Festate e CocaCola, ne vuoi un sorso? No grazie!
Rinunciate ai soldi sporchi della Coca Cola, ce li mettiamo noi!

Anche quest’anno si ripropone il problema della sponsorizzazione di Festate da parte di CocaCola, riproponiamo la lettera aperta dello scorso anno abbinata ad una raccolta di firme (formulari in pdf allegati) che si sta svolgendo alla bancarella a Chiasso.

Firmate e fate firmare la petizione!

> Il formulario in pdf da stampare e far firmare
> Campagna di boicottaggio Coca-Cola

Care Organizzatrici e Organizzatori di Festate,
da sempre riteniamo Festate un momento privilegiato, vuoi di festa-incontro vuoi di possibilità di diffusione di
informazione alternativa. Apprezziamo i contenuti che ogni anno sapete portare, la concomitanza con la giornata
mondiale del rifugiato, la volontà di dar spazio a culture differenti, a pensieri altri, a odori speziati. Un intrecciarsi di
umanità che illumina le prime notti di un’estate sempre più calda e sempre troppo corta. Un posto l’abbiamo sempre
trovato: nelle giornate brasiliane, nel concerto al Molino dei “Mundo livre”, nelle parole di lotta di Elsa donna indigena
dell’Ecuador clandestina in Svizzera e in quelle delle donne indigene zapatiste.
Ci pare quindi importante inviarvi questa lettera aperta per spiegarvi i motivi per cui, secondo noi,
Festate sarebbe ancora più bella se non fosse sponsorizzata da Coca Cola!
Ogni anno ci ritroviamo a Chiasso terra di confine, di confronto, di speranze, di sogni, condividendo con tante persone
questo unico altro Festival musicale ticinese che “ ha l’indubbio pregio di risvegliare l’orecchio mai esausto del
viaggiatore, di colmare le intermittenze del cuore, di condividere esperienze culturali” (G. Verga, la Regione, 19.06.06).
. Nelle nostre pratiche quotidiane tentiamo di dare delle risposte a questo sistema, lavorando anche a progetti di
solidarietà con comunità che lottano con dignità e autonomia e che ci insegnano che la lotta è anche, e forse
soprattutto, “nel cuore della bestia”. E ci sembra che qualcosa non torni…. qualcosa in forma di liquido scuro e
gassato, imbevuto da un alto concentrato di sangue e soprusi, da tre anni uno degli sponsor della rassegna. Sangue di
sindacalisti colombiani ammazzati; di sindacalisti
guatemaltechi sequestrati, torturati e uccisi;
sangue del signor Kamsan a Gankaicondan in India,
morto in circostanze perlomeno “strane” perché si
opponeva allo stabilimento che inquina
l’ambiente, le acque di falda e il terreno. Soprusi che narrano
di privatizzazioni di pozzi, espropriazioni di terre che privano dell’acqua in
Chiapas; di abusi in Pakistan, Turchia, Russia, Perù, Cile e Nicaragua.
Senza tralasciare la diffusone globale della “cultura” della bibita zuccherata.
In Italia è nata una rete di boicottaggio (REBOC) che ha coinvolto municipi (Roma, Empoli,
ecc.), ristoranti, mense scolastiche, università che non accettano e non propongono la
coca-cola. Ma perché, direte voi, boicottare la coca-cola e non gli altri sponsor?
Beh perché prima di tutto non vantano un curriculum così denso di sangue e una frequenza
impressionante non solo di accuse ma anche di condanne e poi ogni gruppo si da delle
priorità sulle campagne da portare avanti. E forse una campagna sulla Rivella o sulla birra Eichhof, pur preferendo altri
sistemi di gestione, non avrebbe così senso… Siamo quindi contenti di aver potuto discutere con l’organizzazione di
Festate di questa questione.
Quello che vi chiediamo è solo un gesto: rinunciare a Coca Cola come sponsor. Uno dei pochi ancora a
nostra disposizione in una società dove, come scriveva Marco Galli nel giornale del CPE: “il commence à faire très noir,
c’est comme si on devenait aveugle in un mondo dove le regole sono quelle di non avere regole se non del profitto
massimo”. Un gesto come valore aggiunto al festival, di dignità e di rispetto per tutte le culture che vi partecipano. Un
granello di sabbia per contribuire al cambio che parte, anche, nel rapporto tra le persone, nell’abbattere le relazioni di
potere. La libertà, come dicono gli zapatisti, non si mendica ma si conquista.
Conosciamo infine le difficoltà nell’organizzare concerti, l’esosità di certi gruppi. Ci sembra però importante far loro
capire il pensiero che sta dietro a tutto ciò. Così da non diventare un altro insulso festival commerciale “tutto luci senza
cuore”. Non ricadete nel triste giochetto del responsabile dell’informazione della TSI Michele Fazioli, che in un articolo
apparso sul CdT alcuni mesi fa scriveva (…) “ c’è un qualcosa di patetico, anzi di malsano nel boicottaggio della cocacola,
di recidiva insistenza di chi continua a menarla con l’antiamericanismo viscerale, emotivo, di pancia e mai di
testa, accecato dalle sbornie ideologiche non smaltite.”
Da parte nostra pensiamo invece siano gesti urgenti, necessari. Piccoli atti di disobbedienza per ricominciare un
viaggio, tracciando nuovi cammini, qui e ora!

Ed è proprio per questo, per permettervi/ci di rinunciare ad uno sponsor terribile come Coca Cola che
mettiamo in atto una raccolta di fondi. Presso la bancarella che gentilmente avete messo a disposizione
del CSOA il Molino, sarà presente un punto di raccolta di denaro che vi verrà inviato al termine della
manifestazione e che speriamo possa permettervi di rifiutare, l’anno prossimo, scomode alleanze.

Speriamo all’anno prossimo senza Coca Cola!
L’assemblea del C.S.().A. il Molino

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