Copyright © Ippolita Franciosi  
 
< Previous
Migranti Immagini e volti di (nuovi) cittadini.
Next >

Si tratta di famiglie per la maggior parte marocchine e senegalesi, ma anche curde, albanesi, cinesi, ormai inserite nel territorio,che conservano usi, costumi e linguaggi dei loro paesi, ne inventano di nuovi o contribuiscono a definire quelli condivisi dall'intera comunità civile. Come scrive nell'introduzione del catalogo Daniela Pampaloni, i migranti sono stati colti da un obiettivo sensibile, che li ha cercati in fabbrica, a casa, nelle strade, a festeggiare la nascita del primo figlio oa prepararsi per una festa, "cose normali" attraverso immagini che niente hanno in comune con quel senso di pericolo e di invasione che i massmedia cercano di inculcare fino alla strumentalizzazione. "Non ho voluto - spiega Ippolita- riprendere i momenti di sofferenza, convinta che le immagini parlino da sé: emblematica quella foto dove due fratellini curdi mi mostrano la loro stanza completamente vuota, è quel vuoto che parla".