Feb 202019
 

Nella nottata di ieri 19 febbraio 2019, alle 04.00, la scena si ripete. A distanza di pochi giorni da quanto accaduto a Torino all’Asilo occupato e nelle case di Corso Giulio.
Entrano, violano le intimità e le relazioni, mettono a soqquadro le case e i luoghi di incontro, di socialità, di scambio di idee e di costruzione di una realtà diversa, che non sia lo schifo che rappresenta questo oggi fatto di morti in mare, nelle strade, nei campi di lavoro, nei tanti slum disseminati ovunque su questo pianeta, di violenza statale ed economica, di sdoganamento dei peggiori istinti razzisti e di bieco egoismo. Battendosi il petto, si visitano lager del passato e si condannano rafforzamenti di muri oltreoceano, rimuovendo così dalle proprie coscienze i lager di oggi voluti e realizzati a difesa dei confini nazionali e trasformando i mari in muri. L’ipocrisia e l’autoassoluzione regnano sovrani.

Sembra essere tornati alle operazioni sbirresche degli anni ‘90. I ROS congiuntamente alla DIGOS arrestano 7 nostri compagni. Per 6 di loro si aprono le porte del carcere, con l’accusa di 270 bis (associazione sovversiva con finalità di terrorismo) e 280 bis (attentati con finalità terroristiche e di eversione).
Vari i reati contestati. A sentire la sussiegosa conferenza stampa delle forze repressive, tante le azioni imputate contro obiettivi che non sono esattamente solo simboli quanto, piuttosto, diretti corresponsabili delle attuali politiche di sterminio e di guerra senza confini, quella sì, ai poveri (e non alla povertà).
Ma si sa la violenza, quella indiscriminata, è a esclusivo appannaggio dello Stato.
Ritorna il reiterato doppio livello occulto e palese, salvo poi citare pubblicazioni periodiche che sviscerano riflessioni e analisi chiare e inequivocabili. Dalle bocche degli strenui difensori della violenza di Stato spuntano parole come “Struttura aziendale” definendo così le presunte modalità organizzative dei compagni e compagne arrestate.
Quanta pochezza nelle vostre menti! Padroneggiate un vocabolario scarno e limitato, dato dalla tediosità dei vostri orizzonti.

E anche oggi sentiamo parlare di attacco alla democrazia: azioni messe in campo al fine di rovinare la festa alla Lega e alla sua libera espressione, in un’ottica sovversiva e rivoluzionaria. Ebbene, signori, la democrazia altro non è che la distribuzione del potere nelle mani dei “padroni” con il sostegno delle maggioranze, più o meno consapevoli della loro condizione, a oggi di emarginazione e domani di totale esclusione e annientamento.
Sì è vero, lo dichiariamo: questa democrazia ci fa schifo e orrore e ci ripugna la sua intrinseca ipocrisia! Sì è vero, questa realtà la combattiamo e il nostro sogno da realizzare è sovvertirla!

A fianco dei compagni e delle compagne arrestate.
Libertà per Agnese, Giulio, Nico, Poza, Rupert, Sasha e Stecco!
Libertà per tutti i compagni e le compagne torinesi in carcere e alle firme.
Solidarietà agli indagati e indagate!

Rete Evasioni