Indipendenza e Socialismo
EUSKAL HERRIA
PASSO DOPO PASSO
Servizio informativo di ASKAPENA
Nº 105.

I NUOVI INQUISITORI

Il 14 marzo Zapatero, a sorpresa, vince le elezioni generali. Tutto il paese ha provato una sensazione di sollievo nel vedere il Partido Popular andarsene. Il Partido Socialista Obrero Español annunciava un nuovo atteggiamento, più conciliante, dialogante e rispettoso. Contrariamente a quanto in molti credevamo, ha immediatamente preso la decisione di ritirare le truppe spagnole dall’Irak ed il 21 maggio, gli ultimi soldati spagnoli lasciavano quel paese.

Siamo stati in molti a festeggiare la decisione e speravamo che il PSOE avrebbe mantenuto questo stesso atteggiamento rispetto al conflitto che lo Stato mantiene in Euskal Herria. In questo caso, la situazione era molto differente, dato che il PSOE è stato intransigente e belligerante quanto il PP. Il PSOE è stato il promotore della Legge sui Partiti che il Governo del PP aveva utilizzato per mettere fuori legge la sinistra indipendentista. Dall’opposizione, il PSOE aveva agito come un perfetto inquisitore, che atteggiamento avrebbe adottato dal Governo?

Il dubbio si sarebbe sciolto rapidamente, dato che tre mesi dopo la sua vittoria, il 13 giugno, si terranno le elezioni europee. Un gruppo di cittadini baschi, senza alcuna connotazione partitica, promuove una lista, Herritarren Zerrenda (La lista dei cittadini), che vuole portare in Europa le sue rivendicazioni. Quale sarebbe stato l’atteggiamento del PSOE? Nuovi governanti o nuovi inquisitori? Purtroppo, nel conflitto basco non si è dato alcun cambiamento di atteggiamento ed il PSOE è tornato a mettere fuori legge HZ, privando dei diritti politici elementari migliaia di cittadini.

Accade che la stessa lista si presenta, con la medesima sigla, gli stessi obiettivi e candidati diversi nei due Stati e, anche se risulta un’assurdità politica, ciò che la Francia autorizza è proibito dalla Spagna. Il candidato di HZ di nazionalità francese potranno essere eletti, quelli di nazionalità spagnola saranno perseguiti.

Cronologia di un sopruso

8 maggio. La nuova lista, HZ, dopo aver ottenuto un ampio sostegno dalla cittadinanza, raccogliendo 50.000 firme, presenta le 54 persone che compongono la lista. È stato realizzato un grande sforzo per togliere qualsiasi argomento a quanti vogliono la sua messa fuori legge. Nessuna delle persone ha mai fatto parte di altre liste della sinistra indipendentista.

Noti politici di Eusko Alkartasuna (EA) difendono l’iniziativa: "Si tratta di un diritto riconosciuto dalla Costituzione". Izquierda Unida (IU) del Paese Basco: "Permettere la presentazione della lista sarà la prova del nuovo atteggiamento annunciato dal PSOE, anche se la vera prova sarebbe l’abrogazione della legge sui Partiti".

9 maggio. Continuano le prese di posizione in favore dell’iniziativa. Il Partito Nazionalista Basco (PNV): "In un’Europa democratica non è concepibile che vi siano progetti che non abbiano un’espressione elettorale. Ci opponiamo alla Legge sui partiti". Il Movimento per il Dialogo Elkarri: "Non vi sono ragioni per impedire la presentazione di questa lista".

Il PSOE si difende: "Se HZ è erede di Batasuna, bisognerà metterla fuori legge" (Vicedelegato del Governo). "Saremo rispettosi della decisione che prenderanno la Giunta Elettorale ed i tribunali. L’ingerenza politica sarebbe intollerabile" (Portavoce parlamentare del PSOE).

Il PP preme affinché ci sia la messa fuori legge "La continuità con Batasuna è chiara" (Portavoce Parlamentare del PP).

10 maggio. HZ consegna alla Giunta Elettorale le 50.000 firme che la sostengono. Contemporaneamente, tiene una conferenza stampa a San Sebastian per ringraziare degli appoggi ottenuti.

EA, Batasuna e Aralar (formazione scissionista della sinistra indipendentista basca, N.d.T.) mettono la palla della messa fuori legge nel campo di Zapatero.

Il PSOE, infastidito dalle critiche, esige dai partiti che non prendano posizione: "I partiti non devono entrare in valutazioni che competono alla giustizia" Segretario generale dei Socialisti Baschi.

Il PP preme sul PSOE: "Noi lo abbiamo già fatto; ora tocca a loro" Acebes, Ministro degli Interni di Aznar.

11 maggio. Il PNV attende che la lista prosegua.

L’attuale Ministro della Giustizia dà ordine di indagare a fondo su HZ.


12 maggio. HZ presenta a San Sebastian il suo programma elettorale: un’Europa che rispetti l’uguaglianza sociale, il diritto all’autodeterminazione ed i diritti democratici. Annuncia che rimetterà il suo Programma Elettorale alle ambasciate dei 25 stati che compongono l’UE ed anche al Relatore sui Diritti Civili dell’ONU.

Il Bollettino Ufficiale dello Stato pubblica le 33 liste presentate, fra le quali quella di HZ.

Si svolge la prima riunione del Patto Antiterrorista (PP-PSOE) dopo le elezioni generali; vi partecipa Zapatero. Il PSOE cambia radicalmente il suo discorso ed avverte che si impegnerà utilizzando tutti i mezzi a sua disposizione per mettere fuori legge HZ. L’Esecutivo sollecita la Procura e l’Avvocatura dello Stato affinché agiscano contro la lista. Il PP celebra la coincidenza di posizioni.

Batasuna denuncia che lo Stato spagnolo non offre garanzie democratiche. Aralar denuncia che il PSOE è tornato a mettersi agli ordini del PP.

13 maggio. Pioggia di critiche. Il Governo di Vitoria (Governo Autonomo Basco, N.d.T.) considera che il PSOE è tornato all’era di Aznar e la riunione del Patto ha dimostrato che l’ombra di Aznar si è estesa. Eusko Alkartasuna "l’atteggiamento del PSOE è esaurito". Altrettanto dice IU. Aralar definisce una barbarie la riattivazione del Patto: "Il dialogo ha terminato il suo percorso prima di iniziare". Anche Zutik e Batzarre denunciano il PSOE. Il Bloque Nacionalista Galego ed Ezquerra Republicana de Catalunya si mostrano contrarie alla messa fuori legge.

Il Partito Socialista del Paese Basco (PSE) critica coloro che li criticano.

Convergencia i Unió de Catalunya prende posizione in favore della Legge sui partiti.

14 maggio. Sul PSOE continuano a piovere critiche: Da Batasuna: "Zapatero è il più fervente continuatore della politica fascista del PP; sceglie le vecchie ricette". Dal PNV: "Il PSOE è incapace di prendere le distanze dal PP". Da EA: "Il più assoluto disaccordo". Da IU "Uno Zapatero deludente ha commesso un grave errore".

Il Governo spagnolo, dopo il Consiglio dei Ministri di questo giorno, annuncia che impugnerà la lista. Il Delegato del Governo in Euskal Herria giustifica la misura. Il PP applaude l’atteggiamento del Governo.

15 maggio. HZ presenta la lista in Iparralde (Paese Basco settentrionale, sotto amministrazione francese, N.d.T.).

Aralar solidarizza con HZ: "È demenziale che il PSOE non sia capace di smarcarsi dal PP". Zutik: "L’atteggiamento del PSOE è continuista rispetto alla linea di riduzione dei diritti".

Per il PP: "È chiaro che il PNV è incapace di smarcarsi da Batasuna".

18 maggio. HZ dà conto delle riunioni avute con i partiti politici. Valuta positivamente il giro di incontri, poiché tutti si dichiarano contrari alla messa fuori legge. Tutti si sono impegnati a chiedere ai partiti con i quali si trovano in coalizione di denunciare anch’essi il sopruso. Altrettanto farà il sindacato basco ELA nell’internazionale sindacale della quale fa parte.

L’Avvocatura dello Stato registra presso il Tribunale Supremo l’impugnazione contro la lista. Si chiedono, inoltre, misure cautelari: proibizione dell’accesso al censo elettorale e sospensione delle fonti di finanziamento. I motivi addotti: "legame con Euskal Herritarrok, Herri Batasuna, e proclamazione dell’appartenenza alla sinistra indipendentista, dispone di un conto corrente in Francia intestato a membri di Batasuna".

19 maggio. HZ convoca un’assemblea generale per analizzare l’atteggiamento da assumere rispetto alla quasi inevitabile messa fuori legge.

Il Procuratore Generale impugna la lista: "chiedere il voto ai cittadini indipendentisti e di sinistra è chiarificatore: questa sinistra si identifica con ETA; si finanzia attraverso salvadanai e vendita di biglietti nelle herriko tabernas (locali sociali della sinistra indipendentista basca, simili alle case del popolo, N.d.T.)".

Aralar offre a HZ il censo elettorale che le è stato negato come misura cautelare (Il Ministro della Giustizia esercita intimidazioni su Aralar per questa offerta). EA definisce la messa fuori legge un errore giuridico ed un disastro strategico. Elkarri indice una manifestazione per il 26. ERC: "Il PSOE è tristemente supino". Arzalluz, del PNV: "sarà un’offesa dei socialisti". Independentzia- Repúbrica Sarda: "Il PSOE sta continuando la repressione fascista del PP". Estat Catala: "Solidarietà di fronte ad un collettivo che in modo inammissibile si vede privato dei suoi diritti".

20 maggio. La difesa di HZ presenta ricorso contro l’impugnazione. Considera una beffa il termine concessole per presentare ricorso, 24 ore. Denuncia l’impossibilità di difesa dei suoi assistiti in un processo viziato. Respinge tutti i documenti sui quali si basa l’impugnazione.

Anche la Prima Conferenza Sindacale delle Nazioni senza Stato, che si sta svolgendo in Euskal Herria, respinge la messa fuori legge. Anche il Segretario Generale di ERC, Carod–Rovira, respinge la messa fuori legge, durante il Forum di Barcellona.

21 maggio. Il Tribunale Supremo di Spagna accoglie l’impugnazione della lista promossa dal Governo spagnolo, poiché "considera provato il legame fra HZ e Batasuna".

Reazioni: HZ: "Vogliono l’assassinio politico di migliaia di persone". Il Presidente Basco: "I fatti che vediamo sono negativi". Il Consigliere alla Giustizia Basco: "Dietro l’azione del Tribunale Supremo c’è un forte impulso politico". Il Sindacato ELA: "Questo popolo ha bisogno di istituzioni proprie che rispettino diritti fondamentali". IU: "Zapatero ha mentito sulla sua intenzione di cambiare atteggiamento".

22 maggio. Nell’Assemblea generale che si svolge a San Sebastian, HZ conferma la sua decisione. Indipendentemente da ciò che diranno i giudici spagnoli, parteciperà alle elezioni e voterà una lista che è legale in Europa. Chiede ai partiti politici che hanno criticato la messa fuori legge di passare dalle parole ai fatti e che lascino senza effetto la messa fuori legge nel Paese Basco Meridionale.