dal quotidiano GARA del 08.02.2004

L'INIZIATIVA DI BERGARA PRESENTA LE SUE SCHEDE PER VOTARE IL 14 MARZO
Una ventina di promotori della proposta ha innalzato la scheda tra applausi nel Kursaal

I promotori della proposta di Bergara hanno lanciato ieri un appello a votare per "Euskal Herria, Navarra e l'autodeterminazione" alle elezioni di marzo, con una scheda che proclama "No all’imposizione. Sì a Navarra, sì a Euskal Herria, autodeterminazione. Euskal Herria riconosciuta, rispettata". In mezzo agli applausi degli assistenti all’iniziativa svoltasi nel palazzetto Kursaal di San Sebastián, è stata innalzata la scheda che servirà affinché "questo paese dia ad Aznar un addio come merita ", come ha indicato Arnaldo Otegi che ha lanciato un appello ai settori popolari ed indipendentisti baschi a "dire, per mezzo di questa scheda, che non siamo spagnoli e dire no all'imposizione e, per contro, sì a Navarra, a Euskal Herria, all'autodeterminazione, alla pace, alla democrazia ed alla giustizia".

Mikel JAUREGI


SAN SEBASTIAN

"No all’imposizione. Sì a Navarra, sì a Euskal Herria, autodeterminazione. Euskal Herria riconosciuta, rispettata", recita la scheda innalzata ieri nel Kursaal di San Sebastián, nella parte finale dall'atto politico organizzato dai promotori della proposta di Bergara. Una scheda che raccoglie integralmente, in euskara come in castigliano, il paragrafo nel quale l'ONU riconosce come diritto fondamentale la libera determinazione dei paesi, e che servirà, secondo le parole del dirigente Arnaldo Otegi, "affinché questo paese dia ad Aznar un addio come merita".
"Chiamiamo i settori popolari ed indipendentisti di questo paese a dire, per mezzo di questa scheda, che non siamo spagnoli e dire no all'imposizione e, per contro, dire sì a Navarra, a Euskal Herria, all'autodeterminazione, alla pace, alla democrazia ed alla giustizia", ha affermato.

"Noi, quelli messi fuori legge, coi quali Aznar non è riuscito a farla finita, a dispetto di quello che disse otto anni fa, facciamo appello a che il 14 marzo si trasformi in uno schiaffo a quel fascista ed in una leva per fare avanzare questo paese verso un altro scenario", ha manifestato Otegi che, come una ventina di promotori dell'iniziativa di Bergara ­fra i quali si trovavano Koldo e Pablo Gorostiaga, Pernando Barrena, Joseba Permach, Jon Enparantza, Jone Goirizelaia, Jon Salaberria e Félix Soto­, ha innalzato la scheda tra gli applausi dei circa seicento presenti.

Il dirigente indipendentista ha evidenziato, durante il suo discorso, che la sinistra indipendentista basca "ha agito con responsabilità politica" nell'attuale situazione, "come fece a Xiberta ed a Lizarra (località nelle quali sono stati, in passato, sottoscritti accordi fra diverse forze politiche, N.d.T.). Ed in questo momento, nel quale i baschi devono fare la seconda transizione, nel quale dobbiamo risolvere ciò che non risolse la prima, abbiamo messo sul tavolo una proposta, quella di Bergara, che espone soluzioni e ha per obiettivo articolare un blocco indipendentista, democratico e popolare allo scopo di aprire un processo di negoziazione con lo Stato, affinché si rispetti il diritto di autodeterminazione".

La finalità ultima di costituire questa "interlocuzione che parli a nome del paese basco" consisterebbe, come ha sottolineato, nell’"esporre a Madrid un'unica questione: rispetterete la parola di questo paese?". Ha aggiunto che " questo è ciò che abbiamo proposto a Xiberta ed a Lizarra, come ora a Bergara e che continueremo a proporre in futuro". E, a suo giudizio, "Euskal Herria ha bisogno di un'interlocuzione nazionale per la risoluzione democratica del conflitto politico".

Rispetto alla risposta che hanno ricevuto i promotori dell'iniziativa di Bergara da parte delle restanti formazioni politiche, ha segnalato che "quando noi abbiamo avanzato una proposta all'altezza delle circostanze e di ciò che esige il momento politico, ci sono stati partiti che hanno guardato solo ai loro interessi".

"Nelle elezioni del 14 marzo ­ha proseguito­, noi baschi avevamo l'opportunità di mostrarci davanti a Madrid, di mostrare quanti siamo per l'autodeterminazione ed una pace giusta e duratura. Per contro, ora assisteremo ad un spettacolo umiliante, nel quale alcuni si rinfacceranno perché questo è possibile in Navarra e non nella Comunità Basca". Una situazione che, come ha indicato, ci fa "pena; non come partito, ma come popolo".

Ciononostante, ha anticipato che la sinistra indipendentista "continuerà a tendere la mano, perché lottiamo non per resistere, ma per vincere".

La manifestazione, accompagnata dall’esibizione di musicisti e danzatori fra un intervento e l’altro, ha visto anche la partecipazione della dirigente Ainara Armendariz chi ha fatto riferimento all'offerta indirizzata a Nafarroa Bai ed alla risposta negativa di questa piattaforma elettorale. "Le vergogne di questa lista sono state evidenti a tutti, poiché ha optato per le rendite elettorali, avvalendosi dell'apartheid politica alla quale è stata sottoposta la sinistra indipendentista basca".

Un atteggiamento che, secondo Armendariz, riporta all'immagine "degli avvoltoi sulle nostre teste, proprio come successe nelle elezioni del 25 maggio passato". Ha affermato che Nafarroa Bai ha scommesso sulla via opposta a quella della soluzione, perché ha detto no alla possibilità di guardare negli occhi Miguel Sanz da un polo comune composto da indipendentisti baschi, progressisti e bascofoni".

È intervenuto anche Jean Claude Agerre, con una riflessione circa le prossime elezioni cantonali e regionali che si terranno in Lapurdi, Bassa Navarra e Zuberoa (province basche sotto amministrazione francese, N.d.T.). Un appuntamento elettorale che il dirigente indipendentista ha definito una "sfida importante" per l'Euskal Herria continentale: "Le elezioni devono servire a muovere un altro un passo sulla via della liberazione nazionale del nostro paese".

A questo proposito, Agerre ha evidenziato il fatto che in queste ultime settimane si è svolto un dibattito "importante" nelle tre province, "poiché si è messa sul tavolo la necessità del lavoro in comune tra gli indipendentisti baschi. E dove non è stato possibile, forse lo sarà in un futuro prossimo".

Dopo avere indicato che la proposta di Bergara va oltre "l’ambito delle elezioni al Parlamento spagnolo", ha fatto appello a "tutti gli indipendentisti baschi" affinché nelle elezioni regionali "facciano uso della scheda che dice sì al diritto di autodeterminazione ed a Euskal Herria".


CI CHIEDONO "LA TESTA DI ETA, MA CHE NON CONTINO SU DI NOI"

Arnaldo Otegi ha fatto riferimento, durante il suo intervento, al "discorso di condanna e non condanna" dell'azione di ETA. Oltre a definire "ipocrita" la posizione di alcuni partiti ed affermare che la sinistra indipendentista basca difende "tutti i diritti in tutto il paese", ha affermato che "ciò che ci chiede il PNV è la testa di ETA, la sua resa. Ma che non cerchi nella sinistra indipendentista basca un agente per cercare quella resa, perché la sinistra indipendentista basca non vende i suoi né ora né mai".

 




 

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