Indipendenza e Socialismo
EUSKAL HERRIA
PASSO DOPO PASSO
Servizio informativo di ASKAPENA
Nº 92


LA DIFFICILE UNITÀ DEI PARTITI POLITICI BASCHI

La società di Euskal Herria chiede, con insistenza sempre maggiore, che i partiti di ambito basco avvicinino le rispettive posizioni e si muovano in direzione di una maggiore unità (la vecchia aspirazione di formare un Fronte Nazionale). Diverse sono le ragioni che spingono questa domanda:

Da un lato, la coscienza favorevole alla sovranità, sempre più diffusa. Un’alta percentuale della popolazione basca reclama che si cambi l’attuale ambito politico. (Secondo un’inchiesta del Governo Basco presentata il 19 dicembre 2003, i favorevoli all’indipendenza superano i costituzionalisti e raggiungono una consistenza numerica superiore a quella del 1988). E un’operazione di cambiamento dell’ambito sarà possibile solo mediante l’accumulazione di forze.
Le continue e gravi aggressioni che subisce il popolo basco da parte di entrambi gli Stati richiedono una risposta unitaria e decisa. Non bastano le mobilitazioni congiunte puntuali, quando di verifica una nuova aggressione. Si aspira a creare alleanze nazionali dal carattere più stabile.

Le elezioni che si avvicinano, cantonali nello Stato francese e generali nello Stato spagnolo, hanno messo tutti i partiti di fronte ad un dilemma: partecipare alle elezioni per ottenere una maggiore presenza nel tessuto politico dei rispettivi Stati e rafforzarlo, o fare di queste elezioni un referendum basco in favore dell’autodeterminazione.

Avendo questo dilemma sullo sfondo, si sono verificati molti movimenti nei diversi territori di Euskal Herria. Questi sono alcuni:

Iparralde, rottura dell’ultima ora

2 Novembre 2003. Batasuna da una conferenza stampa in Iparralde (Paese Basco settentrionale, sotto amministrazione francese) e lancia un appello affinché le formazioni politiche basche partecipino alle elezioni cantonali francesi con liste unitarie. Il momento politico che si sta vivendo richiede uno sforzo di unità superpartes.
22 novembre. Abertzalen Batasuna (AB) celebra la sua Assemblea Generale ed elabora un suo testo che propone di iniziare i contatti con le altre formazioni: Eusko Alkartasuna (EA), Batasuna, Partido Nacionalista Vasco (PNV).
6 gennaio. Eusko Alkartasuna (EA), Batasuna e AB si riuniscono e concordano un testo di base condiviso che dovrà essere ratificato da ciascuna formazione. EA e Batasuna lo appoggiano.
8 gennaio. Il Coordinamento di AB si riunisce e respinge il testo concordato, fra altre ragioni, perché non chiedeva esplicitamente a ETA una tregua, come condizione ineludibile.
9 gennaio. Abertzaleen Batasuna si smarca dalle altre formazioni politiche che avevano concordato il testo ed annuncia che si presenterà da sola alle elezioni cantonali francesi. EA considera la decisione "deludente".
10 gennaio. Batasuna esprime la sua sorpresa per la decisione di AB e mette in dubbio la volontà di AB di giungere ad un accordo con le altre formazioni.

Navarra, lista unitaria senza permettere che Batasuna partecipi alla sua configurazione

23 dicembre. Aralar, EA e PNV, formazioni nazionaliste contrarie a ETA, presentano a Iruñea la coalizione elettorale Nafarroa Bai (Sì a Navarra). Questi sono i suoi obiettivi: rappresentare al Congresso ed al Senato spagnoli i navarri, senza voce negli ultimi anni; promuovere la pace; rivedere lo stato attuale di Navarra e garantire il diritto a decidere le sue relazioni, in definitiva, il diritto di autodeterminazione.


Si caratterizza per l’impegno sui diritti umani, l’inclusione ed il dialogo. Qualsiasi forma di violenza, autoritarismo ed imposizione è incompatibile con questi principi.

Una volta costituita la coalizione, si lascia aperta la possibilità che altre forze vi aderiscano (questa misura è poco rispettosa verso Batasuna, che rimane esclusa dalla discussione preliminare e, dopo, invitata ad aderire ad una coalizione già configurata).

10 gennaio. Batzarre si unisce alla coalizione, dopo aver consultato i suoi militanti.
24 gennaio. La sinistra indipendentista svolge una manifestazione per l’autodeterminazione a Iruñea e propone a Nafarroa Bai di giungere ad un accordo elettorale. Propone, come unica richiesta, l’inclusione di un membro di Batasuna nella lista elettorale della coalizione.
29 gennaio. Un gruppo di personalità navarre di diversi ambiti chiede pubblicamente alla coalizione ed alla sinistra indipendentista di avvicinare le rispettive posizioni di costituire una sola coalizione.

Fino al momento di stendere queste righe, Nafarroa Bai non ha dato alcuna risposta né alla proposta della sinistra indipendentista, né a quella delle personalità, pur avendo già anticipato che chi volesse aderire, non ha altra opzione se non accettare le condizioni dettate. Se non si adotterà un atteggiamento più incline al negoziato, la confluenza sarà impossibile.

La proposta di Bergara

La Sinistra Indipendentista è protagonista di un’importante iniziativa che avrebbe potuto avere una grande rilevanza:

20 novembre. La Sinistra Indipendentista tiene una conferenza stampa, a Bilbao, ed espone la sua posizione sulle elezioni generali spagnole: offrono l’opportunità di dire "sì" al diritto di autodeterminazione e "no" alla Spagna. Questo Stato "conculca quotidianamente i diritti civili e politici di tutta la cittadinanza basca. Dobbiamo dare una risposta politica proporzionale all’aggressione che stiamo subendo".
1 dicembre. La Sinistra Indipendentista annuncia che, in questo momento, non promuoverà l’astensione, né presenterà una sua lista: "Elezioni di questo tipo non dovrebbero essere spazio di scontro fra compagni, ma spazio di collaborazione fra noi". Annuncia che presenterà una proposta di lista unitaria per dire "no" alla Spagna.

6 dicembre. La Sinistra Indipendentista segnala le sue ragioni per dire "no" alla Spagna: la Costituzione spagnola è stata imposta; nega l’esistenza di Euskal Herria; viola i nostri diritti civili e politici; ci impone un apartheid politico senza paragoni in Europa; conculca la libertà di espressione; proibisce l’ikurriña (bandiera basca) nelle istituzioni navarre; controlla le nostre risorse naturali senza tenere conto dei nostri interessi; ci nega la partecipazione alla costruzione europea; ci offre solo il prolungamento de conflitto e della sofferenza.

16 dicembre. La Sinistra Indipendentista tiene una conferenza stampa a Bergara ed avanza una proposta storica "a tutti i soggetti politici, sociali e sindacali": formare una lista unitaria per costituire l’interlocuzione basca davanti allo Stato spagnolo. L’obiettivo di questa iniziativa, sarebbe aprire un processo negoziale affinché si rispetti il diritto di autodeterminazione. "Non si tratta di un gioco politicista. Qui c’è un’opportunità concreta di cambiare lo scenario. È il momento di sommare forze ed affrontare un processo che garantisca una pace stabile e duratura fondata sul diritto all’autodeterminazione".
29 dicembre. L’Organizzazione armata ETA, in un breve comunicato, esprime il suo appoggio all’iniziativa di Bergara ed al tentativo di raggruppare tutti i settori favorevoli all’autodeterminazione. Annuncia che compirà tutti i passi necessari affinché la proposta di Bergara vada a buon fine.
30 dicembre. i sindacati baschi ELA e LAB fanno appello ad unire forze e sottolineano che la nota di ETA favorisce questa via. Il PNV, da subito, nega la praticabilità della proposta di Bergara e respinge l’offerta di ETA. Il Partido Popular (PP) ed il Partido Socialista Obrero Español (PSOE) intensificano le pressioni affinché non vada a buon fine l’accordo elettorale con la sinistra indipendentista.
15 gennaio. ETA diffonde un nuovo comunicato nel quale ribadisce la sua disponibilità a facilitare l’accordo in base alla Proposta di Bergara.
20 gennaio. La Sinistra Indipendentista lamenta che si antepongano gli interessi di partito all’autodeterminazione. Vede molto difficile che la Proposta di Bergara vada a buon fine; considera che si sia trattata con disprezzo la proposta di ETA.

Iniziativa civica

Il 15 gennaio si rende pubblico il "Manifesto", firmato da personalità di diverse tendenze politiche, con il quale si chiede di approfittare dell’opportunità e di concordare una lista per l’autodeterminazione. La richiesta non ha avuto risposta.