Apr 042014
 

pizzeria_milanoAggiornamenti 5 aprile. Un corteo parte dal quartiere Giambellino e si ferma sotto l’Ardita Pizzeria del Popolo. I due compagni ancora sul tetto a quel punto decidono di raggiungere i propri compagni e le proprie compagne per proseguire la passeggiata fino a sotto il carcere di San Vittore. Lì sotto viene lanciato il sostegno alla mobilitazione dei detenuti che inizia oggi per concludersi il 20 aprile.
Alla fine dopo alcune inutili provocazioni della digos, che prova a buttarla sul personale, il corteo si scioglie.
Due camionette ancora presidiano la Pizzeria.
Cinque giorni per uno sgombero lampo…

Mercoledì 2 aprile.
Fin dalle prime luci dell’alba iniziano una serie di sgomberi: Torino, Livorno, Bologna, Milano.

Non è un giorno diverso dagli altri.

Abbiamo imparato che la polizia non è solo quella in divisa, le sirene spiegate.

Ci siamo da tempo scollati/e di dosso l’ossessione democratica per la sicurezza e il controllo, lo sguardo panico e sospettoso e viviamo quindi ogni giorno con la chiara consapevolezza di ciò che abbiamo intorno, di chi sia il nemico.

A Torino viene sgomberata un’occupazione abitativa come a Livorno. A Bologna, dopo le assoluzioni al processo contro i compagni e le compagne del Fuoriluogo, viene occupato il Paglietta e prontamente sgomberato dai pupazzi in divisa.
A Milano sono addirittura due gli sgomberi: la base di solidarietà al Giambellino e l’Ardita Pizzeria del popolo.
Qui la polizia trova una resistenza ancora più determinata.
Due compagni salgono sul tetto mentre gli/le altri/e resistono 2 ore dietro a raffinate barricate. Alla fine in 15 vengono portati in questura e 4 di loro passeranno due notti nel carcere di San Vittore con le accuse di invasione d’edificio, resistenza e minacce.

Viene subito organizzato un presidio davanti la questura ed in serata un corteo attraversa le strade al Giambellino, alla Pizzeria passando per il carcere.

Oggi i/le 4 sono liberi/e.

Mentre due compagni sono ancora sul tetto della Pizzeria assediata, ci vengono in mente le parole di uno di loro: “le migliori barricate sono i compagni e le compagne qua sotto, la loro solidarietà”.

Complici e Solidali
…le braci restano accese…