Nov 202016
 

Sabato 5 Novembre, Forza Nuova aveva annunciato di voler sfilare per le strade di Magliana, inserendosi in una serie di iniziative di gruppi dell’estrema destra romana (Casa Pound in prima fila) che da un po’ di tempo stanno cercando di mettere le mani sul quartiere. L’atteggiamento dei fascisti nei quartieri popolari romani è un copione che si ripete sempre uguale: utilizzare populismo e razzismo per guadagnare spazi di agibilità politica, alimentare la guerra tra poveri per trovare un facile consenso, aprire nuovi spazi e sedi per scopi elettorali e affaristici. Per questo il 5 Novembre era stata convocata una manifestazione di protesta, con lo scopo di impedire ai fascisti di sfilare tranquillamente. Il teatrino che si è prodotto quel giorno è, anche questo, ormai noto. La questura nega le due manifestazioni, permettendo di fatto ai fascisti di sfilare indisturbati, mentre la manifestazione antifascista viene bloccata. Ne consegue uno scontro di qualche minuto, con diverse cariche della polizia. Successivamente, mentre la polizia fermava compagni e compagne, con rastrellamenti anche nei bar e nei negozi, un gruppo di fascisti, insieme ad alcune persone del quartiere vicine a CasaPound, e sotto lo sguardo soddisfatto delle guardie, ha danneggiato il Centro Sociale Macchia Rossa. In seguito la polizia ha preso possesso del Centro Sociale Macchia Rossa, mettendo i sigilli del sequestro preventivo e murandone l’ingresso qualche giorno dopo.

Il bilancio della giornata è abbastanza pesante. Tra le oltre 50 persone fermate nei rastrellamenti successivi ai tafferugli, 10 sono state trattenute in carcere. Il mercoledì successivo, 7 sono state liberate per insufficienza di prove, mentre due di loro si trovano ancora in carcere e uno agli arresti domiciliari, con tutte le restrizioni. Il reato più pesante contestato per la giornata è, insieme ad adunata sediziosa e la solita resistenza pluriaggravata, quello di devastazione. Reato che prevede diversi anni di reclusione e che da tempo è diventato strumento efficace nelle mani dello stato, che lo utilizza ormai sempre quando nelle piazze e nelle strade succede qualcosa che va oltre la protesta simbolica.
Non è nostra abitudine fare analisi e bilanci politici col senno di poi, convinti/e che valutazioni ed errori si discutano tra compagni e compagne. Ci teniamo solo a ribadire l’importanza dell’antifascismo nelle nostre pratiche quotidiane, nelle diverse forme che si ritengono opportune, e la solidarietà con chi si trova o si troverà colpito/a dalla repressione.
Scriviamo ai compagni dentro, sosteniamoli con le iniziative, facciamo sentire loro la nostra solidarietà!

Complici e solidali
Rete Evasioni

Per chi volesse scrivere a Felice e Eddy:

Felice Adriani, C.C. Regina Coeli, via Lungara 29 – 00165 Roma.
Eddy, per scrivere al compagno scrivete a: evasioni[at]canaglie.org e vi daremo il nome completo


Mercoledì 23 Novembre presidio a piazzale Clodio durante le udienze per Eddy, Alberto e Felice al tribunale del riesame