2007.11.30



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#2

Una radio fatta da ragazzi per diffondere cultura agricola

Far conoscere il mondo agricolo e la scuola che prepara i futuri agricoltori e allevatori è lo spirito che ha mosso quindici ragazzi dell'Institut agricole régional a ideare il programma radiofonico: "La rivolta del gregge - L'agricoltura direttamente alla radio", primo esperimento del genere in Valle d'Aosta. La trasmissione, articolata in 15 puntate, va in onda su Radio Valle d'Aosta 101 e viene diffusa in rete sui siti dell'Institut (http://www.iaraosta.it) e sul notiziario telematico http://www.12vda.it . "Attraverso la trasmissione - sottolinea il portavoce della redazione Gianluca Bonin - intendiamo dare una maggiore visibilità alle attività svolte nel nostro Istituto di cui all'esterno non si ha percezione". Gli studenti dello Iar, tra i 16 e i 19 anni, si alterneranno ai microfoni per raccontare se stessi, la scuola, la Fondazione che la gestisce e il mondo dell'agricoltura in generale. Sono in scaletta anche interviste a esperti su temi di attualità collegati al settore agricolo allo scopo di sottolineare il nuovo ruolo che l'agricoltura ha assunto: dalla conservazione del territorio alla protezione delle risorse naturali e alla partecipazione a progetti di valorizzazione di prodotti, luoghi, servizi, beni culturali materiali e immateriali. Per gli insegnanti che sostengono e supervisionano l'iniziativa "la radio rappresenta un mezzo per informare, divertire e fare didattica e costituisce una passerella per un'importante realtà scolastica legata al territorio e alle sue peculiarità". L'Institut Agricole Régional, nato nel 1951, si pone come obiettivo la formazione degli imprenditori agricoli destinati ad affrontare la sfida costituita dall'agricoltura di montagna. Ogni anno la scuola ospita oltre 130 studenti e lienzia una decina di diplomati. (ANSA)

#1

Topinambur

un amico per la salute in genere, per i debilitati, i diabetici e per chi è in sovrappeso

Le prime notizie risalgono alla metà del 1500. Nel 1617 approdò in Inghilterra, preso dal Giardino Farnese di Roma, dove era coltivato da tempo sotto il nome di "girasole articocco", storpiato dagli inglesi in "Jerusalem artichoke", non si capisce il perché di Jerusalem, mentre artichoke può ricordare il vago sapore di carciofo della pianta. Originaria del Sud o del Nord America? La questione è aperta, anche se prevale la tesi che il topinambur sia originario delle praterie occidentali del Nord America e Canada, dove cresceva spontaneo, così come cresce spontaneo e in parte inselvatichito nelle nostre regioni.

Nome scientifico: Helianthus tuberosus

Nomi stranieri e dialettali: pera di terra, tartufo di canna, patata del Canadà, patata selvatica, girasole tuberoso, carciofo del Canadà, tartufola bastarda, fior di sole parente del girasole appartenendo alla stessa famiglia delle Composite, il topinambur è arrivato in Europa con la scoperta dell'America. Agli inizi il topinambur ebbe più fortuna della patata per l'alimentazione umana, mentre questa era usata come foraggio per gli animali, poi le parti si sono invertite, anche se il topinambur compariva nuovamente nei momenti di carestia. Erbacea perenne e rustica, infestante, coltivata anche a scopo ornamentale, ha fusti eretti e fistolosi la cui altezza varia da 60 cm a 3 metri circa. I fiori sono gialle, appariscenti margherite dal diametro di 8-10 cm, che compaiono a settembre.

Parti utilizzate: il tubero, che deve essere sodo, con la buccia liscia e senza ammaccature.

Principi costituenti: 15 % circa di glucidi composti quasi esclusivamente dal polisaccaride inulina che lo rende adatto all'alimentazione dei diabetici, 2% di protidi, vitamine A e B..

Proprietà: energetiche che lo rendono adatto all'alimentazione di convalescenti, anziani e bambini, oltre che di diabetici. Poiché l'organismo umano non utilizza il suo principale carboidrato, il contenuto calorico è pressoché nullo e questo lo rende adatto a tutti i regimi ipocalorici. Il Lactobacillus che contiene lo rende utile alle donne che allattano, inibisce la proliferzione di bacilli dannosi, gli conferisce proprietà antitumorali e anticolesterolo. Sembra stimoli in parte il sistema immunitario, migliorando i sistemi di difesa poiché accelera i movimenti delle cellule verso le zone colpite da infezione.

Raccolta-conservazione: la raccolta dei tuberi si effettua in autunno-inverno, estirpandoli a mano. poiché non si conservano bene, tendono ad infeltrire, si consiglia di lasciarli interrati ed estrarli secondo necessità. Resistono bene anche a temperature di parecchie decine di gradi sotto lo zero, mentre non sopportano di essere conservati in luoghi umidi.

Preparazioni

  • Tuberi freschi: la forma dei tuberi è la più varia, si va dalla piriforme alla bitorzoluta. Dopo la raccolta spazzolarli accuratamente per eliminare ogni traccia di terra, lavarli sotto l'acqua corrente, sbucciarli e consumarli tagliati a fettine sottilissime, condendo con olio e pepe. Oppure consumarli dopo averli lessati, e in tutte le preparazioni che sono classiche delle patate.
  • Farina: la si trova presso le erboristerie e i negozi di alimentari che vendono prodotti naturali o macrobiotici. La farina di topinambur può sostituire fino al 10% la farina normale nella preparazione di pane, pasta ecc.

    Salute

    Cattiva digestione, stitichezza, disinfezione del tratto gastrointestinale, controllo zucchero ematico, riduzione colesterolo, recupero di energie, diete ipocaloriche, allattamento, per disinfettare l'organismo: introdurre nell'alimentazione quotidiana i topinambur, sia crudi sia cotti, meglio se a vapore, con poco condimento. Usare la farina di topinambur nella preparazione di tutte le ricette che richiedono farina.

    Bellezza

    Massaggi nutrienti per il corpo: come per le patate, usare cruda la polpa di topinambur grattugiata, mescolata con olio di oliva, mandorle o jojoba per un peeling delicato contemporaneamente nutriente. La polpa del topinambur lessata, passata e impastata con olio serve per impacchi alle mani e ai piedi. Dopo averla applicata, lasciarla in posa per una mezz'ora, sciacquare con acqua tiepida e poi fredda.

    Altri usi: le parti verdi della pianta, facili da immagazzinare, possono essere usate come foraggio per il bestiame. Mentre i tuberi vanno dissotterrati quando vanno consumati.

    Cucina: i topinambur possono essere consumati in tutte le ricette che richiedono patate, con le identiche modalità.

    Come coltivarli

    L'Helianthus tuberosus è una pianta perenne, infestante, a radici striscianti ingrossate da tuberi irregolari. La presenza nelle nostre terre di questa pianta è accertata grazie alla descrizione che ne fa il botanico e naturalista Fabio Colonna nella sua opera Ecphrasis, seconda edizione del 1616, nella quale è indicata come Flos solis farnesianus, e in cui precisava che i tuberi avevano buccia rossa. In seguito a modificazioni spontanee o selezioni botaniche, la buccia ha assunto varie colorazioni che vanno dal bruno al purpureo, bianco e giallo. L'alto fusto fistoloso della pianta è ricoperto di peluria rada, ha foglie alterne, opposte o verticellate per tre, che termina in un ciuffo di fiori gialli simili a margherite.

    I topinambur si riproducono piantando i tuberi in primavera. Tra febbraio e l'inizio di marzo i pezzi scelti per il seme, che debbono essere sani e non troppo grossi, vanno fatti germogliare in vaschette poco profonde, in luogo luminoso e lontano dal gelo. Tra marzo e aprile, a secondo del clima, con la Luna calante si pongono a dimora, in posizione soleggiata. È una pianta che si adatta facilmente alle temperature più diverse, cresce bene sia nei terreni argillosi, umidi e pesanti sia nei terreni sciolti, asciutti e sabbiosi, anche se preferisce questi ultimi.

    Le varietà con rizomi irregolari e rossastri sono ad alto rendimento, mentre quelle con rizomi regolari e bianchi sono a minore rendimento.

    Le distanze sono di 80 cm tra le file e di 40 cm tra le piante, la profondità di circa 10 cm.

    Prima della semina il terreno deve essere sciolto e ben concimato, meglio se con letame.

    Le innaffiature debbono essere regolari, non troppo abbondanti, la raccolta si fa da settembre, quando la pianta è seccata.

    Poiché non sopporta bene l'immagazzinaggio, è bene raccogliere i topinambur quando se ne ha bisogno, estirpando il fusto.

    I parassiti sono quelli della patata, si combattono con polvere di piretro, nicotina o prodotti chimici appositi.

Fonte: http://www.uominicasalinghi.it/index.asp?pg=3802 - http://www.arcobaleno.net