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I devastatori del mondo si ritrovano nel loro club privato di Davos, l’esercito svizzero si mobilita per difenderli a spese dei contribuenti, la polizia cantonale ticinese andrà a svolgere il suo compito di sicurezza privata pagata dalla collettività e il Centro sociale il Molino andrà a Ginevra sabato 31 gennaio ad unirsi alle migliaia di persone che dimostreranno il loro dissenso contro le politiche assassine degli autonominati leaders del mondo.

Crisi, cambiamenti climatici, guerre: questo è il capitalismo. Contrariamente alla propaganda del potere, questa crisi non è il risultato di una sfortunata serie di circostanze e coincidenze o di speculazioni rischiose: le sue radici sono sistemiche (strutturali), è quindi lo stesso sistema con la sua struttura e i suoi meccanismi che bisogna rimettere radicalmente in causa. Il fallimento del modello capitalista non è mai stato così evidente come oggi: l’attestano le crisi alimentari, ecologiche ed energetiche oltre che la precarizzazione dei lavoratori, lo sfruttamento, le guerre neocoloniali e il montare permanente del razzismo e del sessismo in tutte le loro forme. Nel momento in cui la crisi dei subprime scuote il mondo intero e colpisce il capitalismo nella sua totalità, facendo così precipitare gli Stati Uniti d’America e l’Europa nella recessione, mentre sono i popoli attualmente a pagare la fattura del capitalismo, l’élite economica e politica si è data ancora una volta appuntamento a Davos dal 28 gennaio al 1° febbraio 2009. Il modello economico, sostenuto dai membri e dagli invitati del Wef, è inaccettabile. È necessario trarne le dovute conseguenze e lottare per delle trasformazioni sociali radicali.

Organizzare una grande manifestazione a Ginevra nel gennaio del 2009 ha ancora più senso nell’ora della crisi mondiale del capitalismo. Ginevra si piazza nel cuore di questo sistema in quanto città dei banchieri privati, in quanto sede del Wef e sola città al mondo con il principato di Monaco a esserne membro, in quanto paradiso fiscale – rifugio del denaro estorto alle popolazioni – in quanto piazza finanziaria privata e in quanto borsa mondiale di materie prime, in particolare dell’oro e del petrolio.

Manifestare a Ginevra in maniera pacifica ma con un contenuto radicale, nel quadro della costruzione di un largo movimento sociale, significa dunque portare le nostre rivendicazioni nel cuore del sistema capitalista.

Noi vi invitiamo a costruire insieme un ampio fronte di resistenza su scala internazionale per gettare le basi di un nuovo modello politico, sociale, economico e ambientale radicalmente differente.

Per la manifestazione di sabato 31 a Ginevra, ore 14, rue du Mont Blanc, il C.s.().a. Il Molino organizza una trasferta collettiva.

Per iscriversi, entro martedì 27 gennaio: molinovive (at) hotmail (dot) com

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