Ago 202017
 

 

Fonte: pagina facebook “ Comitato lavoratori e lavoratrici delle campagne”

Ieri, 18 agosto, dentro la tendopoli abbiamo aspettato l’arrivo di
polizia e istituzioni in modo pacifico e molto determinato. La sera prima, in un’assemblea insieme anche ai solidali di diverse parti
d’Italia, avevamo scelto i nostri portavoce per esporre ancora una volta le nostre richieste. Prima di tutto l’accesso ai documenti per tutti e tutte (permesso di soggiorno, residenza e passaporto), poiché senza non è possibile fare niente! Solo i documenti ci rendono felici!
Le altre nostre richieste riguardavano il cambio delle regole nella
gestione della nuova tendopoli: la possibilità di cucinare, no orari
per entrare e uscire, no a telecamere e recinzioni!
Vogliamo avere il controllo della nostra vita!
Sono anni che viviamo in questo paese! Siamo qui per lavorare, ma non ci sono i contratti e le giuste paghe!
Le istituzioni davanti a queste chiare e dirette richieste hanno detto no ancora una volta. Hanno detto che loro non possono fare nulla e non possono cambiare le regole! Ma sappiamo che questo non è vero!
Ieri, tante associazioni, la CGIL, l’USB e la Caritas hanno iniziato a
fare pressione: “andate nella nuova tendopoli e cambiamo le cose una volta dentro”, “non vi preoccupate che dopo cambiamo le cose!” Mentre le istituzioni hanno proposto delle piccole modifiche per convincerci, come la possibilità di cucinare da soli in una cucina collettiva (per 550 persone!).
Dopo aver esposto le nostre intenzioni abbiamo detto alle istituzioni che sarebbero dovute tornare con altre proposte. Quindi a quel punto l’incontro ufficiale è finito e grazie alla nostra determinazione abbiamo ottenuto un buon risultato!
A questo punto istituzioni e associazioni hanno intercettato piccoli
gruppi di persone facendo ancora false promesse. Addirittura alcune associazioni hanno offerto dei soldi (10/20 euro) alle persone per convincerli ad andare nella nuova tendopoli. Nello stesso momento è stata tolta l’acqua nella tendopoli dove viviamo.
Sappiamo bene che da subito la nuova tendopoli avrà molti problemi, sia perché non funziona sia perché già da adesso tanta gente sta ritornando dalla provincia di Foggia e dalla provincia di Cuneo.
La nostra lotta non si ferma qui. Andiamo avanti giorno per giorno e il 30 agosto saremo a Roma per un incontro con il Ministero dell’Interno.

Gli e le abitanti della tendopoli.

Questo su riportato è il comunicato di chi ancora abita dentro la tendopoli di San Ferdinando a due giorni dallo sgombero…volontario.
Terremoto a L’Aquila 2009: ricordiamo ancora come fosse oggi quanto da più parti si era detto, con visione lungimirante e di certo non per veggenza chiromantica, e cioè che quelle tendopoli militarizzate erano né più né meno che un esperimento su campo.
Allora a denunciare le condizioni di ricatto, di ferreo controllo militare, di privazione della libertà (persino ad unirsi in assemblee entro le quali confrontarsi!), di inadeguatezza di risposte ai bisogni materiali e tanto altro erano le persone costrette, dopo il terremoto, a vivere nei campi allestiti dalla protezione civile coadiuvata dalle forze militari.
Il 18 agosto 2017 gli e le abitanti della tendopoli di San Ferdinando dovevano essere “convinti/e” a spostarsi in uno di questi campi militarizzati. Sono le conseguenze delle politiche di facciata, quelle così dette antidegrado. Nessun cambiamento sostanziale delle condizioni di vita per i lavoratori e le lavoratrici delle campagne che assicurano sulle nostre imbandite tavole i tanto decantati prodotti made in Italy, sporchi del lavoro taglieggiato di chi raggiunge (per rimanervi o come luogo di passaggio) l’Italia. Eppure le loro richieste sono esplicite e non dissimili da quelle di chi qui ci è nato, cresce e lavora senza essere stato costretto a sfuggire da condizioni di vita drammatiche. Anche queste non certo dovute a fatalismi bensì a politiche economiche internazionali assassine.
Il 18 agosto, apprendiamo dal comunicato di chi queste politiche le ha vissute e le vive sulla propria pelle, che anche molte associazioni “sinistre” hanno sostenuto le decisioni del ministero degli interni in un afflato di fiducia, proponendo il solito leitmotiv “per ora la tendopoli ministeriale è la situazione migliore, le cose si cambiano accettando compromessi con le istituzioni e lavorando dall’interno di esse”. Certo, ci vuole pazienza….
Soprattutto ci vuole una bella dose di arroganza e di razzismo (quello buono, ovvio!) per autoincensarsi sino a reputarsi autorevoli portatori di istanze sorte dai bisogni altrui. Ci vuole tutta la carogna della presunzione eurocentrica per farsi da mediatori tra lo Stato e chi da esso non ha ricevuto che insulti, sfruttamento e morte.
Sembra che le sirene del potere abbiano ottenuto alcuni risultati: parte della gente ha deciso di spostarsi. Ma altri e altre resistono e proseguono nella loro lotta con determinazione anche perché di pazienza ne hanno avuta tanta!
Ma ci sono i soliti pennivendoli il cui unico scopo sembra essere quello di sostenere le demofasciste politiche di Stato mal celate da improvvisi rigurgiti umanitari e i palesi, quanto concreti e ingenti, finanziamenti europei. La loro infame penna questa volta colpisce chi da tempo ha come unica responsabilità quella di non sostituirsi ai lavoratori e lavoratrici delle campagne, di non coprire le loro voci, di non pensare per loro quanto piuttosto di sostenere le loro decisioni. Ed è questo il contributo che “Campagne in lotta” e altri e altre solidali hanno portato avanti anche nella giornata del 18 agosto.
Ieri pomeriggio, dopo la pubblicazione dei calunniosi articoli è puntualmente arrivata la repressione
annunciata in quelle stesse righe.
E’ stato da poche ore comunicato a due compagne che verrà loro notificato
un foglio di via dalla Questura di Reggio Calabria.
A chi lavora testa a testa e braccio a braccio con la repressione il nostro più sentito disprezzo.
A chi lotta senza delega la nostra più profonda solidarietà!

Rete Evasioni

Qui di seguito il link del comunicato di “Campagne in lotta” in risposta all’articolo in questione.
http://campagneinlotta.org/la-lotta-autorganizzata-non-teme-calunnie-contro-la-macchina-del-fango-e-i-tentativi-di-delegittimazione/