2007.02.26



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#3

Per un'agricoltura contadina, contro le proposte dell'UE su OCM Vino e PAC

Manifestazione nazionale a Roma

MONOPOLIO DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE SUL SISTEMA ALIMENTARE

Stiamo assistendo ad una preoccupante concentrazione di potere corporativo sopra un diritto umano basilare come l'alimentazione. Si stima che nei prossimi anni, solo 4 o 5 grandi catene di generi alimentari si aggiudicheranno la leadership globale, un potere immenso che ne fa ormai l'unica porta di accesso dei consumatori al cibo e l'unica porta di accesso dei produttori ai consumatori, con un forte impatto su tutta la catena agroalimentare. Infatti l'apparente varietà di prodotti offerti in Europa viene ottenuta con 170.000 tonnellate di aromi industriali che non hanno nessun componente nutritivo e comportano anzi rischi per la salute, d'altra parte provocano una tremenda riduzione della biodiversità su cui si basa la nostra alimentazione. Abbiamo alimenti impacchettati ad arte e per essere venduti e conservati in un paio di settimane si utilizzano recipienti che impiegano centinaia di anni per degradarsi.

Questo modello di produzione contribuisce in maniera pesante a distruggere l'equilibrio necessario per la sopravvivenza del pianeta. Il mondo rurale vero, che vive del lavoro contadino, producendo alimenti sani e nutritivi non è compatibile con un monopolio distributivo multinazionale che esige prodotti di tipo industriale, ne impone i prezzi e determina le stesse tipologie di prodotti da coltivare.

Impoverimento rurale e moria di aziende agricole

Nel nostro pianeta vivono 1.300 milioni di contadini, e, nonostante il ruolo prezioso che svolgono, di questi solo il 6% gode di un benessere adeguato ai propri investimenti finanziari e umani. Anche in Italia il 10% circa delle famiglie che vivono dei frutti della terra si trova al di sotto della soglia assoluta di povertà, e il 36% vive con un reddito inferiore ai 1000 euro al mese. Continua la moria di aziende agricole come da fonti ISTAT. "L'agricoltura italiana ha visto scomparire in cinque anni circa un quinto delle proprie aziende". Sino ad oggi le scelte politiche non hanno assolutamente privilegiato il mondo contadino. Se non ci sarà una drastica inversione di tendenza, al 2010 il bel paesaggio agrario nazionale vedrà la sopravvivenza solo della metà delle aziende che esistevano nel 2000.

Invece le autorità infieriscono, quasi a voler eliminare anche il ricordo di quell'agricoltura contadina che si era andata perfezionando negli ultimi millenni ma non coincide con le esigenze della globalizzazione.

OCM Vino

Ora la Commissione Europea, in nome della competitività, si appresta ad estirpare 400.000 Ettari di vigneti, ed a modificare l'intero sistema del settore vitivinicolo europeo. Con l'OCM vino, deregolamenta gestione, trasformazione e commercializzazione dei vigneti e del vino:

  • riduce il vino ad una semplice bevanda e cambia radicalmente la stessa definizione di "Vino" per rendere il prodotto europeo simile a quello dei nuovi Paesi emergenti (Usa, Australia, Cile, Argentina, ecc.)
  • omologa il gusto, separando totalmente il vino dal suo territorio, e, cosa ancor più grave, dalla tradizione agricola affinché i vini più "venduti" si possano produrre ovunque, a condizione di avere il giusto cocktail di cloni, fertilizzanti, pesticidi ed agenti di sapore...
  • liberalizza le pratiche enologiche ammettendo l'uso di trucioli o di agenti chimici di vario genere per dare il sapore del legno, ridurre l'acidità, addolcire, aumentare o diminuire la gradazione alcolica...

PAC

La Politica Agricola Comunitaria (PAC), che rappresenta ben 85% della spesa globale dell'Unione Europea, determina da anni ormai tutta la nostra alimentazione eppure viene elaborata con le lobby, senza nessuna consultazione democratica e senza alcun rapporto con i cittadini. Ha già causato dei danni irreparabili al mondo agricolo intervenendo in maniera massiccia a favore dell'agroindustria e a discapito dell'agricoltura contadina, che riceve il colpo finale dalle ultime dichiarazioni della Commissaria Europea Marianne Fischer Boel secondo le quali molti agricoltori "avranno bisogno di un altro reddito oltre a quello agricolo" dopo il 2013.

Proscrizione delle sementi contadine e liberalizzazione degli OGM

Nei prossimi mesi il Parlamento Europeo discuterà due provvedimenti:

  • la proposta di nuovo regolamento sull'agricoltura biologica prevede una contaminazione da OGM dello 0,9% per i prodotti biologici, lo stesso che dei convenzionali.
  • sarà consentito alle multinazionali sementiere di autocertificare la presenza di OGM, eliminando così l'ultima barriera al loro dilagare...

Alcune Regioni hanno addirittura adottato sanzioni per gli agricoltori biologici che reimpiegano i le proprie sementi anziché comprarle dai distributori riconosciuti. La pratica di reimpiego dei semi è sempre stata alla base dell'agricoltura, oggi invece esistono istituzioni che identificano, regolamentano e classificano i semi, ed è vietato usare i propri semi se non sono riconosciuti dall'istituzione, così come è vietato lo scambio di semi tra contadini...

UN MODELLO DI PRODUZIONE DETTATO DALL'AGROINDUSTRIA

Il ministro De Castro afferma così la nuova linea politica del governo in materia agricola: "promozione e sostegno delle esportazioni sui mercati esteri, accrescere la dimensione delle imprese del settore favorendo i processi di concentrazione cooperativa e societaria e l'accorpamento fondiario..."

Con queste dichiarazioni, il governo si schiera in maniera esplicita a favore del modello di produzione agroindustriale, in questa esaltazione generalizzata del liberismo economico, l'unica libertà concessa al piccolo agricoltore è quella di sparire, di abbandonare la terra. È evidente che queste nuove norme vedono come esecutori il parlamento europeo e quello italiano ma i mandanti siedono al tavolo della confindustria. Siamo la prima generazione che piantando una nuova vigna, non può avere la certezza di lasciarla ai propri figli o nipoti.

MA IL CIBO NON è una merce!

Perciò la nostra parola d'ordine è di nuovo Terra e libertà. Pensiamo che chi lavora la terra e produce cibo deve poter essere protagonista della filiera, in accordo con i consumatori, crediamo nella filiera corta e nell'alleanza tra lavoratori delle campagne e lavoratori delle città, nella trasparenza dei processi e del prezzo, nella fiducia reciproca che si fonda su sistemi di produzione e consumo locali, legati all'identità di un territorio.

Per difendere la nostra alimentazione e la nostra cultura, il rapporto con la terra quale fondamento di una società che la rispetti, per arrestare la desertificazione dei nostri campi, per fermare l'avanzata di un'agricoltura senza agricoltori, serve un movimento cittadino e diffuso, serve una nuova consapevolezza.

Quello che è in gioco è ciò che ingeriamo giorno per giorno, l'agricoltura è la prima tra le attività umane e non si può "esternalizzare" o delegare alle fabbriche di merendine, mentre ci concentriamo sul settore terziario.

Anche le decisioni relative al settore agricolo devono essere partecipate. Sono necessari altri modelli di pensiero, d'agricoltura e di mercato.

Vogliamo unirci per organizzare il rifiuto del modello neoliberista che vuole l'agricoltura industriale e monocolturale della UE da una parte e un'elitaria produzione dei cosiddetti prodotti tipici dall'altra, quali facce della stessa medaglia,

Vogliamo mantenere e ridisegnare un circuito virtuoso tra qualità della produzione, qualità del prodotto e qualità delle relazioni sociali,

Vogliamo un'agricoltura contadina.

Manifestazione Nazionale

Sabato 17 Marzo ore 11.00 a Roma davanti al Parlamento

Connettivo terra TERRA, Vignaioli Critical Wine, Associazione Croceviaterra

#2

Per campi e boschi cercando un po' d'erba

Ricomincia a diffondersi anche in Italia la raccolta di erbe e frutti spontanei

I poco conosciuti ma importanti benefici di uno <> che non costa nulla e neppure nuoce all'ambiente. Una grande quantità di erbe e piante selvatiche sono utilizzabili per l'alimentazione e per altri scopi utili - come si è fatto per secoli e come si ricomincia a fare in molte località .

continua

#1

Cooperative di produzione e agricoltura di gruppo

Autori e curatori: Giorgio Amadei , G. Corrazziari , Arianna Montanari

Contributi: C. Barberis, G. Medici

Collana: Istituto nazionale di sociologia rurale (Insor)

Pagine: 400

Prezzo: euro 30,99

Codice ISBN 10: 88-204-4575-1

Codice ISBN 13: 978-88-2044-575-1

Figure: 94

Presentazione del volume:

G. Amadei (n. a Lugo, 1937) è ordinario di economia e politica agraria all'Un. di Bologna. E' autore di numerosi saggi tra i quali "Cooperazione per un'agricoltura in trasformazione" (1971) e L'"avventura agricola dell'italia dal 1945 al 1980" (1980).

G. Corazziari (n. a San Remo, 1941) è docente di politica economica all'Un. di Teramo. Collabora regolarmente a "Rivista di economia agraria". "La bonifica" e Affari sociali internazionali..

A. Montanari (n. ad Ancone. 1946) è segretario generale dell'istituto nazionale di sociologia rurale. Ha pubblicato studi su L'artigianato rurale in Italia. (1973), "Frascati, una viticoltura di città" (1977) e "La presenza giovanile nei comprensori di riforma fondiaria" (1979).

Indice:

  • G. Medici: Prefazione
  • In Europa e nel mondo
  • C. Barberis: Introduzione B. Galeskl: le cooperative agricole nel mondo
  • P. Mainié: Francia: i Gaec
  • M. Buono: Spagna: agricoltura di gruppo
  • C. Di Carpegna: I giovani Longo Mai: una contestazione agiata
  • In Italia: censimenti e stimo
  • G. Amadei: Le cooperative di conduzione: storia e definizioni
  • G. Corazziari: Le conduzioni bracciantili
  • G. Amadei: Le conduzioni familiari
  • G. Amadei: Le stalle sociali
  • A. Montanari: I cooperatori
  • L. Zambelli: Le cooperative giovanili
  • A. Montanari: L'agricoltura di gruppo
  • O. Bernardi: Le comuni
  • Casi e problemi
  • G. Cesarini: Ostacoli alla formazione delle cooperative
  • D. Tabet: Problemi e prospettive delle stalle sociali
  • A. Pirani: Portiolo, la precedenza al fondiario
  • C. Manzo e M. Messina: La "Valle del Noce" tra braccianti e impiegati
  • C. Di Carpegna: Dall'incubatoio all'agricoltura: una cooperativa di sole donne a Oristano
  • S. Testa Dotti: Manezzi societari per trovare un salariato
  • G. Vecchi: Le conduzioni associate dei terreni nel quadro delle iniziative di gruppo per l'efficienza delle imprese agricole.

scheda libro