Nuove autostrade, risorse naturali e beni comuni privatizzati, cemento ovunque. Oggi parliamo di Messico
Perché il Messico é un laboratorio che sperimenta i grandi cambiamenti che generano ricchezza per pochi e miseria per tanti. Il Messico vendutoci da guide turistiche e agenzie di viaggio, esalta spiagge dorate, mari blu, gastronomia esotica, popolazioni locali affabili e sorridenti. Ci intriga con vulcani, giungle, tequila, arte e un’incredibile storia fatta di piramidi, templi e divinità misteriose. Un Messico affascinante, alla portata di tutti e non troppo pericoloso!

Nuvole gonfie di sangue
Ma il vero volto del Messico, quello che si nasconde dietro le pieghe dei dépliants di Kuoni e Hotel Plan è fatto di sangue, sgomberi, miseria e sfruttamento. È fatto di nuovi progetti devastatori che vorrebbero privatizzare risorse naturali e creare circoli elitari a uso esclusivo di ricchi e turisti. Il progresso che avanza, che distrugge tutto quello che incontra e confina gli indigeni in riserve da visitare.

Sorridere sulle foto e bucare le nuvole
Attenzione però perché non sempre le popolazioni locali sorridono sulle foto: in tutto il paese intere popolazioni si ribellano ai soprusi, alle violenze e agli espropri. Nel selvaggio Chiapas, nella colorata Oaxaca, nella caotica Città del Messico. Non sarà il vostro operatore turistico di fiducia a farvelo sapere, ma l’utilizzo saggio di occhi e di cuori attenti, curiosi e sensibili alle diversità e alle degne rabbie di coloro che hanno deciso di non arrendersi.

Perché il Messico? Perché non occuparsi di quello che avviene qui?
È laggiù che si espandono e si sperimentano le geografie di morte e i mercati del consumo. In Messico si “crea” la suina, contaminando un’intera regione, per produrre carne per i mercati occidentali. Il Messico è una delle zone di transito del mercato della droga globale: parte della cocaina che inonda il Ticino passa anche dalle guerre di mafia del nord del paese. Allo stesso modo in quelle zone confluisce l’epicentro del turismo sessuale e la violenza di genere su corpi e menti. La Svizzera alimenta il redditizio mercato dello Sviluppo: accordi commerciali e multinazionali (Novartis, Nestlé, Pilatus) che trafficano armi e sfruttano territorio e risorse.

Strani oggetti non identificati in… Ticino
E se “strane” situazioni avvenissero pure in Ticino?
Un’autostrada che devasta il piano di Magadino come quella che in Messico condurrà i turisti da San Cristobal a Palenque e che priverà migliaia di persone delle loro case e delle loro terre; le acque della Val Onsernone privatizzate da una multinazionale, come quelle di buona parte del Chiapas di proprietà di Coca-Cola e Nestlé; i migranti che bussano alle nostre porte, quelli che lavorano e producono qui, privati di diritti, repressi e criminalizzati come gli indigeni messicani; il grano per fare la polenta gestito dalla Monsanto, tramutato in OGM, come il mais per fare le tortillas; un mega complesso alberghiero sulle pozze di Osogna come quello in programma ad Aqua Azul; i lavoratori delle Officine di Bellinzona che vincono la loro lotta contro i licenziamenti come i paesani di Atenco con quella contro la costruzione di un aeroporto sulle loro terre!

COME REAGIRESTE DI FRONTE A TUTTO QUESTO?

Tante degne rabbie, dove la solidarietà rimane un’arma
In Ticino così come in Messico la definizione d’un territorio comune, aperto all’incontro e alla condivisione d’esperienze, si inscrive nel cuore della lotta per la dignità e la possibilità di vivere nel luogo e nella maniera che abbiamo scelto. Immaginiamo, creiamo, viviamo spazi e vite NON come lassù in alto ce lo impongono,ma secondo i nostri sogni, progetti, bisogni e desideri. Per questo appoggiamo oggi le lotte in Messico. Per creare ponti di solidarietà, territori liberi e comuni dove condividere esperienze e umanità diffuse. Per rifiutare le logiche che ci rendono soli e con la costante paura di quello che non conosciamo. Essere solidali con le popolazioni che subiscono gli attacchi del sistema neoliberista o con coloro che migrano in cerca di una vita migliore significa diffondere semi che non vogliono arrendersi a un mondo sempre piu individualista e rassegnato.

(* libro dello scrittore messicano Carlos Montemayor, deceduto il 1 marzo 2010, sulla repressione negli anni ’70 contro le comunità indigene e la “guerrilla” del maestro Lucio Cabanas nello stato di Guerrero)

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