Contro l'art. 41 bis!
A fianco dei prigionieri rivoluzionari!

Nell'ultimo periodo diverse mobilitazioni contro il carcere e la repressione, in particolare quelle contro il 41 bis, hanno posto di nuovo l'accento sul sostegno ai prigionieri comunisti e rivoluzionari.
Dall'inizio di ottobre è stato applicato l'art. 41 bis a due compagni appartenenti alle BR-pcc e ad altri cinque imputati di appartenenza alla stessa organizzazione tra cui Marco Mezzasalma, rinchiuso nel carcere di Parma.
Oggi l'attacco repressivo, con l'inasprimento delle misure e delle condizioni detentive, con le cariche poliziesche brutali, le inchieste giudiziarie, le perquisizioni, le denunce e gli arresti di massa come successo l'11 marzo a Milano, si fa giorno dopo giorno più pressante contro chi si oppone, fuori dal controllo istituzionale, allo sfruttamento, alla guerra imperialista e al fascismo suscitando una risposta di solidarietà e un allargamento della lotta contro il sistema carcerario. In questa situazione, pensiamo sia importante mettere al centro la solidarietà di carattere politico ai prigionieri rivoluzionari e a tutti i compagni imprigionati per valorizzare e rafforzare le mobilitazioni che si stanno sviluppando, collocandole sul piano della prospettiva dell'abbattimento della società divisa in classi. Tanto più ora che si accentua la funzione del carcere come strumento di guerra sul fronte interno, un fronte che è l'altra faccia dell'intervento militare dispiegato all'esterno dal governo italiano a fianco di quello Usa per assoggettare interi popoli e rapinarne le risorse.
I rivoluzionari prigionieri hanno posto e pongono concretamente, con i loro percorsi politici, la questione della rottura rivoluzionaria e della presa del potere politico qui nel centro imperialista in contrapposizione alle ipotesi revisioniste e riformiste; hanno combattuto e combattono contro l'imperialismo e la guerra a fianco della resistenza dei popoli oppressi.
Sostenere i rivoluzionari prigionieri vuol dire dunque sostenere le ragioni politiche del cambiamento rivoluzionario della società in cui viviamo e della distruzione dell'imperialismo, ragioni che oggi sono sempre più attuali a fronte dell'inasprimento della crisi capitalistica, dello sviluppo della tendenza alla guerra e dell'intensificarsi dell'attacco politico ed economico alle condizioni di vita del proletariato.
Quest'attacco si esplica su scala mondiale e, in particolare nei paesi del centro imperialista si articola intorno alla ristrutturazione del Mercato del Lavoro, sul piano sociale, politico e giuridico. Gli stati imperialisti, per far passare i loro piani, usano tutta la strumentazione della controrivoluzione preventiva che hanno fin qui elaborato.
L'attuazione dei disegni della controrivoluzione si esplicita su vari livelli seguendo due direttive fondamentali:
- l'attacco contro le componenti più avanzate della classe che iniziano ad agire concretamente al di fuori delle compatibilità istituzionali
- l'attacco preventivo alla possibilità della saldatura tra questi settori di classe e le avanguardie rivoluzionarie che pongono conseguentemente la questione del potere e della trasformazione dei rapporti sociali dominanti.
Fa parte di questo piano il tentativo dello Stato di distruggere l'identità politica dei prigionieri rivoluzionari, sia con politiche premiali, sia con l'isolamento e l'annientamento psico-fisico.
Pertanto la resistenza dei compagni in carcere, come è dimostrato non solo in Italia, ma anche in Spagna, Francia, Turchia, Palestina ... contribuisce al più generale sviluppo della lotta contro il capitalismo. Questa lotta, nella fase attuale, vive passaggi significativi nei processi rivoluzionari in alcune aree del tricontinente come in Nepal, in Perù e, su un piano diverso, nelle lotte antiimperialiste condotte dal popolo palestinese, iracheno e afghano.
Ma è vitale che si sviluppi qui, nelle metropoli imperialiste, il processo rivoluzionario e l'autonomia di classe contro il sistema di dominio e sfruttamento, perchè è qui che risiede il cuore economico, finanziario e politico dell'imperialismo

Centro Proletario Ilic, compagni di Mi, Pd, Ve, Tv, Ts, FG solidali con i prigionieririvoluzionari

marzo 2006