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LA BADOGLIEIDE
Note storiche

''In una brevissima pausa del grosso rastrellamento dell'aprile 1944 (nella notte tra il 25 e il 26), in una baita d'una localita' vicino a Narbona, tra le valli Grana e Maira, otto o nove partigiani della quarta banda giustizia e liberta' (II settore), parlano, accennano ad un motivo, cantano (sono Ivanoe Bellino, Alberto e Livio Bianco, Nino Monaco, Nuto Revelli e altri). Sul motivo molto orecchiabile della canzone E non vedi che sono toscano, nasce la prima strofa, poi, in collaborazione collettiva, le altre e tutta la canzone. (Ricordi e testimonianza di Revelli.)''

(L. Mercuri C. Tuzzi ''Canti politici italiani 1793-1945'' Editori Riuniti, 1962)

''Il giorno 8 aprile il pretore di Ravenna ha emesso decreto penale di condanna contro il giovane cantante Antonio Ricci di Villanova di Bagnacavallo. Il fatto si collega al recital sulla Resistenza che il Ricci, assieme al dicitore Enzo Fabbri di Mezzano, allesti' verso la fine dello scorso anno in numerose localita' della Romagna. Nel settembre il recital ando' in scena nella frazione di San Pietro in Campiano, ma suscito' le vivaci reazioni del maresciallo dei carabinieri allorche' il Ricci canto' la notissima Badoglieide di cui esiste un regolare disco commerciale. Il Ricci e' stato condannato a pagare 10 mila lire.''

(articolo dell'Unita', sabato 9 aprile1966)

Grazzano e' il paese natale di Badoglio, in cui il generate si era ritirato a vita privata dopo le sue dimissioni. La musica e' stata in seguito adottata piu' volte nelle canzoni di fabbrica; l'ultima strofa, in particolare, con i nomi cambiati, torna in tutte le versioni.

Per il suo contenuto anti Sabaudo e anti Badogliano anche i reparti militari fascisti, durante il periodo della Repubblica di Salo', cantarono questa canzone, ovviamente in unAa versione adattata alle circostanze.