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Domande frequenti (faq)



In questa sezione abbiamo raggruppato le domande che ci sono state poste più frequentemente e le abbiamo organizzate per categorie. Se qui non hai trovato la risposta ad una tua domanda specifica o se hai un suggerimento da darci, scrivici un e-mail all'indirizzo staff@creativecommons.it. I tuoi consigli e la tua collaborazione sono un contributo fondamentale al miglioramento del nostro servizio. Cos'è il diritto d'autore?

Quali tipologie di opere sono protette dal diritto d'autore?

Quali opere non sono protette dal diritto d'autore?

Come si applica il diritto d'autore ad un'opera?

Come posso dimostrare di essere l'autore di un'opera originale?

Cos'è il diritto morale dell'autore sull'opera?

Chi è il titolare dei diritti d'autore?

Quanto durano i diritti di utilizzazione economica?

Quanto durano i diritti connessi?

Le licenze Creative Commons hanno ad oggetto anche i diritti connessi?

Le licenze Creative Commons proteggono la mia opera?

Posso rilasciare sotto licenza Creative Commons un'opera di pubblico dominio?

In cosa il diritto d'autore italiano è diverso dal copyright statunitense?

Cos'è esattamente una licenza? In quanto autore, adottando una licenza rinuncio ai miei diritti?

Il software è tutelato dal diritto d'autore o dal brevetto?

Quali vantaggi comporta ad un autore la sua iscrizione alla Siae?

Se si è iscritti alla Siae, si può utilizzare una licenza Creative Commons?

Creative Commons si occupa esclusivamente di licenze?

Quali sono gli obiettivi a lungo termine di Creative Commons?

Esiste un archivio delle risorse distribuite sotto le licenze Creative Commons?

Le opere rilasciate sotto licenze Creative Commons diventano di pubblico dominio?

So che se non c'è scopo di lucro, posso fare a meno di utilizzare il bollino Siae. Se utilizzo la licenza Creative Commons NoCommercial, posso evitare di utilizzare il bollino Siae?

Se per la mia opera originale utilizzo la licenza Creative Commons NoCommercial, posso comunque trarre guadagno dalla mia opera?

Le licenze Creative Commons hanno ripercussioni sui principi di libero utilizzo (fair use)?

E' sufficiente che il licenziatario prenda visione del Commons Deed (sommario della licenza) od occorre sempre e comunque la conoscenza della licenza completa?

Se creo un'opera derivata da un'opera originale rilasciata sotto una licenza Creative Commons che ne consente la modifica, la modifica deve essere sostanziale? In tal caso, cosa si intende per modifica sostanziale?

Nel modificare un'opera rilasciata sotto licenza Creative Commons ho libertà assoluta?

La versione statunitense delle licenze Creative Commons ha valore legale al di fuori degli Stati Uniti?

La versione italiana delle licenze Creative Commons ha valore legale al di fuori dell'Italia?

Posso applicare le licenze Creative Commons al software?

Alcuni moduli delle licenze Creative Commons sono incompatibili tra loro se combinati insieme?

Cosa accade se il detentore del diritto d'autore su un'opera dichiara che la sua opera è tutelata da due differenti licenze Creative Commons?

Creative Commons può aiutarmi a personalizzare o rafforzare la licenza su una mia opera?

Creative Commons è contraria al diritto d'autore?

Qual'è la differenza tra il furto di una proprietà materiale e l'infrazione dei diritti d'autore?

Posso realizzare una compilation di brani musicali rilasciati sotto licenze che permettono esplicitamente la distribuzione (come le licenze Creative Commons) e distribuirla gratuitamente? In tal caso devo apporre il bollino Siae sul cd?

Per vendere in rete musica rilasciata sotto licenza Creative Commons, mi occorre una licenza della Siae?

Un'opera già depositata presso la Siae può essere rilasciata sotto una licenza Creative Commons?

Quali licenze Creative Commons sono licenze libere?

Quali licenze Creative Commons sono Copyleft?

Cos'è il diritto d'autore?
La legge 22 aprile 1941, n. 633 protegge le opere dell'ingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all'architettura, al teatro ed alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione. In base alla legge 22 aprile 1941, n. 633 sono altresì protetti i programmi per elaboratore come opere letterarie ai sensi della convenzione di Berna sulla protezione delle opere letterarie ed artistiche ratificata e resa esecutiva con legge 20 giugno 1978, n. 399, nonché le banche di dati che per la scelta o la disposizione del materiale costituiscono una creazione intellettuale dell'autore.

Il diritto d'autore comprende:

a) i diritti morali (diritti al cui esercizio esclusivo non è possibile rinunciare): diritto alla paternità dell'opera, diritto all'integrità dell'opera, diritto al ritiro dell'opera dal commercio;
b) i diritti patrimoniali (diritti al cui esercizio esclusivo è possibile rinunciare): diritto di pubblicare l'opera; diritto di utilizzare economicamente l'opera; diritto di riprodurre l'opera; diritto di trascrivere l'opera; diritto di eseguire, rappresentare o recitare in pubblico l'opera; diritto di comunicare al pubblico l'opera; diritto di distribuire l'opera; diritto di tradurre l'opera; diritto di elaborare l'opera; diritto di pubblicare le opere in raccolta; diritto di modificare l'opera; diritto di noleggiare l'opera; diritto di dare in prestito l'opera; diritto di autorizzare il noleggio dell'opera da parte di terzi; diritto di autorizzare il prestito dell'opera da parte di terzi.
Vi sono poi i diritti connessi all'esercizio del diritto d'autore (diritti al cui esercizio esclusivo è possibile rinunciare): diritti del produttore di fonogrammi, diritti dei produttori di opere cinematografiche o audiovisive o sequenze di immagini in movimento, diritti relativi all'emissione radiofonica e televisiva, diritti degli artisti interpreti e degli artisti esecutori, diritti relativi ad opere pubblicate o comunicate al pubblico per la prima volta successivamente alla estinzione dei diritti patrimoniali d'autore, diritti relativi ad edizioni critiche e scientifiche di opere di pubblico dominio, diritti relativi a bozzetti di scene teatrali, diritti relativi alle fotografie, diritti relativi alla corrispondenza epistolare, diritti relativi al ritratto, diritti relativi ai progetti di lavori dell'ingegneria, altri diritti indicati dalla legge 22 aprile 1941, n. 633.

Quali tipologie di opere sono protette dal diritto d'autore?
La legge 22 aprile 1941, n. 633 protegge in particolare le seguenti tipologie di opere:
le opere letterarie, drammatiche, scientifiche, didattiche, religiose, tanto se in forma scritta quanto se orale;
le opere e le composizioni musicali, con o senza parole, le opere drammatico-musicali e le variazioni musicali costituenti di per sé opera originale;
le opere coreografiche e pantomimiche, delle quali sia fissata la traccia per iscritto o altrimenti;
le opere della scultura, della pittura, dell'arte del disegno, della incisione e delle arti figurative similari, compresa la scenografia;
i disegni e le opere dell'architettura;
le opere dell'arte cinematografica, muta o sonora, sempreché non si tratti di semplice documentazione protetta ai sensi delle norme del Capo V del Titolo II della legge 22 aprile 1941, n. 633;
le opere fotografiche e quelle espresse con procedimento analogo a quello della fotografia sempre che non si tratti di semplice fotografia protetta ai sensi delle norme del Capo V del Titolo II della legge 22 aprile 1941, n. 633;
i programmi per elaboratore, in qualsiasi forma espressi purché originali quale risultato di creazione intellettuale dell'autore (restano esclusi dalla tutela accordata dalla suddetta legge le idee e i principi che stanno alla base di qualsiasi elemento di un programma, compresi quelli alla base delle sue interfacce; il termine programma comprende anche il materiale preparatorio per la progettazione del programma stesso);
le banche di dati di cui al secondo comma dell'articolo 1 della legge 22 aprile 1941, n. 633, intese come raccolte di opere, dati o altri elementi indipendenti sistematicamente o metodicamente disposti ed individualmente accessibili mediante mezzi elettronici o in altro modo (la tutela delle banche di dati non si estende al loro contenuto e lascia impregiudicati diritti esistenti su tale contenuto);
le opere del disegno industriale che presentino di per sé carattere creativo e valore artistico;
le opere collettive, costituite dalla riunione di opere o di parti di opere, che hanno carattere di creazione autonoma, come risultato della scelta e del coordinamento ad un determinato fine letterario, scientifico didattico, religioso, politico od artistico, quali le enciclopedie, i dizionari, le antologie, le riviste e i giornali sono protette come opere originali, indipendentemente e senza pregiudizio dei diritti di autore sulle opere o sulle parti di opere di cui sono composte;
senza pregiudizio dei diritti esistenti sull'opera originaria, le elaborazioni di carattere creativo dell'opera stessa, quali le traduzioni in altra lingua, le trasformazioni da una in altra forma letteraria od artistica , le modificazioni ed aggiunte che costituiscono un rifacimento sostanziale dell'opera originaria, gli adattamenti, le riduzioni, i compendi, le variazioni non costituenti opera originale.

Quali opere non sono protette dal diritto d'autore?
Ai sensi dell'art. 5 della legge 22 aprile 1941, n. 633, non sono protetti dal diritto d'autore i testi degli atti ufficiali dello Stato e delle amministrazioni pubbliche, italiane o straniere.

Come si applica il diritto d'autore ad un'opera?
Non occorre seguire alcuna formalità amministrativa per ottenere il riconoscimento del diritto d'autore su un'opera. Il diritto d'autore viene applicato automaticamente all'opera stessa all'atto della sua creazione da parte dell'autore, quale particolare espressione del suo lavoro intellettuale.

Come posso dimostrare di essere l'autore di un'opera originale?
In Italia, per attestare di essere l'autore originale di un'opera, occorre poterne dimostrare la data di creazione: in sede processuale, viene riconosciuto autore dell'opera chi può dimostrare che la data di creazione della propria opera è antecedente a quella di un altro autore.
Per ottenere un documento che attesti che ad una certa data hai creato una certa opera, puoi:
  • utilizzare "Copyzero" o il servizio gratuito "Copyzero on-line" (http://www.copyzero.org);
  • pubblicarla su un giornale o in un luogo pubblico;
  • depositarla presso un notaio;
  • inviare a te stesso un plico sigillato (contenente l'opera) per mezzo di una raccomandata con ricevuta di ritorno (RR): il timbro postale garantisce la data di creazione dell'opera soltanto se apposto direttamente all'opera (una soluzione è quella di far coincidere contenuto e contenente, piegando il foglio in quattro parti e sigillandone i margini: il timbro verrà apposto direttamente sul foglio; questo metodo sembra, dunque, essere di qualche utilità solo per alcune tipologie di opere);
  • inviare una raccomandata al Presidente della Repubblica, il quale è obbligato a protocollare tutto ciò che gli viene mandato;
  • registrare l'opera presso la Siae:
    pro: la Siae gestisce per conto dell'autore la concessione di licenze per l'utilizzazione del repertorio di opere ad essa affidato, la riscossione dei proventi derivanti da tali utilizzazioni e la divisione degli stessi tra gli aventi diritto, dedotte le provvigioni (art. 180 della legge sul diritto di autore);
    contro: il costo per il deposito dell'opera in Siae (110 euro, da corrispondere ogni 5 anni per il rinnovo) è proibitivo per molte tasche;
  • registrare l'opera presso la Società Raccolta e Salvaguardia Arte: in sostanza, ti permettono di depositare qualsiasi opera dell'ingegno e certificano la data di deposito:
    pro: l'opera può essere spedita anche tramite e-mail o via web;
    contro: costa 50 euro all'anno (canone spazio web) + 7 euro a deposito (tuttavia, esistono accordi con vari portali (come http://www.dirittodautore.it) che permettono di non pagare il canone annuale di 50 euro, ma soltanto il costo del deposito;
  • registrare l'opera presso la Writers Guild of America (https://www.writersguild.org/webrss/dataentry.asp):
    pro: l'opera può essere spedita via web;
    contro: il documento deve essere in formato ASCII text, PDF (Adobe Acrobat), Microsoft Word, Final Draft, non superiore ai 10 Mb e non zippato (il servizio costa 20 dollari, da corrispondere ogni 5 anni per il rinnovo).


Cos'è il diritto morale dell'autore sull'opera?
Il diritto morale si scompone in specifiche e determinate facoltà:
- il diritto di rivendicare la paternità dell'opera e, nel caso di opera anonima, di rivelarla;
- il diritto di opporsi a deformazioni o modificazioni dell'opera e a ogni altro atto a danno dell'opera stessa, che possano essere di pregiudizio all'onore o alla reputazione dell'autore;
- secondo alcuni autori, il diritto di inedito e di determinare il momento e i limiti di pubblicazione;
- il diritto di ritiro dell'opera dal commercio per gravi ragioni morali.

I diritti morali sono inalienabili, imprescrittibili e irrinunciabili.
Alla morte dell'autore il diritto alla paternità e il diritto all'integrità possono essere fatti valere, senza limite di tempo, dal coniuge e dai figli e, in loro mancanza, dai genitori e dagli altri ascendenti e dai discendenti diretti; mancando gli ascendenti e i discendenti, dai fratelli e dalle sorelle e dai loro discendenti. Ognuno di essi può agire senza il consenso degli altri.

Chi è il titolare dei diritti d'autore?
Nel caso di un'opera individuale, il titolare del diritto d'autore (comprensivo dei diritti patrimoniali e dei diritti morali) è, in via originaria, l'autore in quanto creatore dell'opera. Nel caso di opere in collaborazione, i titolari del diritto d'autore sono, in via originaria, i coautori. In seguito, i diritti patrimoniali possono essere acquistati, alienati o trasmessi in tutte le forme e modi consentiti dalla legge. Il diritto morale non può essere ceduto e rimarrà per sempre dell'autore o dei coautori.

Quanto durano i diritti di utilizzazione economica?

  • Regola generale: 70 anni dalla morte dell'autore.
  • Opere in comunione: 70 anni dalla morte dell'ultimo coautore sopravvissuto.
  • Opere drammatico musicali, coreografiche e pantonimiche: 70 anni dalla morte dell'ultimo coautore sopravvissuto.
  • Opere collettive: 70 anni dalla prima pubblicazione dell'opera come un tutto.
  • Opere anonime o pseudonime: 70 anni dalla prima pubblicazione dell'opera.
  • Amministrazioni dello Stato: 20 anni dalla prima pubblicazione.
  • Opere pubblicate per la prima volta dopo la morte dell'autore: 70 anni dalla morte dell'autore.
  • Opere cinematografiche: 70 anni dalla morte dell'ultimo coautore.
  • Opere fotografiche: 70 anni dalla morte dell'autore.
Scaduti i diritti di utilizzazione economica, l'opera cade in pubblico dominio.

Quanto durano i diritti connessi?
  • Produttori del disco fonografico: 50 anni dalla fissazione del supporto oppure dalla prima pubblicazione o comunicazione al pubblico dell'opera entro il termine di 50 anni.
  • Produttori di opere cinematografiche: 50 anni dalla fissazione del supporto oppure dalla prima pubblicazione o comunicazione al pubblico dell'opera entro il termine di 50 anni.
  • Esercenti la radiodiffusione: 50 anni dalla prima diffusione di una emissione.
  • Artisti interpreti ed esecutori: 50 anni dalla esecuzione, recitazione o rappresentazione dell'opera. Se la fissazione dell'esecuzione è pubblicata o comunicata al pubblico entro tale termine, i diritti durano 50 anni prima dalla pubblicazione o, se anteriore, dalla prima comunicazione al pubblico.
  • Opere pubblicate per la prima volta dopo la scadenza dei termini di protezione al pubblico: 25 anni dalla prima pubblicazione o comunicazione.
  • Edizioni critiche e scientifiche di opere di pubblico dominio: 20 anni dalla prima pubblicazione.


Le licenze Creative Commons hanno ad oggetto anche i diritti connessi?
Attualmente le licenze Creative Commons non menzionano i diritti connessi nell'elenco dei diritti licenziati. Questo significa che, prima di rilasciare l'opera con licenza Creative Commons occorre avere il consenso del/i titolare/i dei diritti connessi (se presenti sull'opera).

Le licenze Creative Commons proteggono la mia opera?
No, né le licenze Creative Commons né qualsiasi altro tipo di licenza serve a proteggere un'opera. E' il diritto che protegge: le licenze Creative Commons servono invece a eliminare alcune protezioni.

Posso rilasciare sotto licenza Creative Commons un'opera di pubblico dominio?
No: se un'opera è di pubblico dominio, i relativi diritti patrimoniali sono estinti e dunque non è possibile licenziarli.

In cosa il diritto d'autore italiano è diverso dal copyright statunitense?
A rigor di termini il "copyright" in Italia non esiste. In Italia esiste il diritto d'autore, il quale comprende sia i diritti di utilizzazione economica dell'opera (diritti patrimoniali dell'autore) sia i diritti morali (diritti personali dell'autore). I diritti morali non sono stati ratificati dagli Stati Uniti.

Cos'è esattamente una licenza? In quanto autore, adottando una licenza rinuncio ai miei diritti?
La legge garantisce al detentore del diritto d'autore o del copyright tutti i diritti sull'opera. I fruitori dell'opera detengono solo i diritti concessi dai principi di uso equo o fair use. Le licenze come le Ccpl o la Gnu-Gpl sono contratti mediante i quali il licenziante rinuncia all'esercizio esclusivo di determinati diritti patrimoniali e il licenziatario accetta di esercitare tali diritti, obbligandosi a rispettare le condizioni della licenza.
Creative Commons viene incontro agli autori fornendo loro 6 diverse licenze. Adottando una di queste licenze non rinuncerai ai tuoi diritti patrimoniali, ma darai la possibilità anche ad altri di esercitare tali diritti. I diritti morali, invece, resteranno di tuo esercizio esclusivo .

Il software è tutelato dal diritto d'autore o dal brevetto?
Il software rientra nella categoria giuridica dei beni immateriali e in quella filosofica del linguaggio, come le opere letterarie, per le quali mai sarà messa in dubbio la non brevettabilità e la tutela mediante diritto d'autore o copyright. Purtroppo però, su pressione delle lobby dell'informatica, delle telecomunicazioni, dell'industria legata alle teconologie digitali... la situazione rischia di cambiare. Negli USA esistono migliaia di brevetti aventi ad oggetto il software: ciò grazie anche ad una famosa sentenza della Corte Suprema che dichiarò che se il software è una parte integrante di una più generale invenzione, allora potrà ricadere nel brevetto. Questa è la porta di servizio attraverso la quale si ammettono i brevetti software. In Europa siamo di fronte ad una contrapposizione tra Parlamento e Consiglio per l'approvazione di una direttiva sulla brevettabilità del software. Tale proposta di direttiva è stata rigettata dal Parlamento, ma la Presidenza irlandese ha deciso di portare comunque avanti l'istanza. Per maggiori informazioni: www.ffii.org

Quali vantaggi comporta ad un autore la sua iscrizione alla Siae?
La Siae amministra le opere dei suoi aderenti facendo sì che per ogni sfruttamento di un'opera sia corrisposto all'autore e all'editore un adeguato compenso. Se non sei interessato all'aspetto economico o preferisci gestire direttamente i tuoi interessi patrimoniali (tra l'altro, ciò ti dà la possibilità di adottare una licenza open content), l'iscrizione alla Siae non fa al caso tuo.

Se si è iscritti alla Siae, si può utilizzare una licenza Creative Commons?
No, l'autore che decide di aderire alla SIAE, di fatto le delega il compito di seguire il "percorso" delle proprie opere, in Italia e nel mondo, concedendo licenze ed autorizzazioni per l'utilizzazione dei suoi lavori, riscuotendo e distribuendo all'autore i relativi compensi. Pertanto non può esservi compatibilità tra iscrizione alla Siae ed utilizzo di una licenza Creative Commons.

Creative Commons si occupa esclusivamente di licenze?
No, le licenze sono solo uno dei progetti di Creative Commons.

Quali sono gli obiettivi a lungo termine di Creative Commons?
Lo scopo idealistico di Creative Commons è quello di diffondere libertà e collaborazione tra le persone. Uno dei nostri obiettivi primari è incoraggiare gli autori a sperimentare nuovi modi per promuovere e commercializzare le proprie opere.

Esiste un archivio delle risorse distribuite sotto le licenze Creative Commons?
Crediamo nelle potenzialità delle reti decentralizzate e distribuite e siamo contrari alle banche dati controllate da una sola organizzazione. Per questo motivo i nostri sforzi sono incentrati sulla realizzazione di strumenti liberi e aperti basati sul concetto di reti semantiche e sulle raccomandazioni del W3C. In futuro il web semantico sarà sempre più in grado di identificare la licenza sotto cui è stata rilasciata un'opera e di classificarla in modo decentralizzato e distribuito. Collezionare risorse e realizzare database di contenuti non rientra nei nostri attuali obiettivi. Per darti un'idea dell'applicazione dei metadati alle nostre licenze, abbiamo raccolto alcuni esempi nella sezione "Contenuti". Questo elenco non vuole essere né una raccolta completa di tutte le opere rilasciate finora sotto licenze Creative Commons né l'inizio di una base dati, ma semplicemente un campionario di opere pubblicate su media differenti.

Le opere rilasciate sotto licenze Creative Commons diventano di pubblico dominio?
Le licenze Creative Commons non rendono un'opera di pubblico dominio, ma permettono di limitare le restrizioni all'utilizzo dell'opera imposte dal diritto d'autore, incoraggiando sia la diffusione che i riutilizzi creativi dell'opera stessa. Le persone che vogliono utilizzare una tua opera sotto le condizioni che hai esplicitamente permesso sono libere di farlo senza contattarti. Le persone che vorrebbero utilizzare una tua opera per un utilizzo non esplicitamente autorizzato nella licenza che hai applicato sono in ogni caso obbligate ad ottenere personalmente il tuo permesso esplicito.

So che se non c'è scopo di lucro, posso fare a meno di utilizzare il bollino Siae. Se utilizzo la licenza Creative Commons NoCommercial, posso evitare di utilizzare il bollino Siae?
La licenza Creative Commons NoCommercial esclude soltanto lo scopo prevalentemente commerciale. Pertanto, sulla base della licenza Creative Commons NoCommercial non è possibile presumere l'assenza di uno scopo di lucro indiretto (ad esempio: scopo promozionale): occorrerà, quindi, valutare caso per caso la necessità di apporre il contrassegno Siae, a seconda della presenza o dell'assenza dello scopo di lucro indiretto.

Se per la mia opera originale utilizzo la licenza Creative Commons NoCommercial, posso comunque trarre guadagno dalla mia opera?
Certamente. La condizione di "utilizzo prevalentemente non commerciale" non si applica al detentore del diritto d'autore sull'opera originale. Altre persone non possono utilizzare, distribuire o modificare la tua opera per trarne guadagno, a meno che tu non dia loro esplicitamente il tuo permesso. Uno dei nostri obiettivi primari è incoraggiare gli autori a sperimentare nuovi modi per promuovere e commercializzare le proprie opere. Abbiamo progettato la condizione di "utilizzo prevalentemente non commerciale" per aiutare le persone a trarre guadagno dal proprio lavoro, permettendogli sia di massimizzare la distribuzione (e quindi la diffusione ) delle proprie opere, sia di mantenere il controllo sugli aspetti commerciali del loro diritto d'autore. Prendi questo esempio: scatti una fotografia, la proteggi con una licenza Creative Commons che ne limita gli utilizzi commerciali (modulo "NoCommercial") e la pubblichi su un sito Internet. L'editore di una rivista commerciale vede la tua foto e vorrebbe utilizzarla come immagine di copertina per il numero di prossima uscita. La condizione di "utilizzo prevalentemente non commerciale" permette all'editore di copiare la tua fotografia e di mostrarla ai suoi amici e collaboratori, ma dovrebbe comunque chiederti ed ottenere il tuo permesso per pubblicarla sulla rivista commerciale. A questo punto tu potresti contrattare con lui un compenso in denaro in cambio del tuo permesso. Una considerazione specifica sul modulo "NoCommercial": le attuali leggi degli Stati Uniti classificano la condivisione e lo scambio di opere su Internet (file-sharing) come utilizzo commerciale, anche nel caso in cui non vengano effettuate transazioni in denaro. Poiché noi crediamo che il file-sharing (se usato in modo appropriato) sia un potente strumento ai fini della distribuzione, della diffusione della conoscenza e dell'educazione, tutte le licenze Creative Commons consentono esplicitamente il file-sharing: nelle nostre licenze la distribuzione online di opere non è classificata come uso commerciale, ad eccezione dei casi in cui venga effettuata per guadagno di denaro.

Le licenze Creative Commons hanno ripercussioni sui principi di libero utilizzo (fair use)?
No. Tutte le licenze Creative Commons includono la seguente disposizione: "Nothing in this license is intended to reduce, limit, or restrict any rights arising from fair use, first sale or other limitations on the exclusive rights of the copyright owner under copyright law or other applicable laws". I principi di libero utilizzo (fair use) vengono applicati in ogni caso, che un autore lo voglia o meno. Questo è un ottimo principio e vogliamo che continui a sussistere.

E' sufficiente che il licenziatario prenda visione del Commons Deed (sommario della licenza) od occorre sempre e comunque la conoscenza della licenza completa?
In base all'ordinaria diligenza occorre la conoscenza della licenza completa. Pertanto, consigliamo di prendere visione della licenza completa e di mettere a disposizione del pubblico anche la licenza completa.

Se creo un'opera derivata da un'opera originale rilasciata sotto una licenza Creative Commons che ne consente la modifica, la modifica deve essere sostanziale? In tal caso, cosa si intende per modifica sostanziale?
Per creare un'opera derivata (e, di conseguenza, poter aggiungere il proprio nome alla lista degli autori) occorre apportare modifiche sostanziali: tali modifiche si concretizzano, ad esempio, in una traduzione, in un arrangiamento musicale, in un adattamento teatrale, narrativo, cinematografico, in una registrazione di suoni, in una riproduzione d'arte, in un digesto, in una sintesi e in ogni altra forma in cui l'opera può essere riproposta, trasformata o adattata (trattasi, dunque, di modifiche sostanziali; ad esempio, cambiare ad un testo qualche parola non significa creare un'opera derivata).

Nel modificare un'opera rilasciata sotto licenza Creative Commons ho libertà assoluta?
No, perché il diritto morale all'integrità dell'opera (diritto dell'autore originale) non ti consente di apportare all'opera deformazioni o modificazioni, od ogni altro atto a danno dell'opera stessa, che possano essere di pregiudizio all'onore o alla reputazione dell'autore (la valutazione della lesione dell'onore o della reputazione avviene sulla base di elementi psicologici soggettivi).

La versione statunitense delle licenze Creative Commons ha valore legale al di fuori degli Stati Uniti?
Lo staff e i legali di creativecommons.org hanno lavorato duramente per rendere le licenze valide nel più alto numero possibile di giurisdizioni. Nonostante ciò, non possono garantirne la completa validità in tutte le giurisdizioni del mondo. Per questo motivo è stato attivato il progetto International Commons, finalizzato alla traduzione delle licenze Creative Commons e al loro adattamento ai vari contesti nazionali. Per maggiori informazioni, visita il sito creativecommons.org. È importante sottolineare che ogni versione delle licenze Creative Commons contiene delle clausole di severability: questo significa che se si dovesse scoprire che un dato provvedimento o una data clausola non sono validi in una data località, soltanto quel provvedimento o quella clausola non avrà validità, mentre il valore del resto della licenza rimane intatto.

La versione italiana delle licenze Creative Commons ha valore legale al di fuori dell'Italia?
No. In base alla clausola iCommons la versione italiana trova applicazione soltanto nel caso in cui l'Opera sia utilizzata in Italia. Ove questo sia il caso, si applica anche il diritto d'autore italiano. Negli altri casi, le parti si obbligano a rispettare i termini della licenza Creative Commons generica.

Posso applicare le licenze Creative Commons al software?
In teoria le licenze Creative Commons sono applicabili al software, ma non sono state appositamente progettate per esso. Ad esempio, le nostre licenze non fanno menzione al codice sorgente. Per questo ti consigliamo caldamente ad usare una delle ottime licenze specifiche per il software attualmente disponibili. I siti della Free Software Foundation (FSF), dell'Associazione Software Libero (AsSoLi) e dell'Open Source Initiative (OSI) sono molto utili per approfondire l'argomento. Per i testi di supporto al software vi raccomandiamo la Gnu Free Documentation License (Gnu-Fdl). Alcuni problemi legati a questa licenza e le loro soluzioni sono riportati nel testo di Nathanael Nerode: "Why You Shouldn't Use the Gnu-Fdl".

Alcuni moduli delle licenze Creative Commons sono incompatibili tra loro se combinati insieme?
Una sola combinazione dei moduli delle licenze Creative Commons non ha senso: quella che impedisce le opere derivate (NoDerivative) e prevede il permesso d'autore (ShareAlike). Questa combinazione non funziona perché il modulo ShareAlike può essere applicato esclusivamente ad opere derivate. Dalla sezione "scegli una licenza" non è possibile selezionare entrambi i moduli e non esiste una licenza che li combini. Ogni licenza Creative Commons obbliga a riportare i termini della licenza dell'opera originale ad ogni sua copia identica che viene distribuita. Ad esempio, se copi un file musicale rilasciato sotto una licenza che obbliga a richiedere e ottenere il permesso dell'autore per gli usi a fini prevalentemente commerciali (NoCommercial), sei obbligato a rispettare la licenza e a informare chiunque fruisca l'opera che essa è stata rilasciata sotto una licenza non commerciale. Il modulo ShareAlike estende semplicemente questi obblighi a tutte le opere derivate. Ad esempio, se usi lo stesso brano musicale in un documentario, il modulo ShareAlike ti obbliga a rilasciare anche il tuo film sotto una licenza che limita gli usi a fini commerciali.

Cosa accade se il detentore del diritto d'autore su un'opera dichiara che la sua opera è tutelata da due differenti licenze Creative Commons?
Generalmente un licenziatario che offre la propria opera sotto due differenti licenze offre al pubblico di scegliere una delle due licenze. Ad esempio, se una fotografia è stata rilasciata sotto una licenza che obbliga a richiedere e ottenere il permesso dell'autore per gli usi a fini prevalentemente commerciali e sotto una licenza che non consente opere derivate, non significa che le due licenze debbano essere applicate contemporaneamente. Se il possessore dei diritti d'autore sull'opera vuole che le due licenze vengano applicate contemporaneamente, dovrebbe scegliere una sola licenza contenente entrambi i moduli.

Creative Commons può aiutarmi a personalizzare o rafforzare la licenza su una mia opera?
No, noi offriamo solamente la licenza, una sua versione più comprensibile alle persone non esperte di diritto e un codice che permette ai computers di classificare, in base alla licenza, le opere in formato digitale. Non siamo uno studio legale. Offriamo esclusivamente della documentazione e degli strumenti gratuiti che permettono agli autori di valutare, scegliere e applicare autonomamente una licenza ad una propria opera. Non siamo in grado di offrire servizi personalizzati e, in ogni caso, l'offerta di tali servizi non rientra nella nostra missione.

Creative Commons è contraria al diritto d'autore?
Assolutamente no. Le licenze Creative Commons, da un lato, disciplinano i tuoi diritti d'autore sull'opera e, dall'altro, ti permettono di rinunciare all'esercizio esclusivo di alcuni tuoi diritti d'autore. In questo modo, puoi limitare, sotto determinate condizioni da te scelte, le restrizioni alle libertà di utilizzo di un'opera da parte dei suoi fruitori. Le licenze Creative Commons sono fondate sul diritto d'autore e, come la GNU General Public License, possono esistere e rafforzarsi grazie ad esso. Negli Stati Uniti il copyright è stato inizialmente creato "per promuovere il progresso della scienza e delle arti utili". Noi vogliamo promuovere la scienza e le arti utili e crediamo che aiutare gli autori a esercitare i propri diritti in modo più consapevole possa aiutare questa giusta causa.

Qual'è la differenza tra il furto di una proprietà materiale e l'infrazione dei diritti d'autore?
Un esempio di furto di una proprietà materiale è afferrare uno dei quadri esposti in una galleria d'arte e andarsene tenendolo sotto braccio. Un esempio di infrazione dei diritti d'autore è fotografare un dipinto esposto in una galleria d'arte, stampare la fotografia in formato poster e appenderla al muro della propria stanza. Se rubo un quadro di De Chirico, tu non puoi più vederlo esposto. Rubare materialmente un quadro comporta la sparizione dell'opera dalla galleria d'arte; fotografare un quadro no. Se scatto una foto a un quadro di De Chirico, l'opera originale resta appesa al muro e io possiedo una sua riproduzione. Il possesso della riproduzione di un'opera non influisce sulla fruizione dell'opera originale materiale da parte di altre persone.
Pertanto, per quanto la riproduzione non autorizzata di un'opera protetta da diritto d'autore e il furto di un bene materiale siano entrambi due illeciti, non è possibile equiparare le caratteristiche dei beni materiali a quelle dei beni immateriali. Le idee, l'informazione e le opere intellettuali hanno regole diverse: le analogie con gli oggetti materiali sono forzate e non reggono. Ad esempio, la condivisione delle ricette è antica quanto l'arte culinaria ed è ancora oggi pratica comune. Se voi cucinate o modificate una ricetta inventata da me, questo riguarda voi direttamente e me solo indirettamente. Se voi e un vostro amico vi tramandate oralmente, copiate o condividete la mia ricetta, questo riguarda voi e il vostro amico molto più di quanto riguardi me. Thomas Jefferson disse: "Colui che riceve una idea da me, riceve egli stesso istruzione senza diminuire la mia; come colui che accende la propria candela dalla mia, riceve luce senza oscurarmi". Nel loro libro del 1999 "Information rules", Carl Shapiro e Hal Varian illustrano ottimamente come l'informazione presenti una struttura di costi differente rispetto ai beni materiali: produrre informazione costa ma, una volta prodotta, riprodurla e distribuirla ha un costo relativamente basso e talvolta nullo. La maggiore implicazione degna di nota è che, a differenza di quanto avviene per i beni materiali, per i beni immateriali non vi è un limite fisiologico allo sfruttamento e alla diffusione.

Posso realizzare una compilation di brani musicali rilasciati sotto licenze che permettono esplicitamente la distribuzione (come le licenze Creative Commons) e distribuirla gratuitamente? In tal caso devo apporre il bollino Siae sul cd?
Puoi realizzare la compilation e rilasciarla sotto licenza Creative Commons, ma fai attenzione ai diritti connessi. Se non c'è scopo di lucro, non occorre applicare il contrassegno Siae.

Per vendere in rete musica rilasciata sotto licenza Creative Commons, mi occorre una licenza della Siae?
Non ti occorre una licenza della Siae, perché la musica rilasciata sotto licenza Creative Commons non può essere attribuita ad un autore iscritto alla Siae, ma fai attenzione ai diritti connessi.

Un'opera già depositata presso la Siae può essere rilasciata sotto una licenza Creative Commons?
Sì, purché l'autore non sia iscritto alla Siae.

Quali licenze Creative Commons sono licenze libere?
Non è possibile classificare le licenze Creative Commons sulla base di criteri utilizzabili esclusivamente per la classificazione del software e delle licenze per il software. Dunque, non è possibile dire alcune licenze Creative Commons sono "not free". La Free Software Foundation, infatti, non si pronuncia circa la non libertà delle licenze Creative Commons, ma si limita a consigliarne l'utilizzo per opere diverse dal software. Dal canto suo, Creative Commons consiglia l'utilizzo della GNU GPL per il software. Del resto, anche il Verbatim Copying (copia letterale) è teoricamente "not free", ma lungi da FSF asserirlo.

Quali licenze Creative Commons sono Copyleft?
Il "permesso d'autore" (copyleft) è un metodo generico per rendere un programma libero ed imporre che tutte le modifiche e versioni estese del programma siano anch'esse software libero. In sintesi, il copyleft è persistenza delle condizioni di libertà. Ad esempio, la GNU GPL, è una licenza libera copyleft, la BSD License, invece, è una licenza libera non copyleft. Pertanto, non tutte le licenze libere sono copyleft così come non tutte le licenze open content sono persistenti. Nel caso delle CCPL, infatti, soltanto la Attribution-ShareAlike è persistente (e, in senso lato, copyleft).