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  1. Lazzaretto 2005
  2. TUTTI AL LAZZARETTO CON SAN PRECARIO:
    CAMPAGNA PER LA COSTRUZIONE DI UNO SPAZIO D'INCONTRO CRITICO E DI COORDINAMENTO DELLE MALATE E DEI MALATI DI PRECARIETÀ
    TORINO, 28_29_30 Aprile 2005
    Via Garibaldi angolo C.so Palestro

     

    1. Chi siamo
    Siamo precari e precarie nel lavoro e nella vita: spontaneamente abbiamo deciso di mettere in moto un primo coordinamento cittadino che tenga insieme storie, esperienze e rivendicazioni diverse per affermare la nostra esistenza. Il lavoro è il collante di tutto il percorso e da questo partono le riflessioni, le attività e le giornate che condivideremo con la città. Siamo soggetti e gruppi eterogenei che vivono nella propria quotidianità la frantumazione personale, lavorativa e sociale. Siamo giovani e meno giovani che appartengono a quella generazione di soggetti "usa e getta" che hanno visto perdere i diritti e le conquiste ottenute dalle battaglie combattute dai nostri nonni e genitori. Siamo operatori sociali, ricercatori, borsisti, telefonisti dei call center, lavoratori interinali, disoccupati, free lance, studenti, impiegati statali, insegnanti, operatori della sanità, tecnici dello spettacolo, attori, musicanti, lavoratori della produzione e quanto altro ancora. La collettività ci tiene insieme e nella costruzione del Lazzaretto Precario hanno partecipato pezzi della nostra città, altri vi si uniranno in corso ed il proposito è che altri ancora vi si aggiungano nell'immediato futuro.

     

    2. Cosa vogliamo
    L'obiettivo principale è quello di aggregare e coinvolgere il più possibile persone che si trovano nella stessa condizione senza saperlo e aiutarle a esprimere il disagio, la rabbia, la sensazione di impotenza che la deregolamentazione del lavoro ha saputo creare per dividere e ostacolare la comunicazione, la riflessione e il conflitto. Questo può significare una possibilità di comunicazione immediata e di rappresentazione condivisa anche per l'opinione pubblica e per la comunità di cui si è parte.

     

    3. In che modo
    Abbiamo scelto la malattia come metafora di una condizione esistenziale e trasversale e soprattutto non riconosciuta da coloro che la incarnano. Abbiamo scelto l'immagine del Lazzaretto per rappresentare il disagio fisico e mentale di isolamento e profonda insicurezza che caratterizza la situazione dei giovani precari. Diamo vita ad una campagna che utilizzi un tipo di comunicazione performativo e immediato, che punti nel modo più diretto ed incisivo possibile a svelare la portata collettiva di un disagio vissuto troppo spesso nell'isolamento delle singole individualità. Siamo in cerca di un modo efficace per affermare tutta la dignità della nostra condizione e del nostro lavoro, una dignità anch'essa frammentata e difficile da riconoscere. In concreto il Lazzaretto Precario si configura come un campo di raccolta dei precari, una tendopoli realizzata in Via Garibaldi all'angolo con Corso Palestro nelle giornate del 28_29_30 Aprile 2005. Si immagina di organizzare lo spazio secondo una struttura definita, che comprenderebbe:
    1. una zona comune, facilmente accessibile e visibile dai passanti, dedicata allo svolgimento del rituale collettivo (da eseguirsi giornalmente) e ai momenti assembleari;
    2. una zona dedicata alla cucina e ai pasti collettivi;
    3. una zona-leisure, dedicata alla cura di sé e per concedersi piccoli lussi quotidiani (massaggi, parrucchiere, musica, relax,…);
    4. un'area dedicata ai laboratori pratici (workshop di samba, di taglio e cucito, di riciclaggio e risparmio, media centre, centro di documentazione, ecc.) e alcuni incontri che saranno:
      -28/4 ore 11.00 Conferenza stampa presso lo spazio allestito in via Garibaldi angolo corso Palestro.
      -28/4 ore 15.30 "Dalla legge Treu alla legge Biagi": l'evoluzione di un'epidemia Tattiche di resistenza alle nuove forme di precarietà. Una malattia che si può sconfiggere?
      -29/4 ore 17.30 "Una città dalle 2006 maschere" workshop su Torino che cambia da Mirafiori all'Atrium olimpico - ne discutiamo con alcuni ricercatori dell'Università di Torino
      -30/4 0re 17.30 "Precariato, mobbing e identità sessuali" a cura del circolo gay, lesbico, bisessuale e transgender "Maurice"
    Al termine delle tre giornate, in occasione del 1 maggio 2005, buona parte di noi confluirà nella MayDay Parade che si terrà a Milano e che si inserisce in un percorso iniziato già dal 2001, individuando proprio nella precarietà della vita e del lavoro dei singoli soggetti un nuovo terreno di conflitto e di partecipazione sociale.