2011.02.20



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Avviare un processo di riqualificazione dei substrati fondamentali per la vita - aria, suolo, acqua - modificando le pratiche periferiche agli spazi del Terzo paesaggio, per non alterare la dinamica di quest'ultimo e rendere possibile una sua influenza.
— Gilles Clément - Manifesto del Terzo paesaggio (Sulle sfide)

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#1

downshifting, decrescita, autosu(ssist|ffic)enza e anarchia

ieri, alla consueta puntata in amichevole compagnia al ticino, durante il soleggiato pranzo sull'erba, tra tronchi tagliati, si è accennato fuggevolmente al downshifting ricercato da alcuni e dalla nostra famiglia da sempre applicato forse più per affinità caratteriale che per consapevole scelta politico/economica. in fondo immagino sia una superficializzazione anglofona della più ambiziosa ricerca della decrescita, con tutto il suo portato di trasformazione dell'immaginario. ben più utile per me è la riflessione relativa al lavoro, al senso dell'agire di ognun di noi, il proprio creare ed interagire con il mondo, con la vita. quale lavoro? quello che gravita intorno autosufficenza, quello che ha senso fare e quello di cui si ha bisogno, non di un lavoro unico, che piace e che porta il denaro necessario a acquistare tutto ciò che serve... fare ciò che serve, non comprarlo grazie ad un lavoro astratto dalla vita e profondamente radicato all'economia... un piccola riflessione politica che in un certo modo si accompagna a questa consapevolezza è quella che riguarda l'anarchia, in senso lato. l'anarchia mi sembra l'efficace risposta alla intercambiabilità, se non altro apparente, di vari aspetti dell'estremismo estremo che nei loro picchi spesso si trovano a fondersi sconvolgentemente; in fondo la questione sembra risolversi nel rifiuto del potere. ecco, pure nelle riflessioni sul lavoro il grimaldello interpretativo è quello dell'autosussistenza