Lug 142014
 

fonte: Informa-azione

“Mi trovo in isolamento per abusi e per le solite infamie. Qui tutti aderiscono allo sciopero. Non hanno capito che non riusciranno mai a piegare la mia resistenza.
Non ricevo più posta, ditelo nel web.
Un abbraccio forte e ribelle, Maurizzo VVB.”

Segue una lettera aperta che Maurizio ha inviato al Magistrato di Sorveglianza:

Carissimi/e compagni/e vi mando questa lettera che è stata spedita presso il tribunale di sorveglianza di Perugia contro le infamie che continuano a farmi trattenendomi la posta sia in entrata che in uscita, questo è quanto ho scritto ai giudici così voi potete pubblicarla.
Con la seguente chiedo:
al tribunale di sorveglianza se continuate a divertirvi a concedete il trattenimento della mia corrispondenza sia in uscita che in entrata scrivendo che il motivi sono per ordine e sicurezza dell’Istituto.
Tutto questo è una vergogna perché siete convinti che vi è concesso tutto dato che voi dovreste essere quelli che dovrebbero far rispettare la legge invece siete i primi a violarla permettendo abusi.
Invece di lavorare in tribunale iniziate a girare dentro i “lager” per vedere come vivono i detenuti per rendervi conto che persone malate non vengono curate, per una visita odontotecnica passano anni, per vedere che i detenuti sono lontani dalle loro famiglie e dai loro figli migliaia di chilometri, per vedere che i detenuti sono sottoposti a pestaggi, che muoiono di incuria, che chi lavora viene retribuito con 30/70 euro mensili oltre che a sottostare al ricatto (questi o niente) siete bravi a paventare il reinserimento dei detenuti quando non applicate neanche le leggi vigenti che permetterebbero a molti detenuti di uscire, invece qui in Umbria usate il ricatto del 58ter. Per concedere i benefici di legge, invece chi stupra una donna o un bambino per voi è reinserito.
Mi chiedo come fate a non provare vergogna quando mi bloccate le lettere che io ho scritto per denunciare sui social network i pestaggi e torture de carcere di Ferrara, oppure quando parlo del sistema criminale che le istituzioni occultano ma è superfluo andare avanti, perché sarebbe una perdita di tempo dialogare con voi.
Chi mi blocca la posta toccandomi gli affetti è solo un vile senza coscienza.
Il DAP mi ha inserito fra i 25 detenuti più pericolosi perché combatto contro gli abusi che voi magistrati permettete, contravvenendo così all’illegalità che vige e regna in questi luoghi, io invece come Uomo, prima che come detenuto, non mi piegherò mai agli abusi e lotterò sempre. Avete permesso di applicarmi la censura con il magistrato di sorveglianza (Manganaro) con false accuse che avrei ordito un attentato contro il comandante di Terni, solo per controllarmi la posta per paura che scrivo sui social network di quello che accade nei vostri luoghi di rieducazione.
Non mi permettete di presenziare alle udienze dei reclami perché potrei ribattere su ogni lettera che mi sequestrate, e non mi fate sapere perché mi bloccate le lettere che dovrei ricevere, però vi voglio dire che le vostre infamie le farò pubblicare così ai mass media sapranno che il vostro codice deontologico è immacolato come le vostre coscienze.
Se voi vi divertite a bloccarmi la posta, mi divertirò anch’io.
Grazie di tutto.
Maurizio Alfieri

Per scrivergli:

Maurizio Alfieri
Via Maiano, 10
06049 Spoleto (PG)