dal quotidiano GARA del 29.04.2004
        LA AUDIENCIA NACIONAL SPAGNOLA IMPONE AD IÑAKI URIA UNA CAUZIONE 
          DI 600.000 EURO 
          In una breve ordinanza, afferma che esiste "rischio di fuga" 
          e, inoltre, impone l'obbligo di firma quotidiana in commissariato 
          
          La Prima Sezione della Audiencia Nacional (Tribunale Speciale, N.d.T.) 
          spagnola ha ieri imposto ad Iñaki Uria, consigliere delegato 
          di "Euskaldunon Egunkaria" (quotidiano in lingua basca chiuso 
          dalla magistratura spagnola, N.d.T.), una cauzione di 600.0000 euro, 
          da pagarsi in contanti. Inoltre, lo obbliga, una volta in libertà, 
          a recarsi tutti i giorni a firmare al commissariato più vicino 
          al suo domicilio. Fonti del giornale chiuso hanno sottolineato che questa 
          cauzione "non ha precedenti". 
          
          
          SAN SEBASTIAN 
          
          La Prima Corte della Audiencia Nacional spagnola ha imposto una cauzione 
          di 600.000 euro al consigliere delegato di "Egunkaria", Iñaki 
          Uria. Per potere uscire di prigione, inoltre, lo obbliga a pagare questa 
          ingente somma in contanti. Inoltre,dovrebbe recarsi a firmare tutti 
          i giorni al commissariato più vicina al suo domicilio. 
          In una breve ordinanza di 20 righe, il tribunale speciale stabilisce 
          che nel caso di Uria "esiste rischio di fuga". Attraverso 
          una nota, "Egunkaria", ha denunciato che questa cauzione non 
          "ha alcun precedente". 
          
          Uria è stato arrestato il 20 febbraio del 2003 nell’ambito 
          dell'operazione poliziesca che si è conclusa con la chiusura 
          di "Egunkaria", l'arresto di altre nove persone Martxelo 
          Otamendi, Joan Mari Torrealdai, Txema Auzmendi, Pello Zubiria, Xabier 
          Oleaga, Fermín Lazkano, Inma Gomila, Luis Goia, Xabier Alegría, 
          e la perquisizione di 19 abitazioni ed imprese. 
          
          Di quanti erano stati arrestati dalla Guardia Civil, Uria rimane in 
          prigione per questa inchiesta. Anche Xabier Alegría è 
          ancora in carcere, ma in relazione al processo aperto dal magistrato 
          Baltasar Garzón contro Udalbiltza (Assemblea degli Eletti nelle 
          Istituzioni del Paese Basco, N.d.T.). 
          
          In dicembre, il pubblico ministero della Audiencia Nacional, Ignacio 
          Gordillo, si è opposto al rilascio di Uria. Durante l’udienza, 
          Gordillo aveva parlato di "rischio di fuga", mentre la difesa 
          negava tale possibilità, citando questioni come il suo "radicamento 
          familiare", e sosteneva che la liberazione avrebbe contribuito 
          al processo di liquidazione dei beni di "Euskaldunon Egunkaria". 
          
          
          Dopo la presentazione, da parte degli avvocati, di alcuni ricorsi, uno 
          di revisione, che il giudice Dell'Olmo ha respinto ed un altro di supplica, 
          la richiesta di scarcerazione del consigliere delegato era passata alla 
          Prima Corte della Audiencia Nacional, che ieri ha stabilito una cauzione 
          senza precedenti. 
          
          L'operazione contro il quotidiano in lingua basca, il 16 di ottobre 
          2003, aveva comportato anche l’arresto di altre otto persone (Mikel 
          Arrizabalaga, Xabier Legarra, Mikel Sorozabal, Joxe Mari Sors, Mikel 
          Azkune, Joanmari Larrarte, Amando Hernández ed Angelo Díaz), 
          oltre a perquisire i le abitazioni dei detenuti, la Guardia Civil era 
          entrata sia nell'impresa di distribuzione Zabaltzen, sia nella tipografia 
          Graficas Lizarra. 
          
          Il giudice Juan dell'Olmo aveva bloccato anche i conti correnti di tutte 
          le persone sopra citate e quelli dei soci dell'impresa Buruntzape, che 
          gestisce il Martin Ugalde Kultur Parkea. 
          
          Contemporaneamente, aveva ordinato la detenzione dall'avvocato Enekoitz 
          Etxeberria, arrestato e messo in isolamento assoluto il 20 ottobre, 
          mentre si trovava alla Audiencia Nacional per assistere gli ultimi arrestati. 
          
          
          Un giorno dopo, i nove erano rilasciati. Mikel Arrizabalaga, Angelo 
          Diez, Amando Hernandez ed Etxeberria tornavano liberi senza cauzione; 
          Mikel Sorozabal e Joxe Mari Sors, dopo avere pagato 30.000 euro e Mikel 
          Azkune, Joanmari Larrarte e Xabier Legarra hanno dovuto versare cauzioni 
          di 12.000 euro. 
          
          Successivamente, il 3 novembre, Xabier Oleaga è stato rimesso 
          in libertà ma, per questo, ha dovuto pagare 30.000 euro. A Xabier 
          Alegría sono stati imposti 50.000 euro, benché il giudice 
          sapesse che non poteva essere liberato, avendo più processi a 
          suo carico. 
          
          Le altre cauzioni sono state tra i 30.000 euro (come nel caso di Martxelo 
          Otamendi), i 18.000 (Inma Gomila) per esempio ed i 12.000 (Fermin Lazkano, 
          Luis Goia, Txema Auzmendi, Joan Mari Torrealdai e Pello Zubiria). 
        
        
          CAUZIONI MILIONARIE ANCHE PER GLI ARRESTATI DI "EGIN" 
          GARA 
          
          SAN SEBASTIAN 
          
          Anche l’inchiesta 18/98 (megainchiesta condotta dal giudice Garzón 
          contro praticamente tutte le strutture della sinistra indipendentista 
          basca, N.d.T.) ha comportato l'obbligo di versare cauzioni milionarie 
          per evitare la prigione. Uno dei casi più significativi fu quello 
          della chiusura di un altro giornale basco, ''Egin'', in quell'occasione, 
          infatti, la Audiencia Nacional impose cauzioni di importi che arrivarono 
          ad essere la metà di quella richiesta ad Iñaki Uria in 
          questo caso. Il giudice Baltasar Garzón le giustificò 
          alludendo alle "responsabilità pecuniarie" che potevano 
          ricadere sugli arrestati. 
          
          Così, un mese dopo la chiusura del giornale, a Karlos Trenor 
          fu imposto una cauzione di 30.000 euro. Jabier Salutregi, direttore 
          del giornale ed ultimo ad essere scarcerato, fu costretto a depositare 
          15.000 euro. Nel caso di quest’ultimo, la cauzione fu ridotta 
          a 6.000 euro, ma solo dopo la sua messa in libertà, il 30 dicembre 
          1998. Salutregi, che liberato il 22 novembre, dovette presentare, pertanto, 
          un avallo per valore di 15.000 euro. La Audiencia Nacional spagnola 
          stabilì lo stesso importo, per esempio, anche per Jesús 
          Mari Zalakain, liberato il 18 settembre 1998. 
          
          Al contrario di quanto succede in questo caso, nella retata contro '' 
          Egin'' si permise l'utilizzo di avalli e non ci fu la necessità 
          di versare il denaro in contanti. In totale, la liberazione dei detenuti 
          obbligò ad avallare 4,2 milioni di euro. Questa questione fece 
          sì che, nel 1998, a causa di questa inchiesta 18/98, l’ammontare 
          complessivo delle cauzioni imposte a cittadini baschi arrestati sia 
          andato alle stelle.