Gara > Idatzia > Euskal Herria 2005-12-30

Mobilitazioni per le vittime di rappresaglia in Iruñea e Berango

IRUÑEA. Nella giornata di ieri si portarono a capo mobilitazioni per i carcerati in differenti quartieri di Iruñea. In Alde Zaharra si diedero appuntamento 35 persone, in La Txantrea 70 ed in Donibane 20. Inoltre, nella località biscaglina di Berango si riunirono altre 23 persone. Questa sera-notte, coincidendo con l'ultimo venerdì del mese, Etxerat ha convocato concentramenti in multe località. Askatasuna chiama a partecipare a queste mobilitazioni come nel resto di quelle annunciate per il fine settimana.


Cinque municipi convocano una manifestazione per il rimpatrio

ZIZURKIL
I municipi guipuzcoani di Villabona-Amasa, Zizurkil, Aduna, Larraul ed Alkiza appartenenti alla valle di Aiztondo hanno convocato per domani una manifestazione con l'obiettivo di reclamare la fine della dispersione. La marcia partirà alle sette del pomeriggio da Joxe Arregi Plaza (Zizurkil) e terminerà in Errebote Plaza (Villabona).
Nella convocazione si sottolinea che "il mantenimento della dispersione ostacola le vie verso la normalizzazione e la pace. Stiamo sentendo parlare di nuovi tempi e di nuovi scenari, ma non aiuta a ciò il mantenimento di misure politiche come la dispersione."
I cinque consigli della valle di Aiztondo denunciano che alla pena di prigione si somma la punizione ai parenti ed amici, obbligati a realizzare un mucchio di chilometri ogni fine settimana per una visita di quaranta minuti. Sono molto preoccupanti gli incidenti e danni che produce la dispersione."
Stimano che il rimpatrio, come "avrebbe incidenza nella pacificazione e normalizzazione di questo paese, sarebbe una forma per non far succedere altre violazioni di diritti che si producono con la scusa della dispersione."
I convocanti della manifestazione criticano l'isolamento al quale si trovano sottoposti i carcerati, considerando che è "una condanna aggiunta alla punizione che scontano." In questo senso, ricordano il loro concittadino Iñigo Guridi, che sconta quattro anni in una cella di isolamento a Curtis.


Cinque fermati a Baiona per una protesta contro la dispersione
Cinque membri del collettivo Demo simularono ieri davanti alla Sottoprefettura di Baiona un incidente di traffico come protesta contro la politica di dispersione, rovesciando una vecchia automobile e rovesciando pittura rossa a modo di sangue. La Polizia francese apparve dopo mezz'ora e fermò le cinque persone.

BAIONA
La Polizia francese fermò cinque persone del collettivo Demo che realizzavano un atto contro la dispersione davanti alla sede della Sottoprefettura di Baiona, vicino alla quale si trova il Consolato spagnolo. Dopo aver rovesciato un'automobile vecchia nella carreggiata e rovesciato pittura rossa che simulava sangue, due demos si sdraiarono vicino al veicolo simulando l’essere vittime di un incidente di traffico successo durante il viaggio ad una delle quasi cento prigioni nelle quali ci sono prigionieri baschi.
Intanto, le altre tre persone si dedicavano a informare i media ed a distribuire tra chi passava per il posto volantini che spiegavano i motivi della protesta.
Dopo mezz'ora fece apparizione un veicolo poliziesco. Gli agenti fermarono le cinque persone che furono trasportate al commissariato della capitale labortana dopo essere introdotte a spintoni nel furgone. Fonti poliziesche informarono che gli arrestati avrebbero passerato la notte in dipendenze poliziesche.
Nella nota distribuita dal collettivo Demo, si ricorda da vicino l'esistenza di 700 carcerati politici imprigionati negli stati spagnolo e francese, dei quali "il 98,5 percento è lontano" da Euskal Herria. Si denuncia che "benché non si riconosca il loro carattere politico, non sono trattati come il resto e non sono imprigionati vicino al loro domicilio, malgrado questo contemplino le leggi spagnole, francesi, europee ed internazionali."
Inoltre, si sottolinea che questa situazione colpisce anche i loro parenti. Essi "sono quelli che devono fare fronte a spese incredibili, quelli che non possono vedere i loro carcerati in condizioni normali, quelli che perdono la vita verso le prigioni. Quelle famiglie soffrono un'autentica doppia condanna." Il collettivo Demo sollecitò le autorità francesi e spagnole a rispettare i diritti dei carcerati e dei loro parenti; ed a garantire la partecipazione del collettivo di prigionieri ad "un processo di risoluzione del conflitto."
Per "spronare" i responsabili, Demo chiama a prendere parte alla manifestazione nazionale che si celebrerà il giorno 7 di gennaio a Bilbo.

 

Atzera (indietro)