Tratto da PaesiBaschiLiberi

Comunicato di Euskadi Ta Askatasuna al popolo basco
Traduzione dalla versione tradotta in castigliano del testo in euskara del comunicato pubblicato sui quotidiani EGUNERO e GARA l’11 MAGGIO 2003


Comunicato di ETA al Popolo Basco

ETA, organizzazione socialista rivoluzionaria basca per la liberazione nazionale, vuol fare giungere alla società basca, mediante questo comunicato, le sue riflessioni e posizione di fronte alla situazione che attraversa Euskal Herria (Paese Basco, N.d.T.) alla vigilia delle elezioni di maggio. Insieme alla seguente dichiarazione renderemo noto quali sono, secondo la nostra opinione, le questioni e vie fondamentali per rispondere alle sfide che affronta Euskal Herria.

Le elezioni del 25 maggio:

In una parte del nostro paese, questo mese, si svolgeranno delle elezioni. Nel nostro paese le elezioni si sono sempre svolte sotto leggi straniere o imposte dai cacicchi locali; non ci sono mai state elezioni democratiche. Malgrado ciò, la gente semplice, i lavoratori, noi che non basiamo il benessere e la difesa dei diritti individuali sull’oppressione di altri, siamo riusciti a presentare candidati, nonostante tutti gli ostacoli, portando nelle istituzioni l’opinione, i desideri e la saggezza della gente semplice.

Dunque, in Araba, Nafarroa, Gipuzkoa e Bizkaia, si svolgeranno le elezioni amministrative, per le quali un’organizzazione popolare, Batasuna, è rimasta fuori dalla legalità spagnola. Non si è trattato che di un ulteriore anello nella catena di un attacco generale e incessante. Lo Stato spagnolo decide, imponendo a tutti i poteri di muoversi all’unisono. Tentando di dare un’immagine civile a questa aggressione, hanno messo il Partido Popular ed il Partido Socialista Obrero Español a servire le pozioni preparate con la frutta avvelenata di Franco e Mola.

Altri partiti politici mostrano unicamente, ancora una volta, il desiderio di trarre vantaggi da questo nuovo attacco. Hanno cominciato a bere la pozione del fascismo turandosi il naso, guardando dall’altra parte ed incolpando dell’attacco le stesse vittime.

Si tratta di un comportamento molto radicato in partiti come il Partido Nacionalista Vasco, Eusko Alkartasuna e Izquierda Unida. Hanno fatto lo stesso all’epoca dei GAL (Grupos Antiterroristas de Liberación, organizzazione paramilitare promossa dai poteri spagnoli per condurre la guerra sporca contro l’indipendentismo basco con attentati, sequestri ed omicidi di militanti e di persone innocenti, N.d.T.), di fronte alla dispersione dei combattenti baschi incarcerati e ogni volta che nel processo di liberazione si sono compiuti passi attraverso il dialogo e la negoziazione. Temono la libertà e si pongono agli ordini del fascista governante; fanno sensazione, ma sono sempre acquiescenti, perché sperano di raccogliere benefici dall’aggressione che la Spagna perpetra contro il nostro popolo. Con la schiena ben piegata, proclamano di non essere servi, levandosi il cappello in segno di rispetto per coloro che torturano ed uccidono cittadini baschi.

I cittadini, senza arretrare e senza ostinarsi, hanno intrapreso l’ennesimo tentativo di organizzazione per far giungere nelle istituzioni la loro rivendicazione di giustizia, per evitare che i cacicchi e gli arricchiti facciano ciò che vogliono senza testimoni e per difendere e far rispettare in esse i diritti fondamentali del nostro popolo.

Quelli saranno proprio i voti più utili, perché si trasformeranno in mattoni indispensabili per costruire Euskal Herria; saranno voti proibiti dalla Spagna, ma non inutili, bensì molto fruttiferi. Voti per dimenticare, una volta per tutte, le stantie formule che cercano di mantenere l’attuale corruzione, voti che daranno impulso a Euskal Herria attraverso proposte oneste ed efficaci nella costruzione nazionale basata sulla pace e sulla democrazia. Voti che causeranno vera sofferenza ai nemici di Euskal Herria: voti per la dignità e per la lotta.


Dichiarazione:

Come in queste elezioni di maggio, di tanto in tanto i cittadini baschi hanno la possibilità di scegliere politicamente in circoscrizioni e sotto leggi straniere. Questo è stato l’unico esercizio democratico che ci hanno lasciato: partecipare alla democrazia di Spagna e Francia.

Durante l’ultimo anno sono state rese pubbliche nuove proposte per consultare i cittadini baschi; proposte che confermano il modello fondamentale sostenuto per molti anni dalla sinistra indipendentista, cioè che Euskal Herria non si è ancora pronunciata, né ha avuto la possibilità di esprimersi in maniera democratica.

Qualsiasi proposta che si basi sulla consultazione popolare è motivo di allegria e non può essere trascurato. Perché consultare il popolo è una cosa molto seria, talmente seria che è uno degli assi principali della lotta di ETA.

Euskadi Ta Askatasuna vuole nuovamente ricordare la sua posizione in merito:

1- Siamo totalmente d’accordo con il fatto che si consultino i cittadini baschi sul loro futuro. Di più, vanno consultati tutti i cittadini baschi, in uguaglianza e senza condizioni. Se ciò è fatto in libertà e in accordo con la giustizia, questa consultazione farà da base per la risoluzione di tutto il conflitto.

2- Una delle ragioni della nostra lotta è che la volontà della cittadinanza basca si possa esprimere in condizioni pacifiche e democratiche. E Euskadi Ta Askatasuna ha promesso che rispetterà sempre la parola di Euskal Herria.

3- Giunti a questo nuovo bivio storico, sarebbe imperdonabile che coloro che hanno l’obbligo e la possibilità di offrire una via d’uscita da questa situazione scegliessero, rifuggendo dalle loro responsabilità, di prolungare e di esasperare il conflitto applicando tattiche parziali e miopi, di corto respiro, tentando di schiacciare l’avversario o nemico. E questo è ciò che stanno facendo sia gli Stati spagnolo e francese, sia il PNV.

4- Per quanto riguarda Euskadi Ta Askatasuna, insieme alla difesa irrinunciabile dei diritti fondamentali di Euskal Herria, esprimiamo la nostra ferma e profonda volontà di compiere i passi necessari alla risoluzione del conflitto. Le porte di Euskadi Ta Askatasuna sono aperte, sono altre quelle che rimangono chiuse.

5- Il superamento della situazione attuale non è cosa che riguardi una sola persona, organizzazione o istituzione; la risoluzione del conflitto, come la ricostruzione del nostro paese, necessita di tutte le forze e volontà. Per questo facciamo nostri tutti gli appelli a progredire conciliando forze e progetti.

6- Le principali sfide che affrontano i cittadini baschi, secondo ETA, sono questi:

· Condurre una ferma difesa di Euskal Herria, senza incertezze ed in piena legittimità.
· Costruire i pilastri fondamentali per la sopravvivenza e lo sviluppo di Euskal Herria.
· Organizzare, con il maggior consenso possibile, questi progetti principali, basati sulla difesa e sulla costruzione di Euskal Herria.

Infine, Euskadi Ta Askatasuna rende noto che ha svolto un processo assembleare dei cui dettagli, a breve, darà conto a Euskal Herria

Quindi, Euskadi Ta Askatasuna, proclamando chiaramente e categoricamente che mai desisteremo di fronte ai nostri nemici, si dichiara disposta sia all’accordo, sia alla lotta e, basandoci sulla legittimità che ci deriva da tanti anni di lotta, facciamo appello ai cittadini baschi affinché, ciascuno nel suo ambito e secondo le proprie capacità, diano quanto possono per il nostro popolo. Da parte nostra, con Euskal Herria nel pensiero e nel cuore, rinnoviamo il nostro impegno a dare la vita, se necessario, in difesa della nostra terra madre.


Euskal Herria, maggio 2003

 

Atzera

(indietro)