Il mio contributo "Estia" su wikipedia:

http://it.wikipedia.org/wiki/Estia

e una mia poesia dedicata a questa dea:

A Estia

             Estia
             presenza invisibile
             vergine e saggia
             una in se stessa
             completa
             degna della stima più alta
             eterna custode del fuoco


             al centro
             del cerchio sacro
             arde pura
             raccolta e distaccata
             luminosa
             riscalda lo spazio interno
             la casa del Sé.

Ciao Donnolae!

È una vita che la mia coscienza critica mi mette in contrasto
con l'ambiente che mi circonda, anche perché non ho mai
avuto la possibilità di associare affetti e coscienza critica.

Per molti anni ho vissuto in una solitudine schizoide
quasi totale, chiuso dentro ai miei problemi.

Dopo aver compreso che la mia ritrosia a stabilire relazioni
è stata generata da genitori incapaci di generare una
mia fiducia verso di loro, e che purtroppo è diventato il mio
modo automatico di interpretare i rapporti per troppo tempo...
Soffrendo come un'ostrica, sono riuscito a inventarmi un
sano principio su cui generare la realtà, e non solo la mia:
l'AutoAffetto.
Affetto verso la mia persona, imparando a riconoscermi come
il mio "primo" figlio, da comprendere, aiutare, sostenere,
difendere, nutrire, ecc.

L'archetipo del branco come unità sociale autogenerata (dal
basso) mi sembra estremamente feconda:
- riappropriarsi della propria natura selvatica/selvaggia,
  reintegrando l'aggressività naturale come elemento
  necessario alla sopravvivenza (da cui poi risulta evidente
  che la lotta è necessaria, mentre la guerra è follia di massa)
- comunità in cui esiste relazione e reciproca fiducia fisica
   e corporea, tra esseri di carne e ossa
- riappropriarsi della dimensione emotiva integrale
ecc.

La cultura kurgan/patriarcale/ariana afferma la supremazia
della mente sul corpo e sulle emozioni, e di fatto ha generato
un mondo schizoide, in cui viene massivamente incoraggiata:
distanza emotiva, disprezzo per il corpo, misoginia.
Gli antichi greci riassumevano questo atteggiamento in un
insulto: CAGNA!
In questa prospettiva, diventare un branco di LUP*, mi sembra
davvero positivo! Il cane ha scelto la via della dipendenza dal
padrone... è un lupo che si è prostituito.


Mi piacerebbe uscire dalla mia condizione di solitario,
perché non è più sostenibile, e mi piacerebbe conoscere
qualche donnola o lupo di Bologna.
Sono davvero un "cane" che cerca una comunità, anche
se parte da un'estrema diffidenza e ritrosia di base,
e che ha bisogno di qualcuno paziente che lo aiuti a
superarla. :-)


Michele      (Pluriverse)

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Alcuni dei miei principi:

Camminare nella Coscienza
Generare la Realtà
Celebrare la Vita

La realtà è invisibile.

Tutto ciò che accade, accade a precise condizioni.

AutoAffetto

Tutto esiste. (in qualche contesto osservabile)
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Alcune mie poesie significative:

Emozione grafica  

http://www.inventati.org/badgirlz/creativita/emozione.htm

___Dioniso 

        Io sono Dioniso
        La Musica Mi Attraversa
        E Mi Sommerge
        Il Ritmo Mi Trascina
        E Possiede
        Forte come un Fiume In Piena

        Brillo nella Luce del Sole
        Drogato dalle Spezie
        Deliziato dal Profumo
        Dei Fiori Respiro La Gioia
        La mia Anima Vibra
        Nei loro Colori

        Piango nel Tramonto
        Fremo nel Vento
        Quando l'Autunno
        Accarezza le mie Foglie
        La Linfa di Fuoco
        Mi Muove a Divorare
        E Mi Divora
        Ferocemente
        Assetato di Essa

        Nel Sesso
        Fragrante Profumo
        Primavera Nella Carne

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Spirito Inquieto 

                Io sono lo spirito inquieto
                sono il desiderio che non muore
                l'attenzione priva di padroni.

                La divinità risiede in me,
                nel mio corpo è il suo tempio,
                nel mio cuore il suo amore,
                nella mia mente il suo genio,
                Il mio esperire è il suo essere,
                nella furia e nella tranquillità.

                Cosa seguo, inseguendo la libertà?
                Riconosco autonomamente
                forme e avvenimenti,
                valore e verità.
                Coltivo la fiducia in me stesso.

                Desidero lo spirito,
                desidero la conoscenza,
                il loro desiderio mi divora.

                Mai asserviti al vivere,
                li vivo liberi,
                come puro piacere
                e gioia.

                Nessuno può piegare questo fuoco,
                pura fiaccola interiore,
                arde di passione.

                Sguardo incondizionato e impietoso,
                spada senza impugnatura,
                svelami la verità.

                Pago il Supremo Valore.
                ad ogni costo.

Dentro il Delirio

                nel delirio
                della febbre
                del veleno
                la coscienza si squaglia,
                l'osservatore
                vaga sperduto

                la realtà diventa
                illusione,
                mistificazione

                mi ritrovo
                al di là della porta
                dipinta sul muro
                di una casa abbandonata

                tocco le pareti
                di sconosciuti
                ambienti interni
                e questi
                si scrostano
                si sfaldano
                si liquefano

                questo è il mondo
                fatto di carta
                di libri di fiabe,
                solido
                come un'impressione

                perdendomi nella dimensione del sogno
                il veleno
                mi precipita
                nel pozzo
                degli incubi
                vecchio come la mia infanzia

                trovo accessi sul mondo sotterraneo
                provo senso di smarrimento

                perdersi in ambienti sconosciuti
                muoversi in labirinti
                salire e scendere
                in ascensori
                grandi come bare
                di grigi palazzi disabitati

                tornando di quà
                tra voi
                ricordo
                come un medium
                tanti simboli
                di sogno
                che in questa vita
                mi hanno ricordato
                quell'altro

                un cortile triangolare
                tra muri bui senza accessi
                su un cielo grigio

                mi riconosco
                in palazzi abbandonati
                finestre murate
                e costruzioni senza vita
                ormai da decenni