BATASUNA:con Bush ha vinto l'Impero

CON BUSH HA VINTO L'IMPERO

Solamente una piccolissima parte del mondo si è rallegrata della vittoria di Bush nelle elezioni degli EEU. Per la maggioranza del pianeta, per i quali pensiamo che un altro mondo non è solo possibile ma è inoltre necessario, quel risultato elettorale è una brutta notizia.
È non solamente una brutta notizia perché Bush sia stato rieletto bensì soprattutto perché è uscito rinforzato dalla contesa elettorale ottenendo la maggioranza assoluta nelle due camere nordamericane ed in tutte le istituzioni politiche, economiche, finanziarie, militari e giuridiche che da esse dipendono, oltre ad essere stato scelto con un ammontare di voti che non aveva ottenuto mai anteriormente nessun presidente degli USA.
In due parole, hanno trionfato le tesi più reazionarie degli USA, quelle della guerra preventiva, quelle che smantellano i diritti civili e politici più fondamentali nel nome della lotta mondiale contro il terrorismo, quelle di Guantánamo, quelle favorevoli alle privatizzazioni dei servizi pubblici ed alla globalizzazione neoliberista, quelle contrarie al diritto all'aborto o al matrimonio degli omosessuali, i difensori della carabina e delle industrie d’armi, quelle favorevoli alla pena di morte, quelle che credono che esista una guerra di civiltà, quelle che non firmano gli accordi internazionali in difesa dell'ecosistema, quelle che promulgano uno sviluppo e consumismo insostenibile... In definitiva, ha vinto il peggio del peggio.
Dietro l'elezione di Bush esce rinforzato il concetto di impero nordamericano. Esce rinforzato Sharon e la politica sionista contro il Paese Palestinese. Escono rinforzate le iniziative belliche contro l'Iraq, Afghanistan ed altre che possono venire nel futuro con la chiara intenzione di controllare le risorse e riserve industriali petrolifere del futuro. In due parole si complica più se possibile la soluzione politica nel Medio Orienti ed in Asia Centrale.
Oggi, Cuba e Venezuela sono più minacciate che ieri, e con esse, tutta l’America Latina ed i Caraibi, immerse in importanti avanzamenti sociali e della sinistra come in Uruguay, Brasile, Argentina, Boliva, Salvador o Nicaragua. Come l'Alca e gli altri piani di dominazione regionali degli USA sono il Piano Colombia, il Piano Puebla-Panama, l'Iniziativa Andina si vedranno fortificati ed aumenterà la presenza militare ed economica degli USA in tutta la zona.
Ma inoltre, anche escono fortificate le alleanze più reazionarie del governo mondiale nel seno dell'OMC, della Banca Mondiale, del FMI o dell’ONU, per citare i più importanti, che stavano già sottoposti ai dettati degli USA e che promuovono nella pratica un modello di sviluppo che al posto di distribuire la ricchezza continuano a seminare la fame, la miseria, l’analfabetismo e la morte di milioni di persone nel mondo per mancanza di assistenza medica. In definitiva l'elezione di Bush intensificherà quella strumentalizzazione delle istanze internazionali a beneficio di pochi e contro molti, creando sempre di più un mondo squilibrato e più ingiusto difeso con la forza delle armi.
Per la cittadinanza della futura Unione Europea, è stata anche una cattiva notizia la vittoria di Bush il cui confronto con la" vecchia Europa" è pubblico e notorio dovuto alle pretese europee nell'ambito internazionale, finanziario e militare che competono con gli USA e si scontrano con l’unilateralismo nordamericano. In un momento in cui l'Europa ha da definire il suo ruolo nel mondo, la rielezione ed il rinvigorimento di Bush inclineranno la bilancia in favore dei dirigenti europei che pensano che L'Europa deve agire sistematicamente in sintonia con la politica estera degli USA. Nel futuro la NATO, per mano di Bush, si trasformerà nello strumento di controllo che gli USA utilizzeranno per condizionare qualunque autonomia dell'Unione Europea nell'ambito internazionale.
Non è necessario essere un analista molto fine per giungere alla conclusione che quel progetto politico e sociale neoliberista europeo raccolto nella proposta Costituzionale firmata il passato giorno 28 a Roma dai 25 capi di Stato che compongono attualmente l'Unione Europeo si muoverà ancora più a destra nel suo tramonto in pratica dopo l'elezione di Bush. Il modello sociale, culturale ed economico degli USA peserà di più ogni giorno sullo sviluppo della futura Unione Europea.
Come conseguenza di tutto ciò, è prevedibile che durante i prossimi quattro anni si limitino le contraddizioni tra i differenti poli capitalisti, come sono per esempio l'Unione Europea e gli USA, e per un altro che si acutizzi il confronto tra i milioni di colpiti dalla globalizzazione neoliberista ed i gruppi di potere internazionali che la propugnano.
Ma questa possibile evoluzione o deriva reazionaria del governo mondiale, limiterà la validità politica di quanti propongono la terza via, né quella dell’impero né quella del socialismo. La terza via dovrà decidere con chi collaborare per l'articolazione di quell'importante terzo spazio sociale in uno dei due progetti politici fondamentali del futuro. Come predicava lo slogan del contro vertice di Genova, loro sono 8 e noi 6 miliardi. Alla sinistra tocca sviluppare un'alternativa reale di fronte all'impero, qualcosa che la politica di Bush favorirà nei prossimi anni. Il lavoro in difesa di un altro mondo non solo è possibile ma oggi è più necessario che mai. La strada è la lotta ed il progetto il socialismo.

Joseba Alvarez
Parlamantario di BATASUNA
Paesi Baschi - Euskal Herria

 

 

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