Indipendenza e Socialismo
EUSKAL HERRIA
PASSO DOPO PASSO
Servizio informativo di ASKAPENA
Nº 87

La Proposta de un nuovo Statuto Basco ha scatenato una vera tempesta politica. Nel Bollettino n° 85 abbiamo già analizzato le strategie che aveva adottato ciascuna forza politica. Oggi daremo conto dei movimenti in corso, dato che tutti i soggetti stanno muovendo le loro pedine. Tutti prendono posizione secondo la linea che avevamo segnalato.

Partido Popular (PP)

Il 24 ottobre, il Governo fa una "dichiarazione di guerra": "Adotterà le iniziative giuridiche e politiche che riterrà necessarie per garantire l’ordine costituzionale e statutario". fa appello a tutta la società spagnola affinché partecipi attivamente a questa crociata, poiché il progetto "legittima il terrorismo di ETA, è contrario alla Costituzione ed allo Statuto, è incompatibile con l’ambito dell’Unione Europea, esclude gran parte della società basca, porta la stessa verso l’isolamento, l’impoverimento, l’abisso"
28 Ottobre. La Giunta di Alava, che fa parte di Euskal Herria ed è governata dal PP, presenta un ricorso amministrativo al Tribunale Superiore di Giustizia del Paese Basco contro l’approvazione della Proposta di Nuovo Statuto. Avverte che promuoverà un referendum per separare Alava dal Paese Basco.
30 ottobre. Madrid esorta i media a partecipare attivamente alla crociata: "Dimostrate rispetto alla proposta di sovranità la stessa decisione con la quale avete difeso il sistema delle libertà durante la transizione"
10 novembre. Le forze unioniste di Navarra raggiungono un accordo per combattere congiuntamente la Proposta di Nuovo Statuto.
10 novembre. La Fundación por la Libertad (della quale fanno parte i settori più belligeranti di PP e PSOE)inizia, in Europa, una campagna contro la Proposta.
10 novembre. L?Avvocatura dello Stato anticipa già che la Proposta è incostituzionale.
13 novembre. Il Governo spagnolo presenta al Tribunale Costituzionale un ricorso contro la Proposta.

Partido Socialista Obrero Español (PSOE)

24 ottobre. Il Governo ed il PSOE si incontrano d’urgenza, ritenendo di trovarsi di fronte ad un’emergenza nazionale. Il giorno seguente è il segretario generale di questo partito ad annunciare il suo impegno in questa crociata: "Condivideremo con il PP le iniziative necessarie a frenare la Proposta, dato che il loro impegno per l’unità della Spagna e per la Costituzione è oggi più fermo che mai".
Inizia a presentare nei municipi del Paese Basco mozioni per riaffermare la validità dell’attuale Statuto di Autonomia.

Imprenditoria

28 ottobre. La Confederación Española de Organizaciones Empresariales (CEOE) raccoglie l’appello del Governo spagnolo e si arruola per partecipare alla crociata dal punto di vista delle imprese: "La Costituzione fornisce la stabilità necessaria al buon funzionamento dell’economia... nessun imprenditore sarà disposto ad investire se gli si propongono avventure azzardate".
30 ottobre. Si esercita una pressione molto forte affinché l’imprenditoria basca prenda posizione rispetto alla Nuova Proposta di Statuto. Il tono è intimidatorio. Si avvertono gli imprenditori che se scommetteranno su un’iniziativa secessionista devono subire il castigo che sarà loro imposto dallo Stato spagnolo. In questo contesto, il Presidente di Iberdrola riafferma la sua "assoluta lealtà e rispetto per la Costituzione spagnola".

Sindacalismo spagnolol

14 novembre. CCOO e UGT, sindacati di ambito statale, si uniscono alla crociata contro la Proposta: "Vi sono ragioni politiche, economiche, sociali e di ogni genere per opporsi fermamente. Utilizzeremo tutte le carte che la Costituzione consente per frenarla".

Chiesa

17 novembre. La Conferenza Episcopale Spagnola aderisce alla crociata: "È inammissibile pretendere di alterare unilateralmente l’ordinamento giuridico" (Arcivescovo di Madrid e Presidente della Conferenza Episcopale)

Il Vescovo di Donostia si è smarcato, chiarendo che il discorso del Presidente riporta una posizione personale.

Governo Basco

26 ottobre. Risponde alla dichiarazione di guerra dello Stato. Cerca di spiegare, inutilmente, che il Progetto di Nuovo Statuto non è per la rottura: "Coloro che sostengono questa grande menzogna cercano di evitare che si discuta normalmente".
29 ottobre. Approfitta del viaggio di Ibarretxe in Messico per far conoscere la proposta davanti a 400 giornalisti, nell’ambito delle giornate Europa – America Latina.
11 novembre. Considera inammissibile il ricorso presentato dalla Giunta di Alava.

È da notare la contraddizione all’interno della quale si muove Izquierda Unida. Per un verso, fa parte del Governo Basco e promuove la Proposta; per l’altro, la Direzione Federale indicava "È stato un errore che il nostro compagno di IU basca partecipasse alla presentazione della proposta"

La sinistra indipendentista: La Dichiarazione di Iruñea

Il 1° ottobre, questo movimento riunisce in una manifestazione politica ad Iruñea migliaia di persone e, in questo ambito, presenta la "Dichiarazione di Iruñea", nella quale stabilisce la sua posizione.

"Ha iniziato a svilupparsi un importante dibattito politico nel quale si menzionano il rispetto alla decisione della cittadinanza e l’importanza della decisione che assuma Euskal Herria…
Questa realtà è frutto del processo politico e democratico apertosi nel 1998. In questa importantissima congiuntura, il movimento indipendentista vuole riaffermare il suo impegno di responsabilità politica ed estendere una richiesta agli altri soggetti politici e sociali… Tendiamo la mano a tutti i soggetti che vogliono dare una soluzione al conflitto politico ed ai problemi fondamentali che abbiamo come popolo"

L’8 ottobre, migliaia di persone manifestano in Alava per riaffermare la loro appartenenza a Euskal Herria e contro il progetto di separazione promosso dal PP.

Sindacalismo basco

27 ottobre. LAB, sindacato favorevole alla sovranità, annuncia che si impegnerà a fondo nel dibattito aperto "dato che segna la fine del ciclo costituzionale ed autonomista"

28 ottobre. ELA, sindacato maggioritario, auspica un accordo di base fra quanti sostengono l’autodeterminazione.