira e suggerirgli di valutare l’iniziativa come una tregua - trappola.

Prime valutazioni

Il Governo spagnolo

Ribadisce la sua tesi, secondo la quale l’annuncio è frutto dell’accordo raggiunto fra Carod Rovira ed ETA. Sa che questa versione è falsa, ma la utilizza perché la ritiene devastante.

per cercare di farla finita, politicamente, con Carod "Significa una resa morale ed una complicità politica",
fare fallire il Governo Tripartito catalano "il PSOE non può stare in governi di coalizione con Esquerra Republicana"
e colpire il PSOE in vista delle prossime elezioni, accusandolo di avere rotto il Patto Antiterrorista: "Il Partito Socialista, come sottoscrittore del Patto contro il Terrorismo, deve assumere decisioni immediate e leali".

Il Partido Socialista obrero Español

In questo contesto di pressione, il Segretario del PSOE, esige che il comunicato di ETA abbia conseguenze politiche rilevanti all’interno di Esquerra Republicana de Catalunya (ERC) e, ove ciò non avvenisse, all’interno del Governo della Catalogna.

I soggetti politici catalani

Carod Rovira, conferma che non vi è stato alcun accordo con ETA e considera il comunicato di ETA una "tregua-trappola", poiché ciò che ERC reclama è una tregua definitiva e generale.
Il Parlamento Catalano, che si riunisce, ha cercato di concordare un testo di risposta. Non è stato possibile, perché il PP esigeva una condanna esplicita di Carod Rovira.
Il Presidente Maragall ha affermato che il comunicato di ETA gli provoca ripugnanza ed indignazione, ha proposto di rinnovare il Patto Antiterrorista con l’adesione di tutte le forze democratiche. Ha riaffermato, allo stesso tempo, la continuità del Tripartito Catalano.
Anche Izquierda per Catalunya-Verdi insiste sulle critiche a Carod.
Convergencia i Unió ha chiesto l’uscita dal Governo di ERC e si è offerta di appoggiare Maragall per comporre un nuovo Governo.
Il Partido Popular ha fatto lo stesso: ha chiesto la rottura del Governo e si è offerto come alleato per uno nuovo. Entrambe le proposte sono state respinte.

Soggetti politici baschi

Abbiamo già anticipato l’atteggiamento del Governo Basco.

Il Lehendakari Ibarretxe è comparso in pubblico immediatamente dopo la trasmissione del video (per diverse ore aveva preparato il suo intervento). Il suo tono è stato scomposto ed impulsivo e le sue parole offensive, in un tono molto peggiore di quello di Aznar. Ha definito la dichiarazione nauseabonda ed immorale. "ETA assassina politicamente chi parla con essa"


Come al solito, tutti gli alleati del tripartito basco, si sono adeguati al discorso aggressivo di Ibarretxe.

La sinistra indipendentista è stata l’unica voce discordante in questo concerto di insulti: "Ci troviamo di fronte ad una buona notizia, benché, secondo le dichiarazioni sentite, sembra che sia accaduta una catastrofe umanitaria…Il comunicato di ETA ha una rilevanza politica eccezionale ed importante; significa la concretizzazione, in Catalogna, della volontà espressa da ETA rispetto all’iniziativa di Bergara e di risolvere il conflitto secondo parametri democratici.


Rispetto alle reazioni dei partiti baschi: "hanno clonato le teorie di Aznar; sono stati pronunciamenti deplorevoli e sorprendenti, che dimostrano la paura terribile che hanno della pressione del PP. Il discorso di Ibarretxe è stato un insulto all’intelligenza. Sta giocando per un pugno di voti? Non gli piacciono le tregue? Ha paura di risolvere i problemi parzialmente? Sono rimasti allo scoperto, dato che quando ETA dichiara una tregua, fanno lo stesso discorso di quando commette un attentato".