TAV (Treni ad Alta Velocità) IN VAL SUSA: IL SISTEMA ECONOMICO GLOBALIZZATO DEVASTA E REPRIME, I POPOLI RESISTONO! STOP TAV!

Durante la notte (verso le 3 di mattina) un presidio di abitanti della Val Susa, contrari alla devastazione ambientale e sociale che porterà la costruzione del tratto ferroviario del treno ad alta velocità Torino – Lione, è stato brutalmente sgomberato dalla polizia italiana. Al grido del questore Sanna “vi massacriamo, vi massacriamo” un migliaio di agenti si è abbattuto sui valligiani dormienti, in gran parte donne e anziani, provocando decine di feriti.

Dopo i massacri di Genova e la dura repressione subita dal movimento italiano, iniziata dal governo D’Alema e proseguita dal governo Berlusconi, quello odierno è un ennesimo tentativo di placare la protesta civile di buona parte della popolazione che si ribella e intralcia gli interessi neoliberisti.

Lo stravolgimento della rete di collegamento della valle significa la dispersione dell’amianto presente in grande quantità nel terreno, nonché la divisione della stessa e un costante inquinamento acustico causato dai vent’anni di lavoro previsti e dal successivo traffico ferroviario, giustificati unicamente in nome di un’ingannevole libertà di consumo e di spostamento.

Perché la lotta degli abitanti della Val Susa è anche la nostra lotta!
Una lotta contro le logiche del capitale che si disinteressano delle necessità delle collettività, perseverando nel progetto di devastazione ambientale, di concentrazione di potere e denaro nelle mani di pochi eletti.

Mentre barricano le frontiere in nome della sicurezza, ci illudono che il nostro futuro sarà di facili spostamenti e di fasulla libertà di circolazione, omettendo però che solo pochi privilegiati del piccolo mondo occidentale potranno beneficiarne, a scapito di una grande maggioranza.

Queste politiche trovano spazio anche alle nostre latitudini: l’abolizione del divieto di circolazione dei camion di 40 tonnellate, i tagli previsti al personale delle FFS cargo, il mancato rispetto dell’indicazioni popolari che volevano lo spostamento del traffico pesante su ferrovia entro il 2004 (iniziativa delle Alpi), la costruzione della superstrada Stabio Giaggiolo, della galleria Vedeggio Cassarate e la variante 91 sul Piano di Magadino sono esempi di nefaste politiche dei trasporti, che privilegiano unicamente l’aspetto monetario rispetto alla conservazione del patrimonio ambientale.

Prendiamo esempio dalla lotta popolare della Val Susa che coinvolge anziani/e, bambini/e, studenti/tesse, lavoratori/trici e autonomi/e che, anche dopo l’intervento repressivo, si sono riversati uniti nelle strade della regione e di tutta Italia per rivendicare un mondo più giusto e degno!

Al ricordo di Sole e Baleno, suicidati dallo stato e senza dimenticare Marco Camenisch rinchiuso in carcere per lotte simili, si aggiunge la solidarietà ai feriti di stanotte e tutto il nostro appoggio a chi ancora oggi ha il coraggio di ribellarsi e lottare!

Cs()a il Molino

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