Fibioniti

Il possesso della gnosi consente agli pneumatikoi di considerarsi al di sopra della condizione umana, liberi dalle norme sociali e dai divieti morali; questa situazione ha paralleli in altre parti del mondo e specialmente in India. La libertà degli Gnostici di praticare l'ascetismo od il libertinaggio ricorda i rishi upanishadici e gli yogin tantrici. Non si potrebbe trovare corrispondente più adeguato dei riti sessuali śaiva e tantrici di quelli della setta gnostica dei Fibioniti. La nostra fonte principale è Epifanio, che da giovane aveva frequentato le riunioni dei Fibioniti d'Alessandria e letto molti dei loro libri. A queste riunioni, scrive Epifanio, "venivano serviti pasti sontuosi con carni e vino anche se essi sono poveri. Quando mangiano insieme in tal modo e ricolmano per così dire le loro vene, volgono il sovrappiù d'energia in eccitamento. (...) Gli sciagurati si accoppiano tra loro e (...) dopo essersi abbandonati alla fornicazione, innalzano al cielo le loro bestemmie. L'uomo e la donna prendono nelle loro mani il liquido eiaculato dall'uomo, si alzano in piedi e rivolti al cielo (...) pregano al modo di coloro che vengono chiamati Stratiotikoi o Gnostikoi offrendo al Padre della Natura di Tutto ciò che hanno nelle loro mani. Dicono - Ti offriamo questo dono, il corpo di Cristo - mangiano quindi la loro stessa ignominia, dicendo - Questo è il corpo di Cristo e questa è la Pasqua per cui i nostri corpi soffrono e sono costretti a confessare la sofferenza di Cristo. Lo stesso aviene con la donna quando accade ch'essa abbia il flusso di sangue, raccolgono il sangue mestruale della sua impurità e lo mangiano insieme dicendo: Questo è il sangue di Cristo." Tali riti strani ed ignominiosi sono legati alla cosmologia e teologia fibionite. Secondo le quali il Padre (o Spirito Primordiale) generò Barbelo (chiamata anche Prounikos), che viveva nell'ottavo cielo. Barbelo generò Ialdabaoth (o Sabaoth), creatore del mondo inferiore. Ogni cosa creata e vivente, e anzitutto gli Arconti, che governano il mondo inferiore, avevano una scintilla del potere di Barbelo. Quando Barbelo udì Ialdabaoth dire: "Io sono il Signore e non c'e' alcun altro, ecc." (Isaia, 45:5), capì che la creazione del mondo era stata un errore e comincio a gridare. Onde poter riconquistare quanto più potere possibile, "essa apparì agli Arconti in bella forma, li sedusse, e quando ebbero eiaculato raccolse il loro sperma, che conteneva il potere che in origine le apparteneva". La salvazione veniva cercata e realizzata all'interno d'una prospettiva cosmica. Già i Nicolaiti avevano proclamato: "Tramite i fluidi del potere generatore (gone) ed il sangue mestruale, noi raccogliamo dai corpi la dynamis di Prounikos" (Panarion 25, 3.2). I Fibioniti vanno oltre: chiamavano psyche il potere che sta nelle mestruazioni e nello sperma, da loro raccolti e mangiati. Qualsiasi cosa noi mangiamo, noi avvantagiamo la creatura perchè da ogni cosa raccogliamo la psyche. La procreazione è un errore ed un crimine: rinnova la divisione della psyche e ne prolunga il soggiorno nel mondo. Il fine ultimo dei riti sessuali dei Fibioniti era quello d'accellerare la reintegrazione dello stadio precosmogonico, accellerare la fine del mondo, e d'avvicinarsi a Dio attraverso una progressiva "spermatizzazione". I Fibioniti non solo consumavano sacralmente lo sperma, ma, con lo sperma che eiaculavano siimbrattavano le mani ed il corpo durante le loro cerimonie; caduti in uno stato di sfrenatezza (estasi?), pregavano di poter instaurare mediante tali pratiche un libero colloquio con Dio. Secondo simili sistemi l'unità spirituale primordiale può ricostituirsi tramite la felicità erotica ed il consumo del seme e del sangue mestruale: le secrezioni genitali rappresentano i due modi divini d'essere - il dio o la dea - per cui il loro consumo rituale accresce ed accellera la santificazione dei celebranti.  Prima Lettera di Giovanni (3, 9): "Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perchè lo sperma divino dimora in lui, e non può peccare perchè è nato da Dio". Secondo la dottrina stoica del logos spermatikos concepito come pneuma igneo, il seme umano contiene un pneuma grazie al quale l'anima si forma nell'embrione. La teoria stoica era la logica conseguenza della collocazione, operata da Alcmeone di Crotona, del seme nel cervello, cioè nello stesso organo in cui si supponeva risiedere l'anima, la psiche. Come osserva Onians, per Platone la psiche è seme, sperma (Timeo 73c), "o meglio è nel seme" (91a), e questo seme è racchiuso nella testa e nel midollo (73 e segg.). esso alita attraverso gli organi genitali (91b). Che il seme stesso aliti od abbia un alito (pneuma), che la procreazione stessa sia un alitare o soffiare è molto esplicito in Aristotele.

tratto da Occultismo, stregoneria e mode culturali, di Mircea Eliade - Sansoni