Ora, IO sono il terrorista
Di William Rivers Pitt
 


Centinaia di enormi missili sono piovuti su una città lontana, uccidendo indiscriminatamente giovani, infermi, vecchi, innocenti. Il mio Governo sta facendo questo. La mia nazione sta facendo queso. I miei leader stanno facendo questo. Oggi, IO sono il terrorista. 



La città di Bagdad, fondata nel 762 A.C. con il nome di Madinat -Salam - città della pace - è oggi un deserto di fuoco. L’inizio dell’operazione “Sciocca e Terrorizza” dell’amministrazione Bush è avvenuta non appena la notte è scesa in Iraq, e ha reso terribilmente vero il suo terribile nome. Le notizie date dalla CBS segnalano che grandi aree dei quartieri residenziali all’interno di Bagdad sono avvolte dalle fiamme. Si può forse credere alla capacità di un missile Cruise di colpire un piccolo bersaglio da molte miglia di distanza. Non si può certo essere così precisi nel predire in che modo gli incendi che ne derivano si diffonderanno.
Nel grande terremoto di San Francisco nel 1906 le persone non vennero uccise tanto dalla scossa. Furono uccisi dall’ondata di calore che risucchiò loro via l’aria dai polmoni riducendoli in cenere prima che potessero fuggire. Così sembra star succedendo oggi a Bagdad.
Bagdad è una città di 5 milione di persone, la metà dei quali ha meno di 15 anni, la maggior parte dei quali è troppo povera per fuggire. Ora, moltissime di queste persone sono morte, bruciate nelle loro case, nelle loro strade.
I mezzi di informazione americani ci hanno fornito l’immagine di un attacco in stile Dresda. Enormi nuvole a forma di fungo fiorivano dalle strade mentre gli edifici bruciavano, cadevano. Il tuono delle esplosioni era così forte che la voce dei corrispondenti arrivava distorta dagli echi degli urti. Il cielo illuminato come se il sole brillasse. Era un immagine adeguata, era l’alba di un nuovo giorno nella storia del mondo.
La precisione del nostro arsenale di bombe e missili è stata a lungo vantata, come se potessero entrare in un palazzo e trovare la seconda porta a sinistra prima di esplodere. La verità è molto più atroce. Quando un bombardiere B-2 sgancia una bomba JDAM da 2000 libbre, tutti e qualunque cosa nel raggio di 120 metri viene istantaneamente ucciso e distrutto. Chiunque nel raggio di 365 metri rischia gravissime ferite da schegge. Per essere al sicuro occorre trovarsi a 1000 metri dall’epicentro dell’esplozione. Immaginate quante case possono rispondere a questi requisiti, e senza occuparsi degli incendi.
I Marines americani sono morti per proteggere le risorse petrolifere, e per la caduta di un elicottero. Se le forze irachene non si arrenderanno presto, gli americani attaccheranno Bagdad con le forze di terra. Le perdite tra i nostri concittadini cresceranno esponenzialmente se un combattimento in stile Stalingrado si estenderà a Bagdad e Tikrit. Sulla CBS il padre di uno dei soldati uccisi nella caduta dell’elicottero mostrava una foto del figlio alla telecamera urlando, “Guarda, Bush. Tu hai ucciso il mio unico figlio”.
Coloro che si oppongono a questo attacco sono accusati di “non sostenere le truppe”. Si potrebbe suggerire che il modo migliore per supportare le truppe è far sì di riportarli a casa salvi. Si potrebbe anche suggerire che il supporto deve continuare dopo che i combattimenti cessano. Questo non pare essere nei piani del Partito Repubblicano. Un voto promosso dalla linea di partito oggi ha ridotto il Budget per le pensioni di invalidità ai veterani di 9,7 milioni di dollari, lo stesso è avvenuto per altri programmi. Questi tagli, decisi dalla maggioranza Repubblicana, sono parte di un progetto di Bush che vede una riduzione di 1570 miliardi in tagli alle tasse. Sventola quella bandiera, George.
Il Segretario della Difesa Don Rumsfeld, quando gli è stato chiesto da un giornalista se il popolo iracheno avrebbe apprezzato gli americani dopo questo attacco, ha risposto che i civili di Bagdad ci avrebbero, sì, accolti favorevolmente. Ciò sfida la conoscenza storica del Giappone, della Germania e del Vietnam; questi popoli, dopo aver ricevuto un bombardamento incredibile hanno reso più agguerrita la resistenza.
La televisione americana ha insistito nel mostrare civili iracheni che incoraggiavano un soldato a strappare un’immagine di Hussein, ma un reporter di Sky News, camminando per le strade di Bagdad, ha riportato che tutti gli uomini con cui ha parlato provavano odio e disprezzo per l’attacco americano.
L’11 settembre ero seduto, intorpidito dall’orrore di una carneficina che si mostrava in televisione prima che potessi spiegarmela. Quel giorno ero una vittima del terrorismo, come ogni altro americano. Oggi sono seduto, intorpidito dall’orrore di un’altra carneficina che si svela. Centinaia di enormi missili sono piovuti su una città lontana, uccidendo indiscriminatamente giovani, infermi, vecchi, innocenti. Il mio Governo sta facendo questo. La mia nazione sta facendo queso. I miei leader stanno facendo questo. Oggi, IO sono il terrorista.
Come lo siete voi.
Non c’è giustificazione per questo attacco. Saddam Hussein e i suoi uomini erano stati disarmati efficacemente con la prima Guerra del Golfo, dagli ispettori dell’UNSCOM, e tramite le ispezioni più recenti dell’UNMOVIC. Secondo Hussein Kamel, cognato di Saddam Hussein i cui commenti all’ONU del 1991 si possono ritrovare in una insabbiata storia su Newsweek, l’Iraq era praticamente completamente privo di armi di distruzione di massa già prima della prima guerra. L’amministrazione Bush ha spinto per questa guerra, ha rifilato una bugia dopo l’altra agli americani e al mondo. Il mondo non gli ha creduto, ma non dipendevano da un’informazione che è un cagnolino docile come la nostra.
Ora siamo i terroristi, stupidi disinformati terroristi che ballano sulla musica di una macchina guidata da società che approfitteranno in modo sfrenato da questo attacco. NBC, MSNBC e CNBC sono di proprietà della General Electric, uno dei più grandi appaltatori della Difesa sulla terra. Saranno pagati profumantamente in contratti militari per quanto stanno facendo, come lo sono stati sempre. Quindi la GE ci da le notizie che ci dovrebbero permettere di capire cosa sta succedendo.
Gli americani non si sono persi spesso l’opportunità di essere testimoni di un crimine di guerra in diretta televisiva. I fatti odierni portano alla mente un crimine di guerra di una generazione fa: la fucilazione di un prigioniero vietnamita da parte di un generale alleato americano, Nguyen Ngoc Loan. Il generale Loan mise la pistola alla testa di un prigioniero legato in una strada e gli fece saltare il cervello, un’immagine che milioni di americani videro. Siamo ancora qui oggi. La povertà della gente irachena li tiene legati, incapaci di fuggire alla canna della pistola. Gli abbiamoo fatto saltare il cervello. Li abbiamo inceneriti sul posto. Continueremo a farlo, e possiamo guardare dal divano. Oggi voi siete i terrorisi.
Come lo sono io.

William Rivers Pitt, giornalista di New York, è autore di fondamentali testi sull’Iraq, uno dei quali scritto in collaborazione con l’ex capo degli ispettori Scott Ritter.
Documento originale   Pro-war Propaganda Machine
 Traduzione di Sergio De Simone