Ieri, domenica 11 settembre, si è tenuto a Chiasso un partecipato e determinato corteo antirazzista contro frontiere, deportazioni e per la libertà di movimento per tutti e tutte.

Più di 600 persone, più e meno giovani, qualche passeggino e qualche animale, provenienti da varie realtà, ambiti, situazioni e geografie hanno partecipato alla manifestazione lungo le strade di Chiasso, ribadendo con fermezza la loro opposizione a un sistema fatto di chiusure, esclusioni e controlli. Sistema infame che i migranti vivono quotidianamente alle frontiere di tutti gli stati capitalisti europei.

L’obiettivo era quello di rompere il muro di silenzio, di rassegnazione e di accettazione di una situazione che in Ticino – avanguardia di certe derive e leggi securitarie (operazione Odescalchi, leggi antiburka e antihooligan, bunker del Lucomagno, ecc.) – è diventata inaccettabile. Di fronte all’attuale catastrofe provocata dal dominio capitalista – sfruttamento, saccheggio, colonizzazione del minuscolo mondo occidentale ai danni della maggior parte delle popolazioni del pianeta – non bastano più timidi slogan ma occorrono determinazione e pratiche costanti che vadano a crepare e a distruggere tale visione di muro globale, sempre più assuefatta nelle teste della maggioranza.

Obiettivo era anche uscire dalla dicotomia legale-illegale, rifiutando di chiedere l’autorizzazione a quegli stessi che creano e lucrano su tale sistema. Ancora una volta “giusto” non coincide con “legale” e nella questione dei/delle migranti ancor di più diventa urgente – come già fatto – la diffusione di pratiche e azioni che rompano con le imposizioni della disumana fortezza Europa. In chiara contrapposizione alle attuali tendenze legaliste della “maggioranza” e ai paternalismi morali della “sinistra” per bene.

Un corteo quindi certamente politico che ha visto una buona partecipazione anche di persone che sul nostro territorio non vogliono più condividere il terrore e l’ignoranza para-leghista.

Rivendichiamo quindi in tutto e per tutto il corteo e le pratiche messe in strada ieri, constatando ancora che, pochissime eccezioni a parte, i media nostrani si dimostrano completamente dipendenti da un funzionale sistema di potere e di disinformazione. Non è retorica, basta leggere le cronache da velina di polizia fedelmente riprodotte o la costante falsa e contorta “informazione” sulla questione migranti. Catalogare come pesanti disordini due fumogeni, qualche petardo e delle scritte sui muri vuol dire continuare ad alimentare la diffusione di paura e di controllo sociale, confondendo volutamente le reali violenze del sistema.

Il corteo di ieri si è infine concluso con parecchi controlli, perquisizioni e identificazioni, portando al fermo di 3 persone (rilasciate dopo esser state schedate e fotografate) e all’arresto di altre 3, rilasciate lunedì sera dal carcere della Stampa e dalle pretoriali di Lugano.

Invitiamo tutt* coloro che hanno partecipato a non lasciarsi condizionare dalle intimidazioni poliziesche e mediatiche, volte come sempre a dividere tra “buoni” e “cattivi”.

Tutta la nostra solidarietà ai migranti.
Tutta la nostra complicità ai/alle fermati/e.
Nessun muro né frontiera potranno fermarci!

No pasarán!
Antirazziste e antirazzisti solidali

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