FALLACI, ORIANA:
Un caso editoriale?
No, solo un caso "politico"....In un'italia dove solo il 3% delle
persone legge ( e nella statistica rientrano anche libri come "le
barzellette di Totti" o robaccia del genere), rispunta all'improvviso,
dopo anni di silenzio una famosa giornalista scrittrice di sinistra,
femminista e militante convinta, sparita da anni nell'oblio anche a
causa di una brutta malattia.Che fa questa gentile e stimata signora in
un momento in cui il mondo grazie alla bestiale teoria della "guerra
preventiva" di Bush sta prendendo fuoco? Anzichè unirsi al coro
(numeroso) di giornalisti ed intellettuali di buon senso che in tutto
il mondo invocano la pace e il dialogo e rigettano certe teorie assurde
e balzane con logica e fatti, prende e si schiera dalla parte di chi
sostiene la guerra, la violenza e l'odio razziale.
Lo fa tirando in ballo teorie che fanno acqua da tutte le parti,
parlando di "orgoglio" di "rabbia", di "scontro di civilità".
Scrive cose dettate da un istinto e da una rabbia cieca degna del
peggior stupido qualunquismo da bar di periferia, non cerca una logica,
non si ferma un attimo a riflettere, a mettersi in discussione.
Non si astrae nemmeno per un secondo da quanto dice, non cerca di
valutare con un po' più di serenità ed
obbiettività quello che scrive, non cerca conferme o riprove di
quello che sostiene.....va avanti in preda ad un mistico senso di
certezza che le sue idee e teorie sono sacrosante e fondate. Che
è tutto il mondo e migliaia di altri scrittori e intellettuali a
sbagliarsi e dire il falso, lei no, perchè lei ha la fede e non
il dubbio........Che dire?
Posso pensare che la malattia e le cure che ha subìto le abbiano
fuso il cervello.....
Oppure che abbia deliberatamente scelto di andare controcorrente per un
vantaggio editoriale dato che è forse l'unica
scrittrice al
mondo che sostiene la giustezza della guerra in Iraq e giustifica a
ogni costo i crimini americani nel mondo....".tra tanti che parlano di
pace e di dialogo - deve aver pensato - se mi faccio portavoce dei
guerrafondai riesco comunque a vendere di più che accodandomi al
coro dei pacifisti"....e difatti i suoi libri sono diventati le
"bibbie" dell'estrema destra neo-cons italiana ed americana. Il pane
spirituale di chi, oltre al "mein kampf" cercava qualcosa di recente
che giustificasse le loro criminali azioni ed idee......
O anche che, vivendo dal lontano 1991 a New York, abbia ormai assorbito
completamente questa becera mentalità americana, ben coaudiuvata
da media solo "embedded" per cui l'"american life style" è
l'unico logico e democratico stile di vita del mondo e tutti gli altri
si sbagliano. E che per difendere la loro benzina a $ 1,50 al gallone e
la "six-pack" il sabato sera davanti alla TV, gli USA sono disposti a
mettere a ferro e fuoco il resto del mondo, tanto al di fuori dei loro
confini non c'è ne cultura nè democrazia...e si fotta
pure il mondo chi non è d'accordo!
Se qualcuno avesse conosciuto la Fallaci di "Un uomo", di "Penelope
alla guerra" o "Lettera a un bambino mai nato", non potrebbe non
pensare che la signora Oriana si è come minimo bevuto il
cervello......qualcuno invece si meraviglia pure che abbia scritto
questi libri lontani anni luce dalla sua attuale prosa, come se uno
scrittore si giudicasse dai testi recenti andando all'indietro e non ,
più logicamente, dalla sua evoluzione di pensiero in ordine
cronologico....
A me resta il dubbio e l'amarezza nel vedere una ex brava scrittrice
allo sbando, alla disperata ricerca di un'evidenza letteraria che non
aveva più, disposta per un po' di gloria a ogni menzogna e
bassezza pur di sentirsi ancora stimata e considerata, costi quel che
costi.
Anche a costo di finire nella spazzatura ideologica più volgare.